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SPECIALE lanciato da Pellicciari, di Cittadinanzattiva: “In effetti in ospedale spesso le metodologie di pulizia sono arretrate, spesso ancora ma- nuali, e il personale non sempre è adeguata- mente formato. A questo proposito, una no- stra recente ricerca (2012) è impietosa. Se- condo noi, insomma, bisognerebbe innan- zitutto spendere meglio, più che spendere di più. E tra i costi dovuti alle infezioni non sottovaluterei quelli sui contenziosi legali”. E anche Vasco Giannotti, che presiede la fondazione Sicurezza in Sanità, non ha man- cato di sottolineare l’importanza della ricer- ca, perché mette in luce con dati chiari l’im- patto negativo della riduzione degli investi- menti in sanità sulla sicurezza e sulla qualità della degenza in ospedale. ni – stabilisce con un approccio scientifco zione tra aree a basso, medio ed alto rischio e quantitativo che esiste una relazione tra in ospedale. L’ospedale è sempre ad alto ri- Oggi è la sanità, domani… spese per i servizi di igiene negli ospedali e schio, come dimostrano i dati, gravissimi, Il discorso, poi, si può ampliare ben oltre le 32 i tassi di infezione ospedaliera. In particola- sulle infezioni ospedaliere. Bisogna anche corsie ospedaliere. Certo, questa ricerca ci re, mette in evidenza come politiche di con- fare attenzione già dal capitolato d’appalto: fa rifettere sulla sanità, che ultimamente è MAggio tenimento dei costi ospedalieri che compor- capitolati sbagliati portano a risultati delete- stata oggetto –e continua ad esserlo – di po- 2014 tano una riduzione nelle spese per i servizi ri”. A tale proposito anche Zuzzi, di Fare, ha litiche di tagli lineari e, diciamolo pure, indi- di igiene possono portare, in realtà, ad un ef- ammesso che a volte i capitolati sono dav- scriminati, con la riduzione del 5% (poi por- fetto contrario a causa dell’aumento indotto vero inadeguati. “Un grande problema –ha tata al 10%) sui contratti già in essere, con nelle infezioni ospedaliere. Le maggiori infe- detto – è quello dei prezzi di riferimento. La la centralizzazione degli acquisti, con criteri zioni dovute ai ridotti servizi di igiene, infat- concorrenza è spietata, il prezzo per la puli- di aggiudicazione che, in pratica, continua- ti, comporterebbero costi ospedalieri doppi zia è bassissimo e il servizio oggettivamente no a premiare il massimo ribasso. Ma, co- rispetto al risparmio dovuto alla riduzione scarso. Inoltre paghiamo molto l’instabilità me si sa, la sanità è una cartina di tornasole dei servizi stessi”. Parole che pesano, e che delle norme, resa ancor più grave dai conti- importante, e può rappresentare un bench- sono state commentate così da Gianfranco nui cambi di governo. Devo dire che i margi- mark, un ambito-modello da esportare an- Finzi, ANMDO: “E’ chiaro che dal punto di ni di razionalizzazione non mancano, il diff- che in altri settori a rischio: nelle scuole do- vista igienico non si può trattare un ospeda- cile è capire come e dove farli agire”. Ma co- ve vanno i nostri fgli, e dove lavorano mi- le come se fosse un aeroporto. I tagli lineari sa ne pensa il cittadino-utente, che poi è il lioni di persone (anch’esse vittime di tagli ai servizi in sanità non si possono fare, ed è destinatario fnale (o la vittima, e lo diciamo draconiani) non è lo stesso? E questo è solo anche superata, a mio avviso, la stessa distin- senza troppa ironia) del servizio? L’allarme è un esempio…