Nando, attraverso l’intelligenza artificiale, monitora la produzione di rifiuti in azienda e fornisce dati e statistiche utili anche alle imprese di servizi. Il caso di ISS.
È nata davanti a un aperitivo l’idea di alcuni studenti del Politecnico di Torino. Proprio in quell’occasione, infatti, si accorsero che moltissimi bicchieri venivano gettati nell’indifferenziata, nonostante la presenza dell’apposito contenitore di raccolta della plastica. Serviva un sistema in grado di monitorare la raccolta dei rifiuti e di aiutare le persone ad eseguirla correttamente. Così, non appena terminati gli studi, il gruppo di giovani ingegneri provò a sviluppare una soluzione, dando vita alla startup ReLearn.
La startup ReLearn
Fondata nel 2021 da Riccardo Leonardi, Giovanni Lucifora, Fabrizio Custorella, Federico Fedi e Simone Cavariani e, dopo il percorso nell’acceleratore Zero, è stata sostenuta anche da B4i (Bocconi 4 Innovation) e ha ricevuto riconoscimenti di rilievo internazionale, tra cui l’ambito European Social Innovation Prize – Horizon 22″ dell’Unione Europea. La startup ha, inoltre, appena chiuso un round di investimento seed da 1 milione di euro. Con l’importante finanziamento appena ottenuto, ReLearn è ora pronta a compiere passi significativi verso una crescita più rapida e sostenibile sul mercato.
La strategia di Nando
La risposta di ReLearn al problema dei rifiuti si chiama Nando e prende il nome da Ferdinando II di Borbone, il primo re della storia ad aver emesso un provvedimento per la raccolta differenziata dei rifiuti nel lontano 1832. Si articola su due dimensioni: da un lato c’è Nando Sensor, un dispositivo innovativo che, grazie al machine learning e all’image recognition, riconosce i rifiuti e li separa correttamente. Si tratta di una soluzione plug&play che può essere installata nei cestini più comuni e permette di monitorare la produzione di rifiuti e, allo stesso tempo, di educare le persone alla raccolta differenziata. Posizionato all’interno dei contenitori negli ambienti di lavoro, fornisce alle imprese statistiche riguardanti la quantità e la qualità dei rifiuti, il livello di riempimento dei cestini, il tasso di riciclaggio e l’analisi merceologica. È a partire da questi dati che è possibile formulare soluzioni per il miglioramento delle performance. Ma, dall’altro lato, le potenzialità di Nando non finiscono qui.
ReLearn ha infatti sviluppato anche Nando App, un’applicazione che, tramite l’intelligenza artificiale, permette di quantificare la produzione di rifiuti semplicemente scattando una foto al sacchetto prima della chiusura. Questa funzione rende Nando un ottimo alleato delle imprese di facility management che, grazie alla collaborazione con ReLearn, potrebbero offrire ai propri clienti un servizio innovativo che non si ferma alla gestione rifiuti, ma contribuisce alla raccolta dei dati per la rendicontazione ambientale.
Il caso di ISS
Nando è stato utilizzato anche da ISS, azienda leader a livello globale nel Facility Management integrato, che è stato installato nella sede centrale di Milano, con l’obiettivo di trasformare le procedure di raccolta differenziata dell’azienda. Questa soluzione innovativa consente di monitorare e gestire da vicino la propria produzione di rifiuti, al fine di ridurre l’impatto ambientale. Inoltre, funge da piattaforma per promuovere la sostenibilità all’interno del mondo aziendale, sostenendo pratiche eco-compatibili. L’obiettivo di ISS è quello di ispirare la comunità imprenditoriale a adottare metodi sostenibili e a raggiungere i più alti tassi di riciclaggio possibili all’interno dell’ambiente d’ufficio.
Abbiamo approfondito l’argomento con Riccardo Leonardi, CEO e co-fonder di ReLearn.
Riccardo, in che modo Nando potrebbe arricchire l’offerta delle imprese di facility management?
“Noi offriamo un servizio di rendicontazione del rifiuto attraverso un software di intelligenza artificiale. Questo va a braccetto con chi si occupa di effettuare servizi di pulizia e di facility management perché sono queste aziende stesse a maneggiare il rifiuto. Gli operatori del servizio cleaning, infatti, possono essere delle vere e proprie sentinelle dello stato della gestione dei rifiuti all’interno delle aziende. A ciò si aggiunge il fatto che molto spesso, le aziende finali, i clienti, richiedono alle imprese di pulizia una stima del peso dei rifiuti. La nuova CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), infatti, obbliga le grandi aziende a produrre bilanci di sostenibilità. I bilanci di sostenibilità sono composti da vari segmenti, con varie voci di impatto, tra cui proprio i rifiuti. Ma qui sorge un problema: mentre per altre tipologie di impatto esistono degli strumenti di misura, per i rifiuti non è così e fornirne delle stime risulta molto complesso. Ecco allora la nostra soluzione: un’app attraverso la quale gli operatori del servizio di cleaning scattano una foto all’interno dei sacchi prima di svuotarli. A partire da questa foto, l’intelligenza artificiale quantificherà la produzione di rifiuti. Grazie a Nando chi svolge il servizio di facility management può offrire non solo attività di raccolta rifiuti e manutenzione degli edifici ma anche la raccolta dei dati necessari a redigere il bilancio di sostenibilità: si tratta di un servizio in più in tema di gestione e rendicontazione del rifiuto. Oltre a questo, è importante anche la parte educativa del nostro servizio: il tablet interattivo che aiuta le persone a conferire meglio il rifiuto e le informa su quali sono gli errori maggiormente commessi e la qualità della raccolta differenziata.”
Dove state lavorando attualmente?
“Lavoriamo su 5 paesi europei, dall’Italia all’Inghilterra, la Danimarca, la Spagna, l’Olanda con più di 35 aziende e operiamo già con grandi imprese di facility management come ISS. I risultati raggiunti fino ad oggi sono un orgoglio per tutto il team. Gli investitori, con la loro competenza e con il loro impegno, hanno sempre lavorato in sinergia con noi e continueranno ad occupare un ruolo fondamentale per la crescita di ReLearn”
Quali risultati state ottenendo?
“Per quanto riguarda i risultati raggiunti, utilizziamo questo KPI: in circa 6 mesi siamo in grado di migliorare la qualità della raccolta differenziata di circa il 60%, coinvolgendo le persone e sensibilizzandole”.