Il virus West Nile sta continuando a diffondersi e a piccoli passi conquista spazi finora indenni.
Il sistema di monitoraggio e sorveglianza entomologica ha evidenziato un elevato tasso di positività per WNV in zanzare catturate nelle trappole un po’ in tutte le aree monitorate. Il che dimostra un’elevata circolazione del virus nell’ambiente, confermata anche dal ritrovamento di uccelli positivi. È anche vero, però, che le catture indicano un minor numero di zanzare in circolazione rispetto agli altri anni anche a causa della prolungata siccità estiva che riducendo i ristagni e raccolte d’acqua ne limitano la riproduzione.
La malattia
La malattia di West Nile o West Nile Disease (WND) è scatenata da un virus a RNA singolo filamento della famiglia Flaviviridae, genere Flavivirus, denominato West Nile Virus (WNV). A questo genere appartengono anche il virus amarillico responsabile della febbre gialla, e i virus responsabili della dengue, della encefalite da zecche ed altri.Attualmente WNV è diffuso in Africa, Medio Oriente, Nord America, Asia Occidentale ed Europa, dove è stato segnalato a partire dal 1958.Nelle persone, la maggior parte delle infezioni da WNV (circa 80%) ha un decorso asintomatico.
I sintomi
Nel 20% i sintomi sono essenzialmente di tipo influenzale, il periodo di incubazione è di circa 2-14 giorni, con febbre, mal di testa, mal di gola, dolorabilità muscolare ed articolare, congiuntivite, rash cutanei solitamente sul tronco, sulle estremità e sulla testa, linfoadenopatia, anoressia, nausea, dolori addominali, diarrea e sindromi respiratorie. Complicazioni gravi o letali si possono avere con il coinvolgimento del sistema nervoso: encefaliti e meningiti, che insorgono in meno dell’1% delle persone infette e colpiscono con maggior frequenza gli anziani e i pazienti immunodepressi. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti.
La diagnosi
E’ importante considerare la possibilità di una diagnosi di West Nile in tutte le persone che, in particolare in estate e nelle aree endemiche, sviluppano febbre elevata e disturbi neurologici acuti, simili a quelli di una meningite o encefalite. Il sospetto diagnostico può essere confermato mediante la ricerca di anticorpi di Classe IgM nel siero o nel liquor cerebrospinale e la ricerca mediante PCR dell’RNA virale.Non esistono né vaccini né antivirali specifici per il trattamento del West Nile virus pertanto la prevenzione volta a ridurre il rischio di punture è l’arma più efficace che abbiamo.
La situazione in Italia
Nel bollettino rilasciato dall’Istituto Superiore di Sanità ( che risale al 6 settembre) si parla di 440 casi confermati di infezione da West Nile virus, concentrati soprattutto in Veneto, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia. Ma è verosimile immaginare che i casi siano una sottostima della reale diffusione. Purtroppo vanno annoverati al momento 24 decessi.
La prevenzione
Per ridurre i rischi, nelle aree con circolazione virale in atto è molto importante evitare la puntura delle zanzare applicando zanzariere alle finestre, utilizzando i repellenti cutanei all’imbrunire e indossando indumenti lunghi di colore chiaro, specialmente per le persone potenzialmente a rischio (immunodepressi o anziani). La misura preventiva più efficace va collegata ai piani di disinfestazione messi in atto dalle Amministrazioni locali tenendo conto che i trattamenti contro la zanzara tigre in ambito urbano colpiscono anche la Culex pipiens. I Comuni provvedono alla messa in atto di apposite disposizioni in collaborazione con le ASL competenti per territorio, volte a prevenire, informare e sensibilizzare la popolazione in merito ai corretti comportamenti da adottare per i trattamenti adulticidi straordinari. Attraverso l’emanazione di apposita ordinanza sindacale che prevede trattamenti straordinari in occasioni di manifestazioni con il ritrovo di numerose persone (un numero indicativo è 200 persone) all’aperto in aree verdi e in ore serali e notturne. Per una corretta comprensione ed ottemperanza da parte del cittadino, sarebbe opportuno indicare una ben precisa fascia oraria, ad esempio dalle 20.30 alle 06.00.
Il ciclo vitale
Il suo ciclo vitale comprende animali diversi tra loro, che vede coinvolti in un ciclo primario di trasmissione la zanzara, un uccello e di nuovo la zanzara (ciclo endemico). In sostanza alcune specie di zanzare ornitofile adulte (definite vettori) si infettano pungendo uccelli viremici (ospiti amplificatori o serbatoio), consentendo al virus, ingerito con il pasto di sangue, di moltiplicarsi nella zanzara, per poi localizzarsi a livello delle sue ghiandole salivari. Quando la zanzara punge un altro uccello, o meglio lo morde tramite l’apparato boccale, gli trasmette il virus per mezzo del liquido salivare utilizzato per fluidificare il sangue dell’ospite, in questo modo potrà pasteggiare più rapidamente.
Il ciclo secondario (ciclo epidemico) si manifesta quando le zanzare adulte, chiamate vettori ponte, sono capaci di trasmettere il virus ad ospiti accidentali, come il cavallo e l’essere umano, che entrano quindi nel ciclo di trasmissione e sono interessati dall’infezione. I vettori del WNV sono zanzare del genere Culex di specie modestus e specie pipiens.L’essere umano e gli equidi sono considerati ospiti accidentali detti anche a fondo cieco: in questi ospiti il virus non raggiunge nel torrente circolatorio concentrazioni sufficientemente elevate da infettare i vettori e, pertanto, il ciclo di trasmissione si interrompe.
Attenzione ai donatori di sangue
Insomma a differenza di Chikungunya, Dengue, Febbre Gialla, Zika Virus, West Nile non si trasmette con il ciclo uomo-zanzara-uomo. La trasmissione uomo-uomo può avvenire, però, attraverso i trapianti di organo, le trasfusioni di sangue. Per questo motivo quando un donatore soggiorna anche per una sola notte in una zona dove è stata rilevata la circolazione del virus WN deve dichiararlo e il suo sangue prima di essere utilizzato va sottoposto ad analisi specifiche. La circolare emanata dal Centro nazionale sangue rafforza la sorveglianza dei contagi fino a tutto novembre 2022. In caso di riscontro della positività, scatta la sospensione dalla donazione per 28 giorni. Nella circolare si legge anche che “ove la numerosità dei donatori soggetti a provvedimento di sospensione temporanea per 28 giorni risulti significativa, al fine di assicurare adeguate scorte di sangue e emocomponenti e garantire l’autosufficienza, si raccomanda di introdurre il test WNV NAT in singolo campione, in alternativa al provvedimento di sospensione”.Per la specie equina, è disponibile in commercio un vaccino a richiamo annuale mentre al momento non esiste un vaccino per proteggere l’essere umano.
Per approfondire gli aspetti del West Nile virus in ambito umano visitare il sito dell’ISS: West Nile Virus – Aggiornamento casi umani
Foto di Elia Sami