L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando anche il settore alberghiero, sia lato gestori che lato ospiti. Ecco i vantaggi di ChatGPT, un nuovo modello di IA capace di generare testi mediante apprendimento profondo. La tecnologia esiste già e le applicazioni innumerevoli. Anche nei servizi di pulizia e manutenzione ambienti.
Nell’epoca del digitale “a tutto campo”, dell’intelligenza artificiale e dei big data, gli hotel e le strutture ricettive non potevano certo fare eccezione. E infatti così non è, anzi. Il rischio di rimanere indietro e perdere di competitività è molto forte, e non c’è praticamente hotel che non abbia al suo arco qualche “freccia digitale”.
Il mercato offre molto, bisogna sapersi orientare
Il problema semmai è l’imbarazzo della scelta: il mercato pullula di software, strumenti digitali e app studiate e sviluppate ad hoc per supportare chi gestisce l’albergo nelle attività quotidiane, core e non core, ordinarie e straordinarie. Fra i vantaggi immediati, la possibilità per gli hotel di ottimizzare la propria comunicazione e le campagne di marketing online, personalizzare l’experience dei propri ospiti e gestire al meglio le prenotazioni. Non solo: c’è poi tutto l’aspetto della previsione di flussi e tariffe e, cosa che ci riguarda più da vicino, le cosiddette “facilities”, a partire dalla pulizia e manutenzione dell’edificio.
Gpt, Generative pretrained transformer
Ma concentriamoci ora su ChatGPT, il nuovo modello di Generative pretrained transformer che rende più naturale, intuitiva e smart l’interazione con l’intelligenza artificiale. Siamo nel campo dell’IA “generativa”, quella cioè in grado di produrre testi, messaggi e contenuti. Se applicata al comparto della ricettività è in grado di generare comunicazioni specifiche per i siti web, i social e le campagne internet dell’azienda, creando testi originali, attraenti e “tagliati su misura” per il contesto; senza contare la possibilità di integrare questo strumento in tutte le attività di comunicazione anche mediante “chatbot” nel ruolo di veri e propri assistenti virtuali.
Apprendimento profondo
In sostanza si tratta di un modello di Intelligenza Artificiale che usa l’apprendimento profondo per generare testi in modo autonomo. Alcune applicazioni in sintesi? Generare descrizioni di camere o discussioni in tema, recensioni degli ospiti, articoli per il blog e altri contenuti social; gestire meglio il servizio clienti; supportare prenotazioni; analizzare dati degli ospiti per creare un’esperienza su misura e creare database utili al gestore.
Per migliorare i servizi
Addentriamoci nelle ricadute di questa nuova prospettiva di gestione alberghiera. Seguiamo la nostra “vocazione” e partiamo proprio dall’aspetto relativo alla manutenzione dell’edificio: questo tipo di app può trovare impiego per migliorarla, garantendo anche un risparmio sulle utenze. Ci sono sensori connessi in grado di monitorare il consumo energetico e la sicurezza degli edifici, mentre gli algoritmi di apprendimento automatico possono essere utilizzati per identificare eventuali problematiche anticipando le criticità.
Ottimizzare le pulizie
Sotto l’aspetto della pulizia, uno dei problemi storici degli alberghi (che nella fase predigitale comportava un flusso spesso disordinato e disorganizzato di messaggi, foglietti e “pizzini” fra i piani…) è capire esattamente quando una camera è pronta per essere pulita. Detto fatto, l’IA può essere utilizzata anche per ottimizzare la fase di gestione delle camere: sempre attraverso algoritmi di apprendimento si può prevedere quando una camera sarà pronta per essere pulita o assegnare le camere agli ospiti sulla base di preferenze analizzate a partire da uno “storico”. E non si parla soltanto di camere, ma anche di spazi comuni, aree benessere, bagni, ristoranti, zona bar e tempo libero, parcheggi e pertinenze della struttura.
Algoritmi auto-apprenditivi per gestire prenotazioni e check-in
A proposito di ospiti, torniamo… all’inizio, vale a dire alla fase della prenotazione: grazie ad appositi algoritmi auto-apprenditivi si può prevedere la domanda, adattando i prezzi in modo dinamico. Inoltre, un bel vantaggio è rappresentato dall’automatizzazione di alcune procedure, come la prenotazione di servizi extra (che concorrono alla personalizzazione del soggiorno, come vedremo tra poco) o il check-in.
Esperienze… sartoriali
Parlavamo appunto di personalizzazione dell’esperienza: e qui emergono i vantaggi, ad esempio, di un sistema in grado di analizzare i dati degli ospiti, come la loro cronologia di prenotazione e le preferenze, per creare una permanenza “sartoriale”, fornendo anche consigli personalizzati e assistendo l’ospite nella prenotazione di servizi accessori come trattamenti benessere, cene e quant’altro.
Anche in base al luogo e alla tipologia di hotel: mare, montagna…
Ovviamente a seconda della location cambieranno i possibili servizi o le esperienze suggerite: al mare si genereranno descrizioni delle attività acquatiche disponibili, come lo snorkeling e il surf, dei migliori ristoranti di pesce nella zona e dei bar sulla spiaggia, ma anche di attività di escursioni, pesa, crociere, bike, ecc. Idem per la montagna, con camminate, sentieri alpini (graduati in base alla difficoltà e all’esperienza che si ricerca), esperienze di alpinismo, sci, ecc.
Città d’arte o d’affari…
Nelle città d’arte si potranno prevedere testi social generati in automatico con bellezze artistiche e architettoniche, opere pittoriche, sculture, monumenti e quant’altro, oltre a pacchetti-visita presso musei e così via. Senza dimenticare le business location: in questo caso, via libera a generazione di post per promuovere i servizi per le riunioni e i convegni aziendali, con offerte speciali e programmi di eventi.
Tra i rischi, la perdita di competitività e valore strategico
Si tratta di innovazioni qualitative, di fatto sostanziali, che fanno fare un salto di qualità all’intero settore. Non è difficile intravedere il rischio di restare indietro, perdendo un vantaggio strategico che poi sarà difficile recuperare. Perdita di competitività, inefficienze nella gestione delle risorse, difficoltà nella data analysis e nell’interazione con la clientela, oltre a criticità nella previsione della domanda (importantissimo in un’epoca, come questa, di grande imprevedibilità) e rispondere a un mercato in repentino cambiamento. E scusate davvero se è poco.