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PROFILI TERZA PAGINA un ostacolo. E’ una sorta di democrazia basata ni, checché se ne dica, non ne vede tantissi- su un dialogo continuo, e -si badi- sulla chiara me. “Ma non fnisce qui: per l’autunno sono e quasi illuministica spartizione di ruoli e fun- previste altre novità, abbiamo pianifcato in- zioni, dove Giancarlo sembra il più propen- novazioni da qui al 2018”. so al rischio, Massimiliano lo segue a ruota e Giampaolo si mostra più rifessivo. Si discute Le spazzatrici, che novità di tutto: visione imprenditoriale, acquisizioni, (negli anni sessanta)! futuro delle fere e del settore. E riparte il treno dei ricordi. Stavolta andiamo all’inizio inizio: “Da giovane scoprii un profon- Chievo, Hellas o Milan? do interesse per la meccanica e ad un certo Discutono addirittura di calcio, sempre a sfon- punto mi misi a riparare macchine agricole do gialloblù: il padre ultimamente apprezza acquisendo pian piano una certa esperienza il fenomeno Chievo, perché “con quello che nel settore. Fu così che, grazie ad un annun- gli altri pagano per un giocatore si fanno tut- cio su un giornale, iniziai a lavorare come di- ta la squadra”, mentre Giampaolo, supertifo- mostratore per la Hako, e durante un viaggio so dell’altra Verona (l’Hellas, si intende, di cui in Germania mi capitò di vedere tre spazzatri- fu centravanti nelle giovanili), ironizza su par- ci. Non avevo mai visto macchine così. Chie- Fiera Interclean di tite poco limpide e Massimiliano, che di cal- si notizie e mi risposero, con un po’ di suff- Amsterdam 1981 cio se ne intende anche lui non poco (giocò cienza, che quelle erano macchine per paesi nei ragazzi del Milan fno agli anni Novanta), evoluti, in Italia non avrebbero avuto merca- si professa amante del bel gioco e ammette: to. Risultato: dopo un mese le avevo vendu- 31 “Quelli a Milano furono anni di spensieratez- te tutte. Anzi, iniziarono a chiedermi anche le za, ma poi smisi di giocare per scelta, quando lavasciuga e io, dopo aver cercato senza suc- AGOSTO 2014 vidi alcune storture persi il romanticismo e si cesso un’azienda di cui diventare rivenditore, infranse l’ideale di sport che avevo”. decisi di farmele io. Conoscevo un carpentie- re qui vicino e nacquero i primi prototipi: era- Addio Milan, arriva Fimap no macchine rudimentali, ma intanto era na- A carriera calcistica avviata Massimiliano, ad ta la Comac!”. un certo punto appese anche lui le scarpe al chiodo e dimenticò la Milano rossonera per Una… dimostrazione nel deserto Giancarlo Ruffo in tornare all’ombra dell’Arena, dove Giampao- Chi non ricorda la Lavait 400, la prima stori- una dimostrazione delle C40 - C50, 1991 lo lavorava col padre già da 5 o 6 anni: “Fortu- ca lavasciuga Comac, squadrata e (diciamolo) natamente avevo un’alternativa e la colsi. An- un po’ sgraziata, ma ormai riconosciuta come dai un annetto in Inghilterra e quando tornai una pietra miliare del cleaning italiano? Era mi misi alla guida di Fimap, azienda del grup- l’antenata della L16, che sarebbe stata il gran- po appena nata. All’inizio, primi anni Novan- de trampolino di lancio dell’azienda. La se- ta, eravamo in tre e facevamo tutto noi. Parti- de del piccolo capannone dove si realizzava- vo in macchina con giacca e cravatta e anda- no artigianalmente i primi modelli era a San Fiera Campionaria di vo a vendere poi tornavo, mettevo la tuta da Giovanni Lupatoto, in Via Garofoli. Dobbia- Milano 1978 lavoro e andavo in produzione. Oggi Fimap è mo immaginare lo scenario: il settore, all’ini- quello che è anche grazie a questi esordi, per- zio degli anni ‘70, era agli albori e praticamen- ché fn da subito capimmo che le cose non te non esistevano produttori italiani in grado piovono dal cielo, ma si costruiscono passo di progettare e fabbricare da soli lavasciuga dopo passo”. Ultima frontiera, la spettacolare professionali. Giancarlo ricorda addirittura il presenza all’edizione 2014 di Issa Interclean, primo ordine dall’estero: “Esportammo tan- dove un misterioso “cubo” posto nel mezzo tissime macchine per un miliardario in Arabia dello stand ha tenuto ben nascoste le ultimis- Saudita. Ricordo ancora che andammo a fare sime novità di prodotto, destando una note- la dimostrazione in una villa da favola in pieno vole curiosità. “E’ stata un’idea mia, ma non deserto: uno scenario da sogno, con guardia- la vedo così sconvolgente”, minimizza Massi- ni, fniture extralusso, addirittura una voliera miliano, ben sapendo, però, di aver dato una d’oro. Ci comprarono una grossa fornitura, scossa ad un mercato che di vere innovazio- poi non se ne seppe più nulla”.
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