(Tratto da “GSA” N.11,Novembre 2010)
A Milano,nel cuore di una delle città più inquinate d’Europa, è nato il primo albergo ad emissioni zero, che fa della cura dell’ambiente il suo stile di vita. Siamo andati a vederlo per voi.
Milano è da sempre il cuore finanziario dell’Italia ed il polmone indispensabile per lo sviluppo dell’intero Paese Italia. Ma allo stesso tempo Milano è un cuore attorniato dallo smog i cui polmoni non riescono ormai quasi più a respirare, strangolati come sono dalle sue stesse arterie stradali e cellule abitative che consumano voracemente risorse con un prezzo altissimo per la vivibilità dei suoi abitanti. Eppure, anche in una città in cui il limite annuo di 35 giorni di sforamento per le polveri sottili posto dall’ Unione europea viene oltrepassato già alla metà del secondo mese dell’anno, ed in cui il via libera del Comune all’accensione dei riscaldamenti fa schizzare i livelli delle polveri sottili alle stelle, come accaduto puntuale anche quest’anno, esiste una piccola perla urbana che ci fa sperare per il meglio. E’ situata nel centro di Milano, poco lontano dal Castello Sforzesco, in una piccola strada che prende il nome di via dell’Orso. Qui, un portone di vetro scintillante nasconde le meraviglie dell’Hotel “La Scala”, inaugurato lo scorso settembre e affiliata al prestigioso gruppo Worldhotel, sessantadue camere (di cui 10 suite) incastonate in un prestigioso 4 stelle che ha fatto dell’ecosostenibilità la sua ragione di vita. Abbiamo incontrato il general manager Maurizio Faroldi, che ci ha raccontato la genesi e le virtù di questo progetto.
Dottor Faroldi, come è nata l’idea di creare un albergo completamente ecosostenibile ?
La volontà dell’ecosostenibilità nasce da una visione imprenditoriale “illuminata” che vuole applicare un approccio etico che coniuga il profitto alla precisa volontà di non inquinare. In una delle città che più soffre questa piaga in Europa, volevamo dimostrare che far convivere questi due valori è tutt’altro che impossibile. Da una casa di fine 800, conservata integralmente nella facciata ma rifatta ex novo per 4 piani interrati e 8 sopra il livello della strada, abbiamo creato un nuovo edificio dedito all’ospitalità che fosse la nostra personale risposta a questa domanda: cosa possiamo fare nel nostro piccolo per aiutare la nostra città e non inquinarla ancora più di quanto non lo sia?
Come si è attuata questa ricerca di eco sostenibilità?
L’Hotel Scala si avvale di un sistema di produzione energetica che opera senza rilasciare Co2 nell’atmosfera, alimentato ad energia elettrica con una tecnologia innovativa della Mitsubishi. Per i sistemi di climatizzazione, trattamento dell’aria e produzione di acqua calda utilizziamo una tecnologia che prevede l’uso di pompe a recupero di calore alimentate ad elettricità che acquistiamo esclusivamente da produttori di energia pulita rigorosamente certificata. Questo ci permette di evitare l’immissione in atmosfera di 417,5 tonnellate l’anno di gas inquinanti, oltre ad un risparmio energetico annuo pari al 45% rispetto ai sistemi tradizionali. Inoltre sia il riscaldamento che il raffreddamento degli ambienti sono controllati da un sistema informatizzato per abbattere completamente gli sprechi. Siamo i primi in Italia ad avere un impianto come questo, che abbatte completamente le emissioni di CO2: che io sappia, al momento esiste solo in un altro albergo, che però si trova a Copenaghen, in Danimarca.
Ma non è l’unico sistema ecologico immaginiamo…
Esatto: in tutta la struttura abbiamo realizzato un isolamento sia termico che acustico, per evitare le fughe di calore e tutelare al contempo la tranquillità dei nostri ospiti. Inoltre abbiamo eliminato completamente le lampadine ad incandescenza, sostituendole con la più economica ed efficiente tecnologia a led. Per quanto riguarda l’approvvigionamento idrico, l’acqua che usa l’albergo per le pompe di calore e la produzione di caldo e freddo è prelevata direttamente dalla falda acquifera che si trova 18 metri sotto il livello del suolo, con lo stesso sistema che sta venendo adottato ad esempio nel grattacielo che diventerà la nuova sede della Regione Lombardia. Abbiamo poi dotato tutti i rubinetti delle camere di filtri per ridurre i consumi, ed adottato altri piccoli accorgimenti che magari non vengono immediatamente notati dal cliente ma che perseguono la volontà di portare avanti il nostro progetto “verde”, come l’uso di prodotti con il minimo possibile di packaging o le cortesie da bagno che sono completamente biodegradabili.
