I.A., big data, blockchain: il tema è stato affrontato, tra gli altri, durante l’8° corso di formazione della FARE ( Federazione delle Associazioni Regionali Economi e Provveditori della Sanità).
L’avvento della telemedicina, le possibilità fornite dall’intelligenza artificiale e la virtual reality, la ridefinizione di tecniche e prassi nell’affrontare interventi complessi fortemente impattanti sullo stato di benessere del paziente, sono solo alcune delle sfide che sono state poste alle governance sanitarie nell’ultimo biennio 2020-2022.
L’evoluzione della tecnologia
La pandemia ha rafforzato l’esigenza e l’opportunità dell’utilizzo del dato sanitario, correlato anche ad altri metadati (ambientali, sociali) al fine di poter determinare significativi cambiamenti in termini di analisi predittive di possibili eventi e/o azioni (vedasi la possibilità di prevenire o anticipare eventuali effetti di future pandemie). L’evoluzione, a velocità esponenziali, della tecnologia non solo in termini di velocità di processamento di informazioni ma anche in termini di capacità di acquisizione ed
elaborazione di un dato permette di sfruttare i Big Data disponibili nel mondo sanitario.
L’impatto dei Big data
L’utilizzo dei big data può avere un impatto non solo dal punto di vista dell’analisi predittiva di fenomeni e/o patologie ma anche in termini economici. Il dato di per se ha un valore relativo se non vengono implementate soluzioni e/o algoritmi in grado di sfruttare le informazioni a disposizione. Su questa base e necessità negli ultimi anni si sono sviluppate tecnologie di blockchain e di intelligenza artificiale. La IA può quindi essere utilizzata a livello di macro sistema sanitario per la definizione di politiche sanitarie nazionali a medio lungo termine ma anche a livello locale, dal singolo professionista per identificare il miglior trattamento per il paziente e comprendere le ragioni di sviluppo di determinate situazioni cliniche.
L’utilizzo della IA
Come già avvenuto in riferimento alla diffusione dell’Ebola, anche nella pandemia Covid-19, la IA è stata utilizzata per dare un contributo decisivo alla lotta contro il virus Sars-Co V-2 e ancor più sarà utile nel futuro grazie ai dati acquisiti per gestire in modo appropriato eventuali nuovi eventi pandemici. Al fianco dello sviluppo dell’intelligenza artificiale ed in particolare di modelli di machine learning e deep learning, ovverosia la componente più strutturata ed innovativa della IA, nasce la necessità di definire ed identificare le corrette condizioni “etiche” per lo sviluppo di queste tecnologie che non sorpassino o travolgano gli aspetti della “umanità”. Da questo punto di vista deve essere chiaro sin dall’inizio, nella fase di sviluppo di modelli, algoritmi, sistemi di supporto alle decisioni, che l’IA non può e non deve sostituire l’uomo ma deve risultare uno strumento di supporto alle decisioni, uno strumento che permetta di accelerare il processo di conoscenza.
L’utilizzo della blockchain
Un’altra tecnologia attualmente in fase di sviluppo e con enormi prospettive dal punto di vista dell’impatto sui processi sanitari è la blockchain. Non esiste una definizione univoca di blockchain poiché essa si adatta alla realtà, ai punti di osservazione e alle prospettive legate al campo in cui questa tecnologia viene calata e ai dati con cui viene riempita; la si può identificare però come un registro di contabilità condiviso e immutabile che facilita il processo di registrazione delle transazioni e la tracciabilità dei beni e dei dati di una rete, i quali vengono inseriti in una catena di blocchi nei quali la validazione del dato è affidata ad un meccanismo di consenso distribuito su tutti i nodi della rete stessa, da parte di tutti coloro i quali sono autorizzati a partecipare al processo in considerazione. Gli ambiti applicativi nella Sanità della tecnologia blockchain sono molteplici, ma quelli a maggior impatto in termini di potenzialità di sviluppo sono:
• Pagamento diretto dei servizi;
• Tracciabilità della logistica sanitaria e delle forniture, in particolare quelle legate all’ambito farmaceutico;
• Gestione delle cartelle cliniche e dei dati dei pazienti;
• Validazione delle identità di utenti e fornitori.
Tecnologie per la Sanità
La forza di queste tecnologie calate all’interno della Sanità Pubblica Italiana è rappresentata dalla spinta innovativa che possono dare ad un sistema ancora parzialmente ancorato ad una limitata concezione di gestione del paziente portandone la governance, invece, ad un livello che permetta una gestione dello stesso ad ampio spettro, dalla sua nascita alla morte, costruendo una catena di informazioni, gestite dal SSN, che permetta di ricostruire l’intera storia clinica del paziente, garantendone la non modificabilità, la protezione e la trasparenza del dato nel tempo. In questi termini, la messa a punto di nuovi standard e nuovi modelli di governance, uniti all’ottimizzazione delle interazioni tra Servizio Sanitario, Aziende farmaceutiche, professionisti della sanità e utenza finale, garantisce un’interoperabilità senza precedenti che permette una condivisione del dato sicura, trasparente ed immutabile tra tutti gli attori coinvolti nel processo. Una tecnologia “disruptive”, quale è la blockchain, non può prescindere da una valutazione etica che basa le sue fondamenta sul concetto di identità digitale.
Conclusioni
Concludendo con una riflessione, questa tecnologia se inserita in un contesto che saprà valorizzarne gli aspetti di sicurezza, trasparenza e interoperabilità, porterà il Servizio Sanitario Nazionale ad un livello di efficienza ed efficacia non solo fine a se stesso o agli obiettivi di bilancio ma, soprattutto, ad un modello che saprà dare un valore aggiunto tangibile e misurabile all’utente finale, raggiungendo così la sua “mission” più profonda che è il suo benessere e rendendo la Sanità Pubblica un bene fruibile e godibile da parte di tutti gli attori che la compongono.