GDO senza sprechi grazie alle potenzialità dell’IA: la startup pugliese Tuidi riduce gli sprechi alimentari e aiuta le aziende ad organizzare la loro operatività partendo dalle richieste dei clienti.
Prima il Covid, poi le difficoltà legate alla guerra in Ucraina e alla crisi energetica, ora l’inflazione galoppante: non si può certo dire che gli ultimi anni siano stati tra i più sereni e semplici da comprendere per le dinamiche della Grande distribuzione organizzata. Dati aggiornati testimoniano un calo dei volumi dell’1,7% nel 2023, a fronte di una crescita, nel periodo della pandemia, spintasi oltre i cinque punti percentuali: numeri che presi da soli significano poco, ma che analizzati meglio testimoniano un profondo cambiamento “post pandemico” nei comportamenti dei consumatori. Con risvolti e conseguenze spesso imprevedibili.
Dinamiche che cambiano… Tuidi le intercetta! Soprattutto gli ultimi quattro anni, del resto, ci hanno insegnato che i consumi possono cambiare improvvisamente: è quindi fondamentale adattarsi in modo proattivo a tali dinamiche. È in questo contesto che opera Tuidi, un’innovativa startup pugliese destinata a fare notizia nel settore alimentare (e non solo). Fondata nel 2021, ha lo scopo primario di aiutare i piccoli e grandi player di tutta Italia ad ottimizzare le scorte attraverso una razionale gestione degli stock.
I vantaggi dell’AI E lo fa, questa è la vera novità, grazie a un assistente virtuale, Delphi, in grado di incrociare milioni di dati e costruire modelli predittivi. Si tratta insomma di un utilizzo virtuoso delle potenzialità dell’Ia, volto a realizzare una strategia win-win: da un lato si riducono gli sprechi, dall’altro si aiutano le aziende del settore ad affrontare il mercato con maggiore competitività. Vediamo come, più da vicino.
L’idea iniziale, durante il lockdown L’idea iniziale è venuta a due “under 30” conosciutisi all’Università di Bologna: Vincenzo Morelli, data scientist pugliese, e Giulio Martinacci, toscano con una laurea in management alla Bocconi. Durante il lockdown hanno iniziato a pensare a come applicare l’Ia per trovare una risposta convincente ai cambiamenti in atto nel settore alimentare. Alla base della costituzione dell’azienda c’era, di fatto, un bisogno avvertito da molti consumatori, soprattutto in piena crisi pandemica: la mancanza di sufficienti riserve di determinati prodotti nei supermercati.
Necessario ottimizzare le risorse Un problema che scaturisce dalla necessità di ottimizzazione della gestione del settore food retail. Detto questo, l’obiettivo è stato chiaro sin da subito: creare per i punti vendita una migliore gestione delle scorte, evitando lo “scaffale vuoto”. I due hanno dunque deciso di seguire la loro idea e costruire il quartier generale di Tuidi a Putignano, in provincia di Bari.
Sprechi impressionanti Nello specifico la startup, che opera attraverso un modello B2B, mira a ottimizzare i processi aziendali gestendo i dati e creando un modello in grado di aumentare i profitti e ottimizzare le giacenze di magazzino. La lotta allo spreco, del resto, è uno degli obiettivi sostenibili di sviluppo più importanti tra quelli identificati dall’Onu. Secondo la Fao, circa 1/3 del cibo prodotto per il consumo umano viene perduto o sprecato ogni anno e il 14% viene perso tra le fasi della filiera comprese tra il raccolto e la vendita al dettaglio. Un danno economico del valore di 400 miliardi di dollari in un pianeta con oltre 820 milioni di persone che soffrono la fame.