Come vi siete organizzati per le pulizie? E’ stato facile reperire forniture ecosostenibili?
Devo dire che in Italia reperire questo tipo di forniture non è ancora facile: tanti produttori si ammantano di un’aurea di eco sostenibilità, anche se alla prova dei fatti questa si vede abbastanza poco. Ciò nonostante nel settore delle pulizie abbiamo trovato un substrato più consolidato rispetto alle tematiche verdi: la ditta a cui abbiamo appaltato il nostro servizio di pulizie usa prodotti rigorosamente biodegradabili al 99%, e ha dimostrato di saper essere attenta su questi temi ed in linea con la nostra filosofia.
Per il servizio di lavanderia invece?
Anche qui la coscienza ecologica si è vista di più. Abbiamo trovato un’azienda certificata appena fuori da Milano che garantisce le massime credenziali, usando lavatrici ad alta efficienza e basso consumo di acqua ed energia. Una volta questi servizi venivano appaltati tutti in zone più a nord, e si spediva tutto via camion dove c’era più abbondanza di acqua, mentre oggi quasi tutte le lavanderie industriali si sono attrezzate con macchine a più alto rendimento che offrono un ottimo standard di pulizia. Per chi come noi manda a lavare un camion al giorno di lenzuola, tovaglie e biancheria da bagno, poter risparmiare all’ambiente anche queste emissioni vuol dire tanto.
I clienti notano tutto questo?
Devo dire di sì, anche se dipende sicuramente dalla loro provenienza. Un cliente americano o nordeuropeo è tradizionalmente più attento a queste tematiche e recepisce immediatamente la nostra filosofia, mentre i clienti latini o provenienti comunque da Paesi meno attenti a queste tematiche ci mette un po’ di più. Magari non lo vede subito, ma ne avverte il valore positivo che d’altra parte tentiamo di infondere continuamente anche durante il soggiorno. Nel nostro hotel ad esempio non ci limitiamo all’acquisto di materiali certificati e alla produzione di energie verde, ma promuoviamo anche stili di vita corretti ed eco consapevoli. All’inizio del soggiorno, ad ognuno dei nostri clienti oltre alla piantina di Milano consegniamo anche un biglietto della metropolitana per stimolare l’uso dei mezzi pubblici. O ancora, all’ottavo ed ultimo piano dell’albergo abbiamo costruito un piccolo orto che produce le essenze che poi sono usate nelle nostre cucine. Erbe e piante rigorosamente territoriali, così come i nostri menu: come potremmo professarci hotel ecosostenibile se poi mettessimo nei piatti dei nostri clienti pomodori che abbiamo fatto trasportare via camion per 1000 km? Così, largo alla tradizione e ai menu tipici della zona, per far conoscere ai nostri ospiti l’area milanese nella sua interezza.
Rendere un albergo ecosostenibile vuol dire rinunciare a qualcosa per il cliente?
Non è affatto una rinuncia, ma un investimento. In tanti pensano: “Con queste credenziali chissà cosa chiederete in più ai vostri clienti”. In realtà non abbiamo affatto alzato i prezzi per questo: sono i clienti a sceglierci rispetto ad altri, come segno di apprezzamento per i valori che rappresentiamo.
In Italia e nel mondo aumentano le certificazioni verdi: voi siete soci di qualche consorzio?
Al momento siamo soci del Green British Council, sviluppatore dello standard LEED, Leadership in Energy and Environmental Design,( vedi GSA n.8, Agosto 2010) ed aspettiamo la certificazione per la nostra gestione. Nei prossimi mesi punteremo poi ad ottenere certificazioni di valore internazionale come edificio “zero emission” e “CO2 free”: crediamo negli standard universalmente riconosciuti, che sono molto severi ma proprio per questo ancora più prestigiosi.
Avete incontrato qualche problema nel costruire “verde” in Italia?
Beh, in Italia la burocrazia crea un po’ di rallentamenti in tutti i settori, e questo non fa eccezione. Per installare la nostra piccola centrale energetica per esempio abbiamo dovuto attendere il via libera di 18 persone diverse. Ma ciò che secondo me dovrebbe essere aggiornato nel nostro Paese è soprattutto il sistema di concessione delle stelle, che ignora quasi completamente il criterio dell’ecosostenibilità. Se questo fosse un po’ più considerato sarebbe uno stimolo per tutto il comparto anche ad investire in questa direzione. Con meno emissioni di agenti inquinanti nelle nostre città, a guadagnarci alla fine saremmo tutti noi: non vale la pena di pensarci un po’?