Le zanzare sono un problema sanitario e con i cambiamenti climatici diventano un mix davvero pericoloso. Il clima sta mutando a livello planetario, e con lui le abitudini di diverse specie di zanzare anche nostrane, vettori di agenti patogeni pericolosi. Per questo è sempre più importante avere ben chiaro come agire, dagli enti preposti ai singoli cittadini.
Di Claudio Venturelli
Il clima sta cambiando, lo si dice sempre più spesso ed è una realtà sotto gli occhi di tutti. Come è evidente che ciascuno deve assumersi le proprie responsabilità e che non si può certo stare a guardare. I recenti nubifragi, tornado e bombe d’acqua nel Nordovest sono solo l’ultimo, in ordine di tempo, di una catena di eventi disastrosi che si stanno facendo sempre più frequenti e gravi anche alle nostre latitudini.
Disastri mai visti prima
Prendiamo gli allagamenti che nel mese di maggio hanno colpito la Romagna: come abbiamo visto sono stati intensi e in alcune zone davvero disastrosi, addirittura scioccanti. Una regione devastata, una vera catastrofe durante la quale molte persone hanno perso tutto, in migliaia sono stati gli sfollati e molti di essi non sono ancora rientrati nelle proprie abitazioni danneggiate. Sono caduti miliardi di litri d’acqua in poche ore e il territorio è esploso letteralmente. Ma l’allarme è globale: fenomeni simili non si sono verificati soltanto in quell’angolo di Pianura Padana, dove intere città e campagne sono state sommerse da specchi d’acqua visibili anche nelle immagini satellitari.
Fenomeni globali
Un po’ ovunque nel mondo si cerca di controllare gli incendi, ricostruire strade e case danneggiate dalle inondazioni e imparare a sopravvivere in un mondo più caldo e pericoloso. E se fino a qualche tempo fa eventi così disastrosi venivano annoverati nei bollettini come “straordinari” -se ne contavano al massimo un centinaio all’anno-, oggi la situazione è completamente stravolta e dall’inizio del 2023 se ne sono già tristemente annoverati oltre duemila, evoluti così in “eventi ordinari”. È un fenomeno globale che non si può più ignorare.
Boom zanzare, anche pericolose
Il fatto è che le conseguenze di questi mutamenti sono davvero tante, e molte di queste meno spettacolari e immediatamente visibili ma altrettanto pericolose, anche in un’ottica di lungo periodo. Pensiamo ad esempio alla diffusione delle zanzare e all’insorgenza di malattie da esse trasmesse: il clima più caldo e la grande presenza di acqua, che dà luogo ad ambienti sempre più umidi, non fanno che agevolare la loro proliferazione e diffusione, con i rischi sanitari che ben conosciamo e di cui spesso abbiamo parlato su queste pagine.
Attenzione da enti e istituzioni
Occorre dire che sul piano istituzionale fin da subito si è prestata grande attenzione al tema, con l’immediato rafforzamento dei piani di intervento per affrontare le problematiche più impellenti con interventi di comunicazione, prevenzione e lotta nei confronti di insetti fastidiosi e a volte anche pericolosi. Questo vale per molte specie presenti in Italia, comprese la Culex pipiens (zanzara comune) e la Aedes albopictus (zanzara tigre), capaci di trasmettere malattie sia all’uomo che agli animali domestici.
Ristagni di acqua sono focolai di sviluppo delle zanzare
Ricordiamo che il loro ciclo di vita si compone di quattro fasi: uovo, larva, pupa, adulto. Le larve e le pupe possono vivere esclusivamente in acqua, iniziando a volare nell’ambiente esterno da adulte. La gran parte delle specie depone le uova in acqua, e la questione non è di poco conto. Nei territori dove fiumi e torrenti sono esondati, le grandi quantità d’acqua riversata nelle città e nelle campagne sono rimaste a lungo a formare aree con ampi ristagni che hanno avuto un effetto importante sulla costituzione di focolai di sviluppo delle zanzare.
In crescita le malattie più allarmanti
Non dobbiamo dimenticare che anche questi piccoli insetti possono diventare un anello di congiunzione tra patogeni e esseri umani con i rischi sanitari ben noti. Nel 2018 abbiamo assistito a un severo aumento di casi di West Nile, una malattia neuroinvasiva trasmessa dalla Culex, in Europa con 2083 di infezioni (nei 7 anni precedenti erano stati 1.832). In Italia la situazione ha rispecchiato l’andamento europeo, passando dai 77 casi del 2017 a ben 595 casi nel 2018 con 42 decessi. In quel periodo si erano registrate importanti esondazioni del Danubio in Romania con la costituzione di acquitrini dove le zanzare del genere Culex, ben rappresentate anche in Italia, si erano sviluppate abbondantemente. Inutile ripetere che si tratta di uno dei principali vettori di West Nile.
Invasioni sempre più precoci
I dati destano non poca preoccupazione: nel bollettino emanato il 30 agosto scorso dall’Istituto Zooprofilattico (IZS) di Teramo si nota un precoce inizio di stagione della circolazione del West Nile virus (WNV). A tale data la circolazione del virus era stata rilevata sia sui vettori (zanzare) sia su altri animali (uccelli, cavalli, ecc.), in 46 province di 9 regioni: Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Puglia, Sicilia e Sardegna. A quel momento erano stati rilevati 171 casi umani con 9 decessi. Si tratta di una malattia non particolarmente diffusa ma da tenere sotto stretta osservazione.
Professionalità indispensabile
Non possiamo stare troppo tranquilli: i problemi si sommano tra loro creando situazioni di rischio che vanno affrontate con professionalità dagli enti preposti a farlo. Guardiamo anche al resto del mondo: notizie che arrivano dal Centro e Sudamerica parlano di importanti epidemie di dengue e chikungunya, arbovirosi (virus trasmessi da artropodi) veicolate anche dalla zanzara tigre. Monitoraggi e conoscenza del territorio faranno sì che gli addetti ai lavori possano impegnarsi nella ricerca attenta di tutti i focolai larvali che dovranno essere eliminati o trattati adeguatamente. In quest’ottica il suggerimento che ci sentiamo di dare è, naturalmente, quello di rivolgersi a imprese professioniste nel settore della disinfestazione.
È necessaria l’attenzione di tutti
Ma in questi casi tutti sono chiamati a giocare il proprio ruolo. Non ci stancheremo mai di ripeterlo: quando si ha a che fare con le zanzare è di fondamentale importanza agire con azioni preventive anche da parte dei cittadini. Ad esempio, vanno evitati ristagni d’acqua inutili e trattati con prodotti larvicidi quelli che non si possono svuotare. Solamente nel caso si verifichino gravi infestazioni e durante situazioni di emergenza sanitaria si potrà ricorrere a trattamenti adulticidi allo scopo di ridurre la presenza delle zanzare adulte. È anche da questi piccoli-grandi gesti che dipende il futuro di tutti noi.