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La sfida degli infestanti nel settore alberghiero

Tra le sfide del settore alberghiero, la gestione degli infestanti emerge come una priorità. Affidarsi a professionisti certificati, adottare strategie su misura e instaurare un rapporto collaborativo e di fiducia garantisce qualità del servizio, prevenzione efficace e tutela dell’immagine delle strutture ricettive.

di Lorenzo Donati

I professionisti e le raccomandazioni Nel settore alberghiero tutti sanno quanto è difficile offrire un’esperienza soddisfacente alla propria clientela e poche recensioni negative possono fare la differenza fra una futura prenotazione e una prenotazione mancata. La gestione degli infestanti poi è particolarmente critica sia per le caratteristiche intrinseche del settore (presenza di molte persone, molti materiali, bagagli, alimenti, gestione delle strutture, etc.) sia per il ribrezzo che tipicamente accompagna molti infestanti. Diventa quindi fondamentale approcciarsi in modo corretto alla gestione dell’IPM (Integrated Pest Management) evitando il più economico fai-da-te che funziona finché non ci sono problematiche e affidandosi ai professionisti del settore. Non necessariamente un fornitore deve essere di dimensioni internazionali per essere affidabile, esistono molte ottime realtà locali. Uno dei parametri che possono dare indicazioni a riguardo possono essere le certificazioni in possesso delle ditte: le più diffuse sono ISO 9001, UNI EN 16636, ISO 14001 e UNI 11381.

Da anni il settore del pest management sta puntando su questi strumenti tanto che sono stati prodotti anche una serie di nuovi standard (come la UNI 11956), prassi di riferimento (UNI/PdR 145) e documenti tecnici orientati alla sostenibilità. Resta inteso che il nocciolo principale della questione è di trovare un interlocutore che diventi un vero partner nella gestione (e nella prevenzione!) delle infestazioni. Per arrivare a questo occorre instaurare un rapporto di fiducia e collaborazione. Il primo punto sta nel comprendere che la gestione infestanti non è un semplice servizio appaltato ma richiede un costante lavoro di confronto con il fornitore-partner che può e deve dare indicazioni non solo sulle infestazioni presenti ma anche su quelle possibili. Questo può generare una serie di raccomandazioni che sta all’albergatore accogliere ed applicare come ad esempio una corretta gestione delle pulizie, degli sfalci, dei rifiuti, degli alimenti. Altre volte le raccomandazioni possono riguardare lo stato degli edifici e anche in questo caso deve essere il proprietario della struttura ad attivarsi per prevenire o arginare alcuni tipi di infestazione installando, ad esempio, zanzariere, spazzole sottoporta, lame d’aria, etc. Dall’altra parte occorre cercare nell’esperto di pest management una proattività nella prevenzione e una rapidità di intervento che consenta di gestire le infestazioni, partendo da una analisi del rischio condotta in maniera approfondita.

Definire i rischi e monitorare gli infestanti Non esistono protocolli standard applicabili tal quali a qualsiasi soluzione, ogni impianto di monitoraggio e gestione degli infestanti va cucita su misura alla struttura e alle dinamiche che si svolgono dento di essa. Il primo passaggio è certamente quello di condurre un sopralluogo e definire, in base al tipo di ambiente e alla destinazione di uso, quali potenziali infestanti potremmo trovarci a fronteggiare, con quali dispositivi o a che intervallo di tempo. L’obiettivo dell’impianto di monitoraggio non è risolvere un eventuale infestazione ma semplicemente rilevarla per fare avviare le azioni correttive necessarie in tempi rapidi (ad esempio disinfestazioni, derattizzazioni). Non tutti gli infestanti sono monitorabili con dei dispositivi e non in ogni ambiente è possibile installare dispositivi per il monitoraggio. Il primo caso è rappresentato delle formiche o dai volatili (che non sono nemmeno considerati infestanti in senso stretto): non essendo disponibili dei dispositivi mirati di monitoraggio questo deve avvenire visivamente o da parte del disinfestatore o da parte di un incaricato della struttura adeguatamente formato. Un esempio del fatto che non in tutti gli ambienti sia fattivamente possibile installare un impianto di monitoraggio è rappresentato dalle stanze dove gli ospiti dormono: difficilmente sarà possibile installare dispositivi – se non estremamente discreti – e quasi mai è possibile installarli per ogni tipologia di infestante. Occorre quindi trovare una via di mezzo condivisa per avere un impianto di monitoraggio affidabile ed economicamente sostenibile.

Le disinfestazioni non sono preventive L’impianto di monitoraggio ha l’obiettivo di rilevare infestazioni emergenti che vanno risolte con una serie di misure complementari tra loro. Queste misure possono consistere nella modifica di alcuni comportamenti (gestione dei rifiuti, mantenimento di porte chiuse, etc.) o nel miglioramento delle condizioni degli ambienti. In alcune occasioni saranno poi necessari interventi diretti con prodotti più o meno tossici (o con tecniche più o meno invasive) da parte dei professionisti del pest management che devono dare indicazioni chiare al personale dell’albergo per la preparazione degli ambienti, la risistemazione degli stessi, sulle pulizie e su quando un determinato ambiente può essere nuovamente occupato.

Non esistono disinfestazioni che prevengano l’insorgere di una infestazione: le disinfestazioni (e derattizzazioni) sono per definizione delle misure correttive che non mirano a fare un punto zero degli infestanti ma puntano alla diminuzione della loro popolazione al di sotto di una soglia definita come accettabile e condivisa dal gestore della struttura e dal disinfestatore. Uno dei pochi esempi di impiego di insetticidi in via preventiva è quello della spennellatura periodica dei manufatti in legno – o di legno in opera – per evitare che questo venga infestato da alcuni tipi di tarlo del legno ed è considerabile come un trattamento conservativo più che di disinfestazione.

La gestione dei volatili A completare il quadro c’è poi la gestione degli animali indesiderati come alcune specie di volatili (piccioni, storni, gabbiani) che possono nidificare o semplicemente sostare all’esterno delle strutture creando una serie di disagi come lo sporco dovuto alle nidificazioni, la presenza di escrementi e la presenza di infestanti secondari come zecche o acari. A differenza degli infestanti non possono essere oggetto di cattura con dispositivi come le trappole (a parte rare eccezioni): l’obiettivo è quello di impedire loro di appoggiarsi e sostare sulle strutture. Per fare questo esistono diverse tipologie di tecniche applicabili che il professionista dell’allontanamento volatili può consigliare anche in funzione dell’impatto visivo tollerabile per le strutture alberghiere. Sono disponibili sistemi che impediscono al volatile di accedere a determinate aree installando delle reti o prodotti specifici per la protezione dei pannelli fotovoltaici. Altri evitano che i volatili si poggino sulle superfici come i dissuasori a spilli, il filo ballerino o i sistemi elettrificati. Proprio questi ultimi consentono un allontanamento “attivo”, efficace e professionale che si coniuga perfettamente con un bassissimo impatto visivo: sono quasi invisibili da terra.

Estromettendo i volatili da una zona questi possono aumentare la pressione su alte parti dell’edificio, ecco perché questi lavori potrebbero essere svolti “per stralci”, ovvero allontanandoli da una parte della struttura e successivamente valutare se implementare altri dispositivi sulle aree limitrofe della stessa struttura o di strutture adiacenti. Anche in questo caso il servizio deve essere professionale e cucito su misura e il rapporto di fiducia con il partner è una componente essenziale per il buon esito dell’intervento.

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