Scuole, marcia indietro: per i servizi di pulizia si torna all’insourcing. E’ quanto prevede un discusso emendamento alla Legge di Bilancio per l’anno a venire, che mira a rivoluzionare il settore degli appalti di pulizie nelle scuole. Secondo quanto contenuto nel testo dell’emendamento, infatti, a partire dal 2020 le istituzioni scolastiche ed educative statali dovranno svolgere i servizi di pulizia e ausiliari unicamente mediante ricorso a personale dipendente appartenente al profilo dei collaboratori scolastici. In ogni caso non si potrà partire prima dell’anno scolastico 2019-’20, visto che il comma 687 della legge di Bilancio 2018 prevedeva che i contratti stipulati potranno proseguire sino al 30 giugno 2019.
Questa la proposta emendativa, già approvata alla Camera (Atto Camera 1334), commissione VII Cultura.
Dopo il comma 1, aggiungere i seguenti:
1-bis. A decorrere dall’anno scolastico 2020/2021, i servizi di pulizia e gli altri servizi ausiliari sono svolti, dalle istituzioni scolastiche ed educative statali, esclusivamente con personale dipendente appartenente al profilo dei collaboratori scolastici. Dalla predetta data, i posti accantonati nell’organico dei collaboratori scolastici sono nuovamente disponibili e sono riservati al personale delle imprese di pulizia, impegnato presso le scuole nell’erogazione dei predetti servizi senza soluzione di continuità dall’entrata in vigore della legge 3 maggio 1999, n. 124, sino ad agosto 2020. Il predetto personale partecipa a una apposita procedura selettiva, per titoli e colloquio. Il personale che supera la selezione è assunto, anche a tempo parziale, nel profilo di collaboratore scolastico, nel limite di una maggiore spesa non superiore a quella già prevista, per lo svolgimento dei medesimi servizi, dall’articolo 58, comma 5, del decreto-legge 21 giugno 2013, convertito con modificazioni dalla legge 9 agosto 2013, n. 98. Con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, è disciplinata l’attuazione del presente comma.
Se tutto ciò fosse confermato nel testo definitivo di legge, per le imprese di pulizia/ multiservizi/ servizi integrati si chiuderebbe un mercato da miliardi, senza contare che, con ogni verosimiglianza, molti dei circa 12 o 13mila dipendenti delle imprese esterne in gioco potrebbero passare, per concorso, alle dipendenze dello Stato. Infatti il passaggio a dipendenti statali sarà legato ad un concorso bandito dal Ministero dell’Istruzione: si parla di un concorso per titoli ed esami, a cui potranno accedere quanti abbiano lavorato, senza soluzione di continuità, dalla data di entrata in vigore della legge 3 maggio 1999, n. 124, presso le istituzioni scolastiche ed educative statali, per lo svolgimento di servizi di pulizia e ausiliari, in qualità di dipendente a tempo indeterminato di imprese titolari di contratti per lo svolgimento delle pulizie.
Sul cambio di rotta, che nelle intenzioni dei proponenti vorrebbe marcare una sensibile discontinuità rispetto al passato, potrebbero aver pesato sia la questione (annosa) dei lavoratori socialmente utili, sia i recenti scandali legati alla megagara “Consip Scuole” da oltre 1,6 miliardi di euro in 13 lotti, su cui sono intervenuti Antitrust e magistratura amministrativa. Un “pasticciaccio” che ha coinvolto alcune “big” del mercato e che, nel complesso, non ha certo fatto onore al mondo delle imprese.