L’assistente virtuale Delphi e la supply chain aziendale Tuidi vuole dunque contribuire ad affrontare questo problema etico ed economico. Decisivo è il ruolo di Delphi, un assistente virtuale che automatizza il processo di approvvigionamento dei prodotti alimentari incrociando milioni di dati in tempo reale. Si tratta di variabili endogene ed esogene, come previsioni metereologiche, festività e info sui competitor e molto altro, utilizzati per costruire modelli predittivi accurati e massimizzare le performance economiche dell’azienda. Con Delphi, ci fanno sapere dalla start up, un loro cliente è riuscito ad ottenere -30% di sprechi alimentari
In Puglia le prime sperimentazioni Le prime sperimentazioni sono avvenute nel 2021. Attualmente, grazie a Delphi, il prodotto sviluppato per la distribuzione, viene utilizzato da oltre 300 punti vendita italiani, tra diverse insegne, operando dalla Sicilia alla Lombardia. Ne parla meglio Martinacci: “Servendoci di tecnologie cloud all’avanguardia ci interfacciamo rapidamente con qualunque azienda. Grazie ad algoritmi di machine learning valorizziamo migliaia di dati raccolti nel quotidiano trasformandoli in informazioni fondamentali, grazie alle quali suggerire le migliori attività per massimizzare i profitti aziendali”.
Risultati confortanti I risultati sono molto incoraggianti: i punti vendita che utilizzano Tuidi hanno ridotto del -50% gli inevasi, riducendo gli sprechi alimentari e diminuendo fino al 90% il tempo speso in operazioni ripetitive. Commenta il founder: “Conseguire un vantaggio competitivo sul mercato implica necessariamente affrontare i suoi cambiamenti dovuti anche a fattori esogeni che impattano i processi giornalieri. Il non accettarlo è un errore fatale”. Oggi le imprese hanno compreso l’importanza di investire sulla gestione del dato, sulla cura del data processing e sull’intelligenza artificiale che consente di leggere, analizzare e interpretare milioni di risultanze e centinaia di variabili che influenzano contemporaneamente ed ogni giorno in modo diverso le vendite dei singoli prodotti.
Temi improrogabili Del resto, temi come le nuove esigenze dei consumatori, il cambiamento dei comportamenti di acquisto, l’aumento dei costi di produzione e le criticità tecniche sono più che mai urgenti. Domande come “quanto comprare?”, “a quale prezzo vendere?”, “quali prodotti esporre?” devono essere affrontate in modo scientifico e preciso, e non più empirico come accadeva in passato. Ecco perché è fondamentale ripartire dal demand forecasting con un nuovo approccio, direttamente dallo scontrino di punto vendita: quando e cosa vuole il consumatore, in quale quantità, a quale prezzo. È proprio ciò che fa Delphi, permettendo di ottimizzare l’intera supply chain e creando nuove relazioni collaborative tra punti vendita e centri di distribuzione.
Il caso Conad Centro Nord “Illuminante -illustra Martinacci- il caso Conad Centro Nord, che ha registrato sui punti vendita una riduzione del 46% delle rotture di stock dei prodotti in promozione, contemporaneamente riducendo del 8% i costi di immobilizzazione della merce in magazzino”. “Per poter apprezzare l’impatto del nuovo approccio di previsione della domanda, è sufficiente guardare ai risultati ottenuti sul promozionale. -ha commentato Stefano Elli, Direttore Innovazione in Conad Centro Nord-. Non solo i punti vendita traggono beneficio da una gestione degli stock più accurata, anche la sede centrale ha reso più efficiente la logistica non dovendo rispondere alle richieste improvvise ed impreviste dei punti vendita”.
Anche per le realtà più piccole “Conad Centro Nord -conclude Martinacci- con lo sviluppo di Delphi è stata in grado di dimostrare che adesso è possibile non essere più presa alla sprovvista dalle fluttuazioni impreviste del mercato, generando da subito grandi ottimizzazioni economiche”. Ma la soluzione si attaglia perfettamente anche alle realtà meno strutturate, come nel caso di una catena pugliese di 15 negozi che con l’intelligenza artificiale prevede la domanda giornaliera di ogni referenza per ogni punto vendita, riuscendo così a quantificare il numero di pezzi da rendere disponibile a scaffale.