Due recenti ricerche nazionali e internazionali pongono l’accento sulle principali tendenze del turismo all’indomani della pandemia. Si riprende a viaggiare, ma più consapevolmente: pulizia, igiene, sostenibilità nella comunicazione al primo posto fra i driver di scelta. Un messaggio molto chiaro per albergatori e operatori del settore.
Comportamenti più consapevoli ed ecosostenibili. Riscoperta dei luoghi vicini a casa, ma anche tanta voglia di tornare alla normalità pre-pandemica. Con maggiore oculatezza nelle scelte e un occhio attento all’igiene delle strutture.
Orientare le scelte
Questi, in estrema sintesi, sono i trend che sembrano emergere dalle primissime ricerche post-Covid relative al settore del turismo, su scala italiana e internazionale. Informazioni preziose da cui gli hotel e gli operatori del comparto dovranno trarre altrettanto importanti indicazioni e suggerimenti operativi per orientare il loro business e le loro scelte strategiche per non perdere l’onda della ripresa. Che c’è e ci sarà. Anzi, che è già iniziata.
La ricerca Expedia: prepararsi alla “rinascita”, ma…
Stando a una recente ricerca globale di Expedia Group, condotta su un campione di 16mila consumatori tra Australia, Giappone, Francia, Germania, Regno Unito, Messico, Canada e Usa, la gente è felicissima di tornare a viaggiare, anche se non si può ignorare che molto sia cambiato nel frattempo. Insomma, è tempo di prepararsi alla piena ripresa del settore, ma c’è un ma: almeno per i primi periodi ci si dovranno aspettare mete più vicine e vacanze prolungate, dovute all’affermarsi dello smart-working e alla voglia di recuperare il tempo perduto. E attenzione: anche le informazioni e la comunicazione dettagliata giocheranno una parte importante, così come -udite udite- la pulizia.
Pulizia significa sicurezza
Ed ecco tornare prepotente sua maestà l’Igiene, quella con la “I” maiuscola, perché immediato sinonimo di sicurezza ed eccellenza nell’esperienza alberghiera. Non ci stupisce certo, ad esempio, che Giovanni Moretto, Director e Market Manager di Expedia, nel suo intervento durante l’ultimo Hotel Revenue Forum, abbia sottolineato l’importanza di informare i potenziali ospiti con immagini dettagliate della struttura che permettano di apprezzarne anche l’attenzione alla pulizia.
Igiene e… serenità
Ecco allora che sarà sempre più strategico trovare nuove strade per far risaltare la propria struttura e attrarre i viaggiatori, con un focus particolare su temi come igiene e flessibilità, fattori che figurano al primo posto tra i criteri di scelta e fidelizzazione dell’ospite. Non bisogna dimenticare infatti anche l’aspetto meramente economico: sono momenti incerti per tutti ed è chiaro che il cliente voglia finalizzare al meglio il suo investimento, ottimizzando la spesa e d’altra parte minimizzando i rischi per la salute e… finanziari. A questo proposito, le informazioni puntuali su misure sanitarie e protocolli di igiene devono essere ben evidenziate. Magari anche integrandole con messaggi ad hoc sulla flessibilità delle prenotazioni e sulla piena rimborsabilità dei costi sostenuti e non finalizzati.
L’incertezza ha giocato il suo ruolo
Mettiamoci nei panni del cliente: chi non ha pensato, in questi mesi, al rischio concreto di perdere la prenotazione a causa di improvvisi lockdown, chiusure, quarantene o altre analoghe misure anti-contagio? Questo anche al di là del prezzo, se è vero che 6 viaggiatori su 10 hanno ammesso di non essere disposti, nemmeno in cambio di una riduzione tariffaria, a fissare una camera non rimborsabile: meglio spendere un po’ di più ma essere certi di poter riavere i propri soldi in caso di imprevisti. E a questo proposito, come in fatto di pulizia, viene premiata una comunicazione onesta, utile e chiara, perché in seguito a questo periodo di estrema incertezza, i turisti faranno affidamento a news e media molto più che in passato.
La leva della sostenibilità
Attenzione anche al versante sostenibilità, un’altra leva importantissima del turismo post-pandemia. Ad affondare l’analisi in questa direzione è uno studio, anch’esso recentissimo, a cura dell’osservatorio EY Future Travel Behaviours. Stavolta restiamo nello Stivale, dove nel 2021 -rivelano i dati- oltre l’80% degli italiani è tornato a viaggiare per motivi di vacanza. Cifre in miglioramento rispetto al 2020 (70%), anche se ancora inferiori ai livelli pre-pandemia. Anche le intenzioni dichiarate per il 2022 confermano questo trend: oltre il 60% tornerà infatti alle stesse abitudini di viaggio pre-pandemia e in alcuni casi, 1 su 4, aumenterà il numero di viaggi.
Cresce la preoccupazione per l’ambiente
Ma il dato forse ancora più interessante riguarda l’importanza attribuita alla sostenibilità, che sale ai massimi storici: il 74% afferma di aver fatto scelte di viaggio pensando alla sostenibilità in quanto attenti alle conseguenze delle proprie azioni sul pianeta. Chiara la tendenza ai comportamenti eco-friendly ed attenti all’ambiente: il 46% considera importante l’impatto sull’ambiente delle proprie scelte, in aumento rispetto al passato. Se poi si passa alle cosiddette domande “implicite” (vale a dire non direttamente riferite all’argomento-target), il 75% degli intervistati mostra preoccupazione nei confronti dell’impatto ambientale, in crescita di ben otto punti percentuali.
Scelte ecosostenibili
Risultati che mettono in luce come le abitudini dei viaggiatori siano in continua trasformazione, accelerate anche dall’impatto della pandemia, e guidate da nuovi driver in cui la sostenibilità ambientale gioca un ruolo centrale nelle scelte di viaggio: 2 viaggiatori su 3 sono preoccupati per le conseguenze ambientali generate dai mezzi di trasporto e sarebbero disposti a pagare qualcosa in più per limitare le emissioni.
Si pensa al pre-Covid, ma con più attenzione
Claudio d’Angelo, transportation market segment leader di EY in Italia, sottolinea come nel 2022 si vada evidenziando una propensione positiva a ritornare alle abitudini di viaggio pre-pandemia o in alcuni casi ad aumentare il numero di viaggi, con il Belpaese meta preferita per le vacanze di quasi 7 italiani su 10. “Sicurezza -per il 67%- e impatto ambientale per il 46% si confermano come fattori determinanti per la scelta del mezzo di trasporto, entrambi con valori in aumento rispettivamente di 5 e 4 punti percentuali. I viaggiatori hanno saputo adattarsi allo scenario pandemico evolvendo le proprie preferenze e abitudini, ma sarà fondamentale per gli operatori giocare d’anticipo sui nuovi driver”.