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Una nuova guida pratica per il DEC

Una  nuova guida, dedicata alla figura cruciale del Direttore dell’Esecuzione Contrattuale (DEC) e del progettista, protagonisti fondamentali nel settore degli appalti, offre una guida pratica pensata per chi si trova ad affrontare le sfide operative di questo ruolo.

Questo libro nasce sull’onda della nuova equivalenza che accompagna gli appalti pubblici. Si è passati, infatti, da appalto=gara a appalto=soddisfazione del bisogno. E per soddisfare un bisogno occorre anche investire sulla cultura di chi redige il capitolato, il cosiddetto progettista e chi gestisce la fase dell’esecuzione del contratto, il cosiddetto DEC (Direttore dell’esecuzione). Vengono approfonditi compiti e responsabilità di questo importante ruolo: il progettista/DEC. O meglio: il DEC/progettista. Perché solo durante l’esecuzione di un contratto si potrà lavorare per migliorare il capitolato del futuro.

Circolarità dell’appalto Questa convinzione nasce dall’idea di circolarità dell’appalto: tutto quello che compri, lo ricomprerai. Ed allora è importante fare tesoro delle sofferenze e debolezze contrattuali attuali per cercare di rinforzare e migliorare il capitolato, in vista di una prossima occasione futura nella quale si ripresentasse il medesimo problema. Il libro approfondisce argomenti originali non usualmente trattati in altre pubblicazioni. Ciò trova motivazione anche nella superficialità con la quale il legislatore nazionale tratta la materia della progettazione e direzione dell’esecuzione in relazione all’ambito degli appalti di servizi e forniture.

Ad esempio, l’articolo 41 del nuovo Codice L’articolo 41 dedica i primi 11 commi alla progettazione per i lavori pubblici, dettagliando con modalità minuziosa i livelli di progettazione e rinviando all’allegato I.7 che definisce, con estrema precisione, i contenuti di ogni livello di progettazione. Poi al comma 12 il legislatore disciplina la progettazione per l’ambito dei servizi e forniture, disponendo: “La progettazione di servizi e forniture è articolata in un unico livello ed è predisposta dalle stazioni appaltanti e dagli enti concedenti mediante propri dipendenti in servizio. Lallegato I.7 definisce i contenuti minimi del progetto”.

Non viene dato alcun dettaglio minimo di contenuto che deve essere inserito nei capitolati speciali e l’allegato I.7 si dimentica del tutto di offrire un qualunque dettaglio relativo a servizi e forniture. Il legislatore trascura completamente l’argomento e ciò che ne consegue è che non nascono pubblicazioni sulla progettazione per servizi e forniture e non cresce la cultura sulle modalità di predisposizione del capitolato.

Il legislatore, addirittura, dispone che la progettazione debba essere predisposta “da propri dipendenti in servizio”. Quasi lasciando intendere essere vietata l’esternalizzazione della progettazione nell’ambito dei servizi e forniture (a fronte di una percentuale molto alta di progetti per lavori pubblici realizzati da professionisti esterni). Ma perchè questo? Perché il legislatore banalizza l’argomento dell’esecuzione e progettazione per servizi e forniture. Ritiene che la competenza nel fare un capitolato si debba per forza trovare nei dipendenti delle amministrazioni e se non lo sanno fare copiano altri capitolati trovati in rete per ambiti simili. Tale trascuratezza ha prodotto effetti gravi sulla cultura delle persone che oggi sono poco preparate a predisporre un buon capitolato. E questo incide tanto sulla qualità complessiva di ciò che si compra.

 Soluzioni e spunti pratici Il libro, senza ambizione di esaustività, offre spunti indispensabili per approcciare la redazione di un capitolato e, di conseguenza, per potere poi svolgere la funzione del direttore dell’esecuzione. È fondamentale creare una cultura che unisca più possibile la figura del DEC / Progettista. Ove possibile è fondamentale che il DEC diriga un capitolato che si è predisposto lui e sappia di stare dirigendo l’esecuzione di un contratto per il quale sarà incaricato di fare la progettazione per l’appalto successivo.

Infatti, se il DEC riesce ad intervenire sul capitolato futuro a caldo, ovvero non appena rileva una debolezza contrattuale durante l’esecuzione delle prestazioni, può essere incisivo nel modificare il capitolato per il futuro, ma se aspetta, a freddo, che sia terminato il contratto per andare ad analizzare quali modifiche effettuare, il risultato sarà di proporre anche per l’appalto successivo un capitolato speciale sempre uguale e sempre con le proprie carenze di contenuti. La parte finale è, infine, dedicata ai maggiori rischi che il DEC può correre durante le proprie attività di controllo, che viene denominata in un capitolo “la gerarchia delle sfighe”, offrendo suggerimenti sulle modalità per gestire al meglio le fasi più delicate dell’esecuzione contrattuale.

I rischi per RUP e DEC L’autore elenca ed approfondisce quelli che ritiene essere i maggiori rischi per RUP e DEC. Particolare attenzione viene dedicata alle variazioni contrattuali ed alle proroghe tecniche extracontrattuali. Entrambi questi istituti, infatti, portano ad un risultato comune: si pagano prestazioni ad un appaltatore per lavori, servizi o forniture che non sono state oggetto di gara. È indispensabile, quindi, che chi dispone tali estensioni contrattuali, siano esse temporali o quantitative, faccia molta attenzione alla formalità con la quale viene disposta la decisione di variazione o di proroga.

L’autore offre una rilettura dell’articolo 120 del Codice e propone anche un proprio personalissimo ordine con il quale gestire le variazioni, partendo da quelle che non comportano alcuna responsabilità (“sanissima” e “sanina”), per poi arrivare con circospezione ad approfondire le tre variazioni che, invece, potrebbero, in caso di controllo da parte di istituzioni terze, comportare maggiori responsabilità (quali la “sfighina” e le due “sfighissime”). Un capitolo a parte è dedicato alla proroga tecnica extracontrattuale, ovvero all’istituto che si caratterizza per le parole “vai avanti tu, nelle more…”.  È un istituto molto utilizzato dalle nostre amministrazioni e l’autore ne individua i contenuti, cercando di dimostrarne la caratteristica dell’eccezionalità e le pericolosità intrinseche dell’utilizzo di tale istituto, ancora più se non ci si trovasse “nelle more”, ovvero non si fosse riusciti ancora a pubblicare un bando per cercare un nuovo aggiudicatario. Si tratta, infine, di un libro che affronta argomenti originali con piglio pratico ed operativo e  che vuole trasferire, in chi lo legge, immediata competenza nella predisposizione di un capitolato speciale e nella gestione della fase dell’esecuzione del contratto.

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