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LA VIA DELLA PULIZIA TERZA PAGINA i Cambiare con la pulizia: Sojido A uno studente che, durante un’assemblea in una università cinese, gli faceva notare come lui studiasse non per dedicarsi alla pulizia ma per compiere “grandi imprese”, Kagiyama rispose che, attraverso la pulizia, intendeva cambiare il Giappone e gli chiese se questa fosse un’impresa da niente. E lo studente dovette riconoscere che si trattava di qualcosa di grandioso. Non sono quindi le gesta spettacolari (che forse non avremo mai l’opportunità di compiere), ma quelle umili, spesso sottovalutate come la pulizia, che se perseguite con perseveranza cambieranno in meglio noi stessi, le nostre imprese, la società che ci circonda. Il libro, che appare per la prima volta in Occidente, rivela il segreto di un uomo e di un imprenditore di successo, un autentico maestro di vita. pevolezza della realtà, Con la pulizia si “buona azienda” che rende felici i pro- riesce a sviluppare un cuore in grado pri dipendenti e offre il proprio contri- di emozionarsi, Con la pulizia germo- buto alla società, diventando così anche glia un cuore colmo di gratitudine, Con profttevole. Allo stesso modo, la perso- la pulizia il cuore viene purifcato…). na ideale è quella che non opera soltan- 47 “Se da un lato –si legge nella nota dell’au- to per il proprio tornaconto, ma rende tore – vi è chi non è nelle condizioni per la sua esistenza utile agli altri e in questo MAggio 2014 poter affermare di condurre una vita di- trova la sua felicità. gnitosa, anche se vive nel lusso, vi è, dall’altro, anche chi conduce un’esisten- Come vivere felici? za luminosa trascorrendo le proprie gior- Il capitolo 7 è indicativo: Come vivere feli- nate nella maniera più ordinaria. Ritengo ci (Il signifcato della nostra nascita come che la differenza dipenda dalla qualità e esseri umani, Aspirazioni, Capire quando quantità dei valori, delle sensazioni e del- è abbastanza, Come temprare lo spirito, Il le passioni che ciascuna persona ha fatto metodo per ripulire lo spirito, ecc.); e si propri nella sua vita. Io, giunto ormai ad annuncia molto bello anche l’8, che si fo- un’età avanzata, ho cercato di manifestare calizza sul signifcato del lavoro e sull’ar- in più occasioni, diverse tra loro, a paro- te di lavorare con sensibilità. “Non esisto- le e per iscritto, quanto ho imparato nel- no sforzi inutili”, pensa e scrive Kagiya- la vita, le sensazioni e le passioni che ho ma. E in una civiltà che tende ad ottenere fatto mie grazie al vissuto quotidiano e ai il massimo risultato con il minimo sfor- rapporti, i più vari, avuti con gli altri. Sa- zo, il maestro ribalta la questione e, con rei felice se i miei pensieri risultassero di un piglio che non esiteremmo a defnire qualche utilità a tutti voi che li leggerete”. provocatorio, sostiene che sia preferibi- le raggiungere piccoli risultati con gran- La buona azienda rende felice di sforzi. Forse perché quello che conta chi ci lavora è proprio il “do”, la via. Tutto questo det- Si pensa anche all’educazione delle gio- to –si badi bene – da chi questi concetti vani generazioni (L’educazione dei bam- ha avuto il coraggio e la determinazione bini), all’adultità (I veri adulti), ai nostri di metterli in pratica. Anzi, di praticarli condizionamenti (Le abitudini condizio- prima ancora di scriverli! nano le persone), al rapporto fra “cuore e sentimento”. Poi, naturalmente, all’azien- L’esperienza diretta in da. Ma il discorso aziendale e quello esi- Giappone stenziale, alla fne, sono un tutt’uno: se- Un proverbio giapponese – scrive Mani- condo Kagiyama, l’azienda ideale è una sera presentando il libro – afferma che
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