La sostenibilità ambientale diventa un asset strategico per il settore alberghiero e ristorativo, sempre più richiesto dagli ospiti. L’intera filiera dei servizi deve adeguarsi a standard ecologici e di sicurezza per garantire un vero impatto positivo.
La sostenibilità ambientale non è più solo un elemento di narrativa ma diventa un asset sul quale investire anche per il settore alberghiero e ristorativo dal momento che il 40% dei turisti sembra prediligere hotel e ristoranti attenti all’ambiente. La sostenibilità diventa, quindi, anche un fattore di business sul quale investire per attrarre i turisti del futuro.
Il settore turistico però da solo non può farcela a vincere la sfida della sostenibilità, ha bisogno che anche la sua filiera dei servizi sia sostenibile e sicura. Ha senso avere un hotel molto attento all’ambiente mentre le aziende che erogano il servizio di lavanderia, di pulizia etc sono poco sostenibili? La risposta non può che essere una, NO.
La filiera conta dal momento che tutti contribuiscono in positivo o negativo a rendere un settore attento all’ambiente o meno. Per questo è necessario valorizzare che nelle certificazioni ambientali ci sia anche il valore della filiera dei servizi, iniziare quindi a mappare come viene svolto il servizio di noleggio e lavaggio della biancheria, se la lavanderia industriale ha certificazioni ambientali, dal momento che gli effetti dannosi rimangono nel territorio.
Il marchio Made Green in Italy In Italia il settore delle lavanderie industriali è il primo servizio a poter richiedere e ottenere il marchio Made Green in Italy, rilasciato dal Ministero della Transizione ecologica. Si tratta di una certificazione volontaria per la valutazione del miglioramento continuo dell’impronta ambientale di prodotti e servizi, che permette alle lavanderie industriali di misurare e comunicare l’impronta ambientale dei servizi dalle stesse erogati, sulla base di uno studio di impatto ambientale conforme alla PEF (Product Environmental Footprint) di cui alla Raccomandazione 2013/179/EU su cui si basano le più note certificazioni come la Carbon e la Water Footprint. Il Made Green in Italy è inserito tra i requisiti premiali dei CAM, Criteri Ambientali Minimi del lavanolo, configurando una vera e propria garanzia di sostenibilità ambientale del servizio nei confronti dei clienti e dei consumatori finali.
Sicurezza igienica Sul fronte della sicurezza igienica, inoltre, le lavanderie industriali, ben prima dell’attuale emergenza sanitaria, si sono dotate di una certificazione per il controllo microbiologico dei tessili trattati: la Norma UNI EN 14065. Un pre-requisito essenziale per assicurare alle strutture ricettive la fornitura di biancheria qualitativamente e igienicamente sicura con una ridotta e controllata contaminazione batterica. In altre parole, per prevenire la diffusione di malattie trasmissibili da agenti patogeni, si utilizzano efficaci e comprovati processi industriali di sanificazione dei tessili. La norma tecnica UNI EN 14065, associata alle Linee guida Assosistema, è basata su un sistema di controllo RABC (Risk Analisys Biocontamination Control), che garantisce la riduzione della carica batterica entro limiti predefiniti.
Il Position Paper di Assosistema Tornando agli aspetti ambientali, negli ultimi anni ci si è dovuti confrontare con il tema dell’acqua, tema questo di grande importanza perché la severità idrica oltre a danneggiare interi ecosistemi danneggia anche le imprese, prima tra tutti quella legata all’accoglienza e alla ristorazione. A tal proposito, rimanendo sempre nell’ambito filiera, Assosistema Confindustria ha redatto un position paper ambientale che ha come focus proprio la risorsa idrica e il suo corretto utilizzo sia in fase di prelievo sia in fase di scarico. È questo un tema che assume grande rilevanza a seguito anche dei cambiamenti climatici che stanno interessando molti territori italiani. Dal position paper “Attività di lavanderia/lavaggio a norma di legge: autorizzazioni, requisiti ambientali e certificazioni specifiche”, realizzato dall’Associazione, emerge chiaramente che il mancato rispetto delle norme ambientali sia in materia di prelievo sia in materia di scarico rappresenta un evidente danno ambientale che grava sulla collettività ed è per questo che diventa fondamentale che l’hotel vada ad indagare la sua completa filiera per capire se si stanno rispettando seriamente le norme ambientali.
Da segnalare che lo stesso dossier, nel fare una sintesi esplicativa delle norme, richiama anche il caso di un’attività idroesigente come quella del lavaggio che viene svolto internamente alle strutture alberghiere, il quale necessità anch’esso di una dichiarazione AUA relativa alle emissioni e agli scarichi. Il Dossier, infatti, non aggiunge nulla rispetto al quadro normativo presente, ricorda solo come alcune pratiche poco note, ad esempio laddove presenti, il lavaggio interno della biancheria negli Hotel, rappresentino dei vulnus concreti in materia ambientale che debbano essere indagati dagli organi preposti al controllo.