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Quando la domanda di lavoro supera l’offerta…

Accade in molti settori, e il nostro, altamente labour intensive, non fa eccezione. Ma perché? Non si vuole o non si può lavorare? I salari non bastano? C’è una disaffezione verso impieghi considerati troppo “umili”? O c’è dell’altro? Facciamo chiarezza con Giuseppe Maresca, consigliere di amministrazione di During S.p.A.

Alle numerose difficoltà che ormai da tempo interessano il mondo del lavoro, negli ultimi anni se ne è aggiunta un’altra che, se non si correrà presto ai ripari, rischia di minare la stabilità delle attività ad alto ed altissimo contenuto di manodopera, come quelle di pulizia/ servizi integrati/ multiservizi.
Criticità trasversale
Stiamo parlando della difficoltà a reperire personale, una criticità che in realtà è trasversale a tutti i settori produttivi. Basti pensare ad esempio, prima ancora di approdare al terziario e ai servizi, alla disperata carenza, nell’industria manifatturiera, di operai specializzati nella saldatura e deformazione del metallo (ormai trovare un saldatore formato, su scala nazionale ma anche in molta parte d’Europa, è una ricerca da “Sacro Graal”).
Se la domanda supera l’offerta…
Ebbene sì, sembra un controsenso rispetto agli scenari a cui eravamo abituati fino a qualche decennio fa: la domanda di lavoro, da parte delle aziende, specie in certi settori e a certi livelli, surclassa l’offerta, creando delle pericolose “zone vuote” poco presidiate, con grosse difficoltà delle aziende/imprese che spesso non riescono a soddisfare le richieste di clienti e committenza. Su scala ancor più ampia, si rischia un blocco di interi segmenti dell’economia, destinato a riverberarsi nel tempo con effetti preoccupanti.
Disaffezione, orari difficili e scarse prospettive
I motivi sono sempre gli stessi: la disaffezione, accentuata dal Covid, verso lavori percepiti come “umili” o poco riconosciuti socialmente, la scarsa volontà di mettersi (o ri-mettersi) in gioco, la formazione insufficiente, le prospettive di carriera a volte difficili da intravedere, la conciliazione fra lavoro e vita familiare che sembra sempre più difficile. Oltretutto il nostro è un lavoro spesso dislocato su diversi cantieri a volte lontani, con orari non tra i più agevoli. Il che non aiuta, anzi.
La pandemia ha fatto il suo
A ciò, come accennavamo, si è aggiunto lo tsunami della pandemia, che ha scoraggiato molti, specie in comparti ad alto rischio e in primissima linea nella lotta al contagio, come appunto è il nostro. In effetti, se poi si calano questi problemi nel settore delle pulizie, si assiste a una condizione ancor più difficile, anche a causa degli emolumenti che, per i livelli più bassi, sono di poco superiori al reddito di cittadinanza (si parla di poco più di mille euro a fronte di 800: se ci si aggiungono i costi di spostamento, di cura dei figli e quant’altro, i conti sono presto fatti).
Salari minimi, cosa dice l’Europa
Merita un cenno anche l’annosa questione del salario minimo, non imponibile all’Esecutivo italiano, secondo una recente direttiva europea, nei paesi laddove la rappresentanza sindacale complessiva superi il 80%. A questo punto sorge una riflessione: ma siamo proprio così sicuri che, qualora dovesse essere finalmente fatta la legge sulla rappresentanza sindacale (attesa da anni), le sigle nel loro complesso raggiungerebbero davvero la fatidica soglia dell’80%? Per affrontare queste e altre questioni GSA si è rivolta a uno specialista del recruitment, Giuseppe Maresca Consigliere d’amministrazione dell’agenzia per il lavoro During SpA.

Buongiorno Dott. Maresca. Chi è During e come lavora?
“During S.p.A. è un’agenzia per il lavoro specializzata in Ricerca, Selezione e Formazione delle risorse umane; abbiamo una forte presenza sul territorio nazionale con più di 50 filiali, frutto di più di 20 anni di lavoro “sul campo” e di scelte strategiche che ci hanno permesso nel 2021 di collaborare con più di 3mila aziende e di dare a circa 19.000 persone un’opportunità di lavoro. L’essere imprenditori ci permette di affiancare i nostri clienti con una visione pratica e reale del mercato del lavoro”.
Come sta andando il mercato del lavoro attualmente?
“In questo momento c’è molta difficoltà in generale a reperire candidati che possano poi diventare personale aziendale; e questo per qualsiasi ambito lavorativo. Ci troviamo in una situazione per la quale vi è molta offerta di lavoro, ma pochi candidati. Questa condizione è causata da diversi fattori, alcuni prevedibili, altri meno. La pianificazione anticipata e il lavoro negli anni ci hanno permesso di affrontare questo periodo storico nella maniera adeguata e proattiva”.
Qual è la situazione in particolare per i settori di Pulizia e Facility Management?
“Per quanto riguarda queste attività vi è ancora più difficoltà a trovare candidati. Si tratta di settori di grande importanza verso i quali siamo fortemente orientati, specializzazione acquisita nel corso degli anni che a maggior ragione proprio in questa fase di mercato ci avvantaggia rispetto agli altri competitors, poiché operiamo non solo nel continuo aggiornamento del data base ma nel dare una risposta veloce agli aspiranti lavoratori che, come ben sapete, se non collocati entro qualche giorno dalla candidatura perdono l’interesse nelle potenziali offerte”.
E During come si muove in questo particolare contesto?
“Alcuni dei nostri valori principali sono la lungimiranza e lo sguardo al futuro; Lo sviluppo di attività innovative e “digital” che abbiamo incominciato cinque anni fa stanno garantendo anche in questo momento di particolare difficoltà un aiuto concreto alle aziende. Siamo in grado di fornire candidati alle imprese che offrono posti di lavoro anche nei settori più difficili come quelli di Pulizia e di Facility Management. La nostra capacità di accorciare i tempi fra le aziende che cercano e i candidati che presentano la loro candidatura migliora di gran lunga il classico mismatch di cui tutto il mercato del lavoro ed in particolare soffre”.

 

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