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I contenitori per rifiuti diventano smart

I contenitori per i rifiuti sono alleati irrinunciabili nelle operazioni quotidiane delle imprese di pulizia chiamate a gestire ambienti ed edifici di varia natura e con svariate funzioni. Resistenza, maneggevolezza e pulibilità i punti chiave. Ma non solo, anche qui si fa strada l’IA.

Nella nostra vita di tutti i giorni ci sono oggetti a cui si tende a non dare troppa importanza, considerandoli scontati o… “poco nobili”. Eppure, svolgono una funzione fondamentale per mantenere ordine, pulizia e sicurezza in tutti gli ambienti che frequentiamo.

Per una corretta gestione dei rifiuti È precisamente il caso dei contenitori per i rifiuti (che non a caso molti chiamano ancora “bidoni”, o “pattumiere”, quasi a sottolinearne il carattere marginale o, ancor meglio, residuale): tutti gli immobili, pubblici e privati, producono scarti e rifiuti e la sfida -lo sappiamo- è smaltirli correttamente. Una buona prassi non scontata, che parte proprio dalla raccolta, punto di partenza per lo sviluppo di una vera economia circolare. E qui veniamo al punto. Le imprese di pulizia, multiservizi e servizi integrati svolgono quotidianamente attività essenziali presso clienti pubblici e privati, operando in ospedali, stazioni, supermercati, hotel e industrie alimentari, così come in molti altri ambiti della vita sociale del nostro Paese.

Preziosi alleati per le imprese Ora, laddove a svolgere tali servizi siano chiamate, appunto, le imprese, tra i loro compiti rientra anche la gestione e il conferimento dei rifiuti prodotti all’interno degli immobili affidati alla loro cura. Questo servizio prevede l’utilizzo di contenitori per la raccolta differenziata in varie tipologie, spesso forniti direttamente ai clienti, oltre all’impiego di una vasta gamma di sacchetti di diverse dimensioni, colori e materiali plastici.  Non è neppure il caso di dire che tratta di un’attività che richiede grande attenzione da parte degli operatori, sia nella fase di raccolta interna agli edifici, sia nel corretto conferimento dei rifiuti al sistema di raccolta urbana del Comune di riferimento. Dunque, occorre orientarsi bene nella scelta di cestini contenitori, bidoni, bidoncini, sacchetti e sacchi di ogni genere, tutti con caratteristiche peculiari.

Un mercato in fermento Manco a dirlo, il mercato anche in questo settore è in continuo fermento, e anche qui l’innovazione è di casa, sempre ovviamente nell’ambito di rigorosi standard italiani ed europei (la principale normativa di riferimento è Uni En 840, oltre ad altre certificazioni tecniche). Svariate sono le volumetrie, che vanno da meno di 100 (i “classici” 80 litri) a oltre 1000 litri (come l’altro “classico” 1100 l, all’estremo opposto della gamma di capienze) a seconda dei contesti e delle esigenze.

Le qualità irrinunciabili Partiamo dalle caratteristiche imprescindibili, che sintetizzeremmo con questa “triade”: resistenza, maneggevolezza, pulibilità. La prima perché, per evidenti ragioni, i contenitori sono soggetti a urti, botte, agenti meteorologici vari (intemperie, ghiaccio, calore, ), ma anche a sversamenti di percolato, trascinamenti, cadute ecc. Dunque, devono essere resistenti non solo alla rottura o alla scheggiatura, ma anche alle deformazioni provocate, ad esempio, da cambi repentini di temperatura o dall’esposizione a fonti di calore, ai raggi UV e agli infrarossi, agli acidi e agli alcali. Ci sono poi casi particolari, come quello dei rifiuti speciali (pensiamo agli ospedali, ma anche allo smaltimento di batterie, oli, componenti elettriche ed elettroniche): in questo caso certi accorgimenti devono essere ancora più rigidi. Ad ogni esigenza la sua tipologia di contenitore, con le sue peculiari caratteristiche.

Maneggevolezza, ergonomicità La maneggevolezza è un altro punto fermo, vista la necessità di frequenti spostamenti, sollevamenti, capovolgimenti (in fase di svuotamento manuale o meccanizzato) e operazioni non sempre ergonomicamente ottimali. Anche la forma deve essere pratica, con o senza corredo di rotelle per una più facile movimentazione. Tra gli accorgimenti su questo versante possiamo ricordare le maniglie a bordo vasca, i sistemi di apertura comodi e agevoli (ma anche sicuri, per evitare l’introduzione di oggetti non pertinenti o l’arrivo di animali opportunisti) e, appunto, le ruote in plastica o in gomma piena con o senza sistema di frenatura a pedale, senza dimenticare la possibilità di applicare adesivi con loghi o segnali catarifrangenti per la massima sicurezza.

Pulizia e ridotta manutenzione Poi c’è la possibilità di pulirli, fondamentale quando si parla di rifiuti. I residui, specie quelli organici (ma anche il percolato del vetro o della plastica non perfettamente puliti) possono provocare nel giro di breve tempo effetti molto sgradevoli: dagli odori nauseabondi alle indesiderate visite di animali, con rischi concreti anche per salute e sicurezza della collettività. Vanno, quindi, evitati quanto più possibile angoli o spigoli irraggiungibili, incastri, spazi ciechi. Un altro obiettivo è la ridotta manutenzione, per ovvie ragioni di costi in termini economici, ambientali e di lavoro.  

La scelta dei materiali Anche la scelta del materiale non è per nulla scontata: se a farla da padrona è ormai quasi ovunque la plastica, non mancano soluzioni in metallo, come ad esempio il resistentissimo acciaio zincato, che presenta importanti caratteristiche anticorrosione ed è dunque ideale anche in ambienti esterni. Molti produttori realizzano l’intera vasca in un solo stampo plastico.

Anche il green vuole la sua parte E siccome anche la sostenibilità vuole la sua parte, meglio le soluzioni in plastica riciclata, come ormai chiedono le norme e la sensibilità sempre più spiccata dell’opinione pubblica. Per arrivare ai colori, standard o personalizzabili a seconda delle varie frazioni raccolte, e agli accessori, che vanno dai sistemi di chiusura sicura (come i lucchetti), alle basi inforcabili e ai coperchi con ampie possibilità di personalizzazione.  

Se il cestino… diventa “smart” In ultimo (ma non secondario), potevano forse mancare anche in questo segmento le innovazioni dell’intelligenza artificiale? Certo che no, e anche in questo caso si tratta di soluzioni di grande utilità, specie quando i numeri si fanno importanti. Ecco, dunque, che arrivano le nuove frontiere, come contenitori, cestini e bidoni “intelligenti”, spesso alimentati con energie rinnovabili (tipicamente solare) in grado di svolgere molte operazioni: dalla possibilità di tenere in tempo reale il report dei conferimenti a quella di individuare quando il contenitore è troppo pieno e agire di conseguenza con presse e compattatori interni. E c’è anche la possibilità di comunicare con gli operatori delle imprese tramite app dedicate, che offrono la possibilità di una gestione da remoto.

Si fa presto a dire sacco…Un discorso analogo può farsi per sacchi e sacchetti, che si differenziano (è proprio il caso di dirlo) per capacità, tenuta, colore e accessori (pensiamo ad esempio a quelli con le maniglie incorporate -ricavate direttamente dal sacchetto, oppure a estrazione o a scorrimento- per renderne più semplici chiusura e trasporto). E anche in questo caso possono essere dotati di chip o tag per tutte le esigenze di gestione dei dati e tracciabilità.  Addentriamoci dunque in questo universo in rapida evoluzione…

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