ATECO 2025,la nuova classificazione adottata operativamente a partire da aprile, prevede codici specifici per fabbricanti e distributori di macchine, prodotti e attrezzature per le pulizie. Determinante il ruolo di AFIDAMP.
Cosa è successo? Dopo quasi 20 anni l’Istat ha rinnovato i propri codici dedicati alle attività economiche: la nuova classificazione sarà adottata operativamente a partire dal 1° aprile 2025, ed è il risultato di un processo di revisione coordinato dall’Istat a partire dall’ormai lontano 2018. Rappresenta la versione nazionale della classificazione europea delle attività economiche in quanto dettaglia i contenuti espressi nella classificazione Nace Rev. 2.1, e descrive al meglio la peculiarità del sistema produttivo nazionale. In particolare, la nuova versione contiene una più puntuale descrizione delle attività economiche che caratterizzano i processi di innovazione e di trasformazione del tessuto produttivo internazionale, dell’economia e della società italiana ed europea.
Cosa cambia Nel complesso si può dire che, nonostante l’impianto metodologico generale resti sostanzialmente il medesimo (attività economiche raggruppate dal generale al particolare in sezioni, divisioni, gruppi, classi, categorie e sottocategorie), con l’adozione della nuova classificazione Ateco 2025 il panorama delle attività economiche italiane si sia arricchito di una maggiore precisione nella rappresentazione delle filiere produttive e dei servizi, grazie al lavoro congiunto dell’Istituto di statistica e degli stakeholder settoriali. Tutto ciò ha avuto una ricaduta diretta sul settore delle pulizie professionali.
Uno specifico riconoscimento per il cleaning A questo proposito, fra i contributi più significativi e, naturalmente, più interessanti per noi, si distingue quello di AFIDAMP, che, attraverso il supporto di Finco e il coinvolgimento nelle attività del Comitato ATECO, ha permesso che tutte le attività produttive legate al settore del cleaning professionale abbiano finalmente il loro specifico riconoscimento, consentendo alle aziende di poter usufruire di diverse semplificazioni e vantaggi. In sostanza ora i fabbricanti e distributori di macchine, prodotti e attrezzature per la pulizia professionale sono annoverati per le specifiche attività, e non “accorpati” nell’ambito di altre più ampie categorie.
Codici nuovi e più precisi per fabbricanti e distributori Questa revisione, avviata come dicevamo con l’aggiornamento dei codici europei e integrata a livello nazionale dall’Istat, introduce codici che identificano con precisione alcune attività economiche del comparto della pulizia professionale, non adeguatamente rappresentate nella precedente classificazione del 2007: ci riferiamo a titolo di esempio ai codici 28.29.4, 41 e 49, che riguardano la “Fabbricazione di macchine per la pulizia ad uso non domestico”, o ai 22.26, per i fabbricanti di attrezzature per la pulizia, o ancora ai 46 e 47 con le relative sottocategorie, che identificano le attività di intermediazione e commercio all’ingrosso e al dettaglio di prodotti, articoli, macchinari e attrezzature per il cleaning.
Un traguardo storico Si tratta di un passo in avanti fondamentale per la percezione e la rappresentazione del comparto, non solo per gli addetti ai lavori. Il nostro settore ha infatti storicamente sempre affrontato difficoltà di identificazione nell’ambito dei codici ATECO, poiché molte attività erano inserite in categorie generiche, compromettendo così la riconoscibilità e la percezione del comparto. In questo scenario ben si può comprendere come la sfida di definire con chiarezza il campo di applicazione delle attività economiche delle aziende del settore sia stata da sempre uno degli obiettivi principali di AFIDAMP.
Da tempo un’esigenza importante Un’esigenza divenuta ancora più urgente dopo l’esperienza della pandemia nel 2020, per ragioni anche molto pratiche: come ben si ricorderà, infatti, in quell’occasione il governo, basandosi proprio sui codici ATECO, sospese inizialmente (e paradossalmente!) alcune attività della filiera del cleaning professionale, rendendo evidente la necessità di una classificazione più precisa e rappresentativa, anche per una questione di sicurezza. E ora, grazie all’impegno di AFIDAMP -divenuta componente della “rete di referenti stabili” del Comitato Ateco- la nuova classificazione accoglie per la prima volta codici dedicati a produzioni e servizi della filiera del cleaning con una maggiore granularità e specificità.
L’impatto della nuova classificazione sul settore Ma questi aggiornamenti sono importanti anche per altre ragioni, di più ampio respiro, teorico e pratico: non solo riflettono la crescente rilevanza economica e sociale del settore, ma offrono anche alle aziende del settore strumenti più efficaci per essere identificate e valorizzate sia in ambito nazionale che internazionale, anche in termini di partecipazione a bandi, avvisi e incentivi previsti per il settore e per le specifiche attività.
I vantaggi in sintesi Per questo la nuova classificazione rappresenta un’evoluzione cruciale per il settore della pulizia professionale, offrendo molti vantaggi concreti. Tra questi: maggiore rappresentatività statistica e amministrativa per le aziende del comparto; accesso facilitato a incentivi e bandi pubblici per il supporto delle attività produttive e dei servizi; valorizzazione del ruolo economico del cleaning professionale come pilastro della sostenibilità, della sicurezza e della qualità della vita.
Una marcia in più per l’identità del settore Comprensibile la soddisfazione del Direttore di AFIDAMP Stefania Verrienti: “Grazie al coinvolgimento diretto dell’associazione -ha dichiarato- il cleaning professionale si afferma come una realtà economica riconosciuta, capace di contribuire in modo significativo al tessuto produttivo italiano. ATECO 2025 è stato infatti progettato non solo per rispondere alle esigenze del presente, ma anche per anticipare le trasformazioni future del mercato. Il riconoscimento delle attività del cleaning professionale testimonia l’importanza di un settore chiave per la sostenibilità, la sicurezza e la qualità della vita”.
L’effettiva adozione in aprile Approfondiamo ora la questione degli adempimenti amministrativi e burocratici, dicendo subito che alle imprese non è richiesta alcuna azione prima del 1° aprile 2025, giorno dell’effettiva adozione della nuova classificazione. Questo lasso di tempo consente l’implementazione operativa da parte delle