La fondazione Giglio di Cefalù è la prima azienda sanitaria in Sicilia ad applicare la tecnologia blockchain al Modello Organizzativo e di gestione previsto dal decreto legislativo 231/2001 per la prevenzione di illeciti amministrativi e penali.
Come noto, l’adozione dei “Modelli Organizzativi”, la loro diffusione in azienda, nonché l’opera di controllo da parte dei relativi Organi di Vigilanza, possono evitare la responsabilità amministrativa ai sensi del d.lgs. 231/2001 e le corrispondenti conseguenze sanzionatorie o interdittive in danno alla società, a seguito della commissione di reati da parte dei propri amministratori o collaboratori apicali.
Non solo, le azioni adottate ai sensi del d.lgs 231/2001 possono inoltre evitare conseguenze ancor più gravi in dipendenza di provvedimenti del Prefetto volti a sterilizzare l’influenza, anche molto indiretta, di associazioni malavitose nella vita aziendale.
È tuttavia esperienza diffusa come detti Modelli Organizzativi siano a volte ritenuti non sufficienti per valutare l’azienda come “soggetto” estraneo ai fatti. La cronaca ci ha affidato, negli anni sanzioni del Giudice Penale o provvedimenti del Prefetto in danno di società in (formale) regola con gli adempimenti ed i Modelli previsti nel d.lgs. 231/2001.
Le ragioni di tale “diffidenza” – quindi dell’inutilità dell’adozione delle misure 231/2001 – risiedono nel fatto che tali Modelli, al di là di (spesso) migliaia di (inutili) pagine, non sono “costruiti” per l’azienda: non analizzano le particolari “aree di rischio” e non prevedono altrettanti particolari processi di gestione; limitandosi a “generiche” indicazioni comportamentali valevoli per tutte le società in qualsiasi settore esse operino. Alcuni Modelli Organizzativi si presentano in realtà come (anche molto dettagliati) “manuali di qualità” e non come strumenti per prevenire i reati.
Vi è anche una seconda ragione che suscita la diffidenza delle Autorità: la mancanza di certezza delle azioni intraprese dalla società in ossequio al Modello adottato. V’è il sospetto di una “ricostruzione” a posteriori, in caso di necessità, di verbali e di azioni.
Ebbene, nel ribadire l’inutilità di Modelli Organizzativi “general generici” (spesso, paradossalmente, anche molto costosi), perché non utili a creare un valido “scudo” per la società, la tecnologia può invece offrire un valido aiuto rispetto alla “certezza” delle azioni intraprese nell’ambito di detti Modelli.
Ci si riferisce in particolare alla tecnologia “blockchain”, sistema di “blocchi” che rende immodificabili i dati inseriti: in origine associata alla gestione dei bitcoin e alle altre criptovalute, la blockchain viene sempre più utilizzata in altri settori (in particolare l’agro-alimentare) ed una start up innovativa siciliana (Alphard Tecnologies S.r.l.) si è spinta oltre, applicando per la prima volta tale tecnologia ai Modelli di Compliance.
In realtà la blockchain, dopo internet, rappresenta la più grande conquista tecnologica dei nostri tempi ed occuperà un posto sempre di maggior rilievo nella Industry 4.0. Tale tecnologia, consentendo di creare registri condivisi tra più utenti, garantisce l’immutabilità e la certezza del “dato” registrato nella rete: i dati inseriti nella blockchain non possono essere modificati retroattivamente; pertanto, qualsiasi azione, comportamento ed attività registrata “nei blocchi” lo è in modo permanente ed irreversibile, da lì la certezza del dato, sia del suo contenuto, sia della data della registrazione.
Alphard Tecnologies S.r.l. ha sperimentato presso l’Ospedale di Cefalù, gestito dalla “Fondazione Giglio”, l’inserimento di tutti i processi previsti nel Modello Organizzativo adottato ai sensi del d.lgs. 231/2001 in blockchain. La sperimentazione è stata coadiuvata da una start up dell’Università di Palermo per la creazione della piattaforma e dallo studio legale Brugnoletti &A per gli aspetti legali e per la migrazione del Modello Organizzativo e dei suoi processi nella piattaforma.
Tutte le azioni previste nel Modello Organizzativo della Fondazione Giglio – dall’individuazione delle aree di rischio, ai processi; dalla formazione, alle attività dell’Organo di Vigilanza – sono ora “certificati” con la blockchain, dando certezza “notarile” del contenuto e della data di caricamento di ogni dato. Questo metterà la Fondazione al riparo da conseguenze negative legate ad eventuali illeciti penali commessi da dipendenti e collaboratori, o da provvedimenti prefettizi volti ad evitare infiltrazioni di associazioni malavitose. Tutto questo sarà garantito dalla certezza che le relative Autorità avranno delle azioni e dei comportamenti adottati nel tempo dalla Fondazione e dal proprio organo di vigilanza, poiché tutte le azioni intraprese saranno aggiornate in tempo reale in un registro non manipolabile, certificato e affidabile.
La complessa attività che ha permesso alla Alphard Tecnologies S.r.l. di creare una piattaforma su cui gestire in blockchain i processi del Modello di Gestione (onerosa come tutte le prime implementazioni) è stata registrata presso il “Benelux Office for Intellectual Proporty”.
Per esperienza personale ritengo che la “certezza” delle azioni intraprese nell’ambito del Modello Organizzativo, la “certezza” del lavoro dell’Organo di Vigilanza che presiede alla verifica della attuazione nel concreto, in azienda, del Modello stesso, siano gli elementi maggiormente decisivi per mettere al riparo le società dalle conseguenze (a volte devastanti) degli interventi dell’Autorità giudiziaria penale e dell’Autorità prefettizia. Credo anche che, a regime, la gestione in piattaforma di tali azioni renderà più agevoli, ed anche più economiche, tutte le attività previste nei Modelli Organizzativi, che potrà essere anche più snello ed efficace.