Digitalizzazione e innovazione, rivoluzione verde e transizione ecologica, oltre ad essere le missioni 1 e 2 del PNRR sono le basi del futuro anche della pulizia professionale, con soluzioni sempre più smart e sostenibili.
Innovazione, intelligenza artificiale, sostenibilità e digitalizzazione. Mettiamoli pure nell’ordine che vogliamo, si tratta dei capisaldi dei servizi del futuro, ivi compresi, naturalmente, quelli di pulizia/servizi integrati e multiservizi. A metterlo nero su bianco è ora il PNRR – Piano nazionale di ripresa e resilienza, che chiama in causa non solo la Pubblica Amministrazione, ma trasversalmente tutti i segmenti del mercato, non escluso quello del cleaning professionale.
Un cleaning sempre più innovativo
D’altra parte il nostro settore, lo stiamo dicendo a gran voce da tempo, è a tutti gli effetti uno dei maggiormente interessati dalla spinta innovativa di questi ultimi anni, anche a causa della necessità di trovare soluzioni in grado di fronteggiare la tempesta del Covid. L’emergenza in molti casi ha portato le aziende a riflettere su un nuovo rapporto uomo-macchina anche in chiave di sicurezza, ma soprattutto sulla necessità di disporre di dati certi e verificabili da condividere con il cliente, con un’utenza finale e un’opinione pubblica sempre più attenta (ed era ora!) al tema dell’igiene. Un concetto, quello di innovazione, che preso alla lettera, fin dall’antichità, significa “fare ingresso nel nuovo”.
Ma come innovare?
Proprio sul “come” bisogna soffermarsi un po’, a partire dalle risorse di cui si ha necessità. Di cosa e di chi ho bisogno? Chi coinvolgere nella filiera aziendale? Quali sono le best practices da prendere in esame per metterle a fattor comune? E ancora, l’innovazione può essere funzionale a più business aziendali? Come utilizzare appieno i vantaggi delle tecnologie intelligenti, del 4.0, dell’innovazione “smart” che ormai ci circonda?
Nel concreto della pulizia professionale
Ma caliamoci ora nel concreto contesto della pulizia professionale. Un settore in cui, come sappiamo, i margini di profitto continuano a ridursi e, dall’altro lato, le richieste della committenza diventano più precise, puntuali e tecnologiche. Una combinazione che fa sì che si chieda alle imprese di incrementare l’efficienza riducendo i costi.
La certezza dei dati
Come se non bastasse, fra l’altro, il tasso di turnover del personale delle imprese di servizi sta aumentando vertiginosamente: questo fa sì che, al pari di quanto accade in altri settori, anche nel mondo delle pulizie professionali si iniziano ad avere ruoli vacanti che è sempre più difficile coprire. Il quadro si completa con una competizione sempre più serrata, in termini di professionalità e servizi offerti, e con esigenze strategiche sempre più evolute. A differenza di quanto accadeva in passato, infatti, oggi i clienti pubblici e privati sono sempre meno propensi a “fare sconti” e chi offre servizi deve garantire risultati superiori, certi e dimostrabili con i dati per continuare ad essere competitivo sul mercato.
Alcuni vantaggi
Proprio dal concetto di “certezza dei dati” prendiamo avvio per sottolineare quello che, forse, è uno dei maggiori benefici apportati negli ultimi mesi dall’innovazione digitale: la possibilità di disporre di elementi certi relativi al servizio e alla sua gestione. “Plus” che, peraltro, sono moltissimi: dalla diagnosi a distanza, che consente di identificare le problematiche e ridurre i tempi e costi di intervento, alla prevenzione dei guasti per errato utilizzo, fino alla manutenzione predittiva.
Orientare la progettazione
Per non parlare di quanto in futuro queste informazioni orienteranno la progettazione per aumentare le performance, garantire una riduzione della carbon footprint e valutare gli impatti di ogni aspetto del ciclo di vita del prodotto, dalla misurazione dei reali consumi alla durabilità, dalla riparabilità allo smaltimento.
In prima linea nei trend innovativi
La filiera del cleaning, del resto, ha tutte le carte in regola per stare al passo: fa capo a una platea di produttori avanzatissimi e pronti ad innovare, perché ormai da anni portano avanti progetti di Ricerca e Sviluppo di alto livello. E così l’intero comparto del cleaning professionale, partendo dai costruttori di macchine, attrezzature, software, passando dai dealers e arrivando alle imprese di pulizia ed ai loro clienti, si trova ad agire in prima linea nei trend innovativi. Non dimentichiamo che si tratta di un settore che in questi anni è sempre stato in primissima linea nel contrasto alla pandemia, e che dunque non si è mai fermato.
Tracciabilità e gestione dei dati
Al centro della ricerca c’è appunto la gestione del dato, ossia la tracciabilità delle informazioni e la loro possibilità di trasmissione in remoto a clienti, fornitori, partner e utenti finali. Tante sono le best practices offerte dalla filiera per rendere la gestione del dato condivisibile ed utilizzabile a beneficio della razionalizzazione, dell’efficacia, della sicurezza, della gestione e, non da ultima, della sostenibilità dei servizi. A proposito di sostenibilità, è evidente che tutto ciò si debba integrare anche con il basso impatto del servizio stesso, ormai certificabile con marchi di ecosostenibilità (su tutti l’Ecolabel per i servizi di pulizia) che rappresentano un’importante garanzia per il cliente, oltre che un indubbio elemento strategico di competitività.
Gestione dei processi
E non si parla solo di produzione, ma anche di gestione dei processi aziendali, logistica, relazioni con i fornitori, gestione dei macchinari, controllo e manutenzione dei prodotti, attività di marketing. Poter semplificare e migliorare la gestione di tutti questi aspetti porta con sé notevoli risparmi in termini di economici e di tempo.
Incrementare le performance
Non solo. La trasformazione digitale, infatti, consente di poter migliorare le performance delle imprese anche in ambito ecologico, permettendo di lavorare sull’efficienza energetica e ambientale delle imprese stesse, grazie alla possibilità di investire in strumenti e macchinari nuovi, che generano un impatto ambientale inferiore. Parlare di transizione digitale significa quindi contribuire in maniera attiva a quella transizione verde tanto importante per il benessere del nostro pianeta.