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SPECIALE neva 5 gradi di risposta (da “per niente” cepita” (all’inglese Index of perceived le- crollano al 13%. In media nazionale gli ita- a “molto”), il 37% ha risposto “poco”, e il gality), un “indice sintetico – ha spiegato liani dai 41 ai 60 anni (20%). Interessante 33% “così così”. Se a questi sommiamo un Amadori – che esprime su base 100 il livel- anche la relazione fra percezione di lega- (preoccupante) 12% di “per niente”, rag- lo di legalità percepito dai cittadini italiani. lità e centri urbani. L’indice crolla al 10% giungiamo la ragguardevole percentuale Si tratta, in defnitiva, di un indice varia- per le città sopra i 250.000 abitanti (tipo di 82 italiani su 100 che pensano che sul bile tra 0% e 100% ottenuto come combi- Verona, per intenderci), mentre è molto lavoro la legalità sia una “perla rara”. So- nazione delle opinioni espresse dai citta- più alto nelle cittadine più piccole e nei lo pochi, suddivisi in “abbastanza” (17%) dini rispetto a: legalità percepita, legalità paesi (fno a 5.000 abitanti si sale addirit- e “molto”, hanno fducia nella trasparen- percepita nel mondo del lavoro, sicurezza tura al 61%). za del sistema del lavoro. “Anche qui, è percepita, bisogno di legalità e rapporto innegabile, è ben presente un’emergen- con gli altri paesi europei”. Uno strumen- La parte B2B: za legalità”, è stato il commento. E rispet- to utile, in sostanza, a quantifcare oggetti- legalità percepita nel settore to ai “cugini europei”? La domanda, che vamente la percezione della legalità. E qui Veniamo ora alla parte business to busi- era l’omologa della precedente sul raffron- iniziano le “sorprese”. “Infatti in Italia la ness della ricerca, ossia a quanto perce- to Italia/Ue, ha avuto esiti non dissimili: media della legalità percepita, se quantif- piscono la legalità gli operatori del nostro per l’81% qui la legalità è meno tenuta in cata sulla base dell’Indice, si ferma al 21%: comparto. “Qui il dato va diviso tra lavo- considerazione, e solo per il 18% è ugua- praticamente a un quinto della scala! Se ratori delle stazioni appaltanti e operato- le. L’1% la vede più rispettata. Importan- si considerano le variazioni dell’indice su ri delle imprese”, ha detto Amadori. Qui te, per il mondo dei servizi, la domanda base territoriale, si scopre che tale media il campione ha coinvolto 100 casi, divisi in 11: “La crisi fa perdere il senso della lega- è determinata dalla compresenza di indi- maniera rappresentativa del settore. 16 le 28 lità e il senso civico e fa aumentare il ve- ci abbastanza dignitosi (36% nel nordest domande, tutte molto mirate. La prima: rifcarsi di fenomeni di degrado urbano. asburgico – ha sorriso Amadori”), 24% a “Secondo lei quale tra le seguenti affer- MAggio Alcune persone ritengono che, in tempi Nordovest, e di risultati molto allarmanti, mazioni defnisce meglio lo stato attuale 2014 di crisi è giustifcabile ridurre le risorse come il 20% del Centro e, soprattutto, il e il comportamento delle aziende italia- destinate ai servizi, altre invece ritengo- 12% di Sud e Isole, “proprio le zone d’Ita- ne?” Ebbene: per 60 intervistati su 100 in no che a prescindere in Italia non si pre- lia più ricche di eroi che hanno sacrifcato Italia solo una minima parte delle azien- sta attenzione alla qualità dei servizi lei di- la propria vita per combattere la crimina- de è effettivamente regolare in tutto, men- rebbe che…?”. Ecco, qui la risposta, per lità organizzata”, ha rilevato Amadori con tre la maggior parte ha qualche “schele- 92 italiani su 100, è che in Italia, a prescin- un pizzico di sconforto. Se si passa a con- tro nell’armadio”. Il 38%, però, la pensa dere dalla crisi, si presta poca attenzione siderare la percezione di legalità per sesso, in modo specularmente opposto: la mag- all’aspetto qualitativo dei servizi erogati. si avverte che le donne tendono a vederla gioranza delle aziende rispettano le leggi, Insomma, c’è da pensare… decisamente più grigia: 15% contro il 25% solo poche “svicolano”. Agli estremi, il 2% degli uomini. Forse l’idea “atavica” della la vede tutta nera (nessun’azienda rispet- L’indice di legalità percepita, differenza tra i sessi non è ancora supe- ta le regole), e nessuno pensa che in Ita- uno strumento su cui rifettere rata come si crede… Ragionando per fa- lia non ci siano aziende irregolari. Se poi Ma i lavori si sono spinti anche oltre, ed sce d’età, si osserva che mentre i più gio- si distingue tra operatori del pubblico e hanno raggiunto un importante risultato vani percepiscono più forte il peso della del privato “Secondo lei fatte 100 le azien- inedito: Coesis Research, per conto di Af- legge (indice 18-30 anni = 35%, da 31 a de italiane quante operano nel rispetto damp, ha infatti brevettato un nuovo in- 40 anni =31%), gli ultrasessantenni, forse delle norme e quante invece le raggira- dicatore, chiamato “Indice di legalità per- perché vissuti in epoche più “normative”, no talvolta anche in maniera illegale?”, si scopre che per chi lavora nel pubblico ci sono 49 aziende su 100 regolari e per chi opera nel privato il valore scende a 43. 51, dunque, le aziende che raggirano le nor- me secondo chi lavora nel pubblico, sal- gono specularmente a 57 per gli operato- ri del privato. Altre osservazioni, sempre con dati non molto confortanti, riguarda- no le aziende che operano per conto del- la pubblica amministrazione e le imprese di pulizie. Proprio su questo era focaliz- zata la domanda 5: “Secondo lei fatto 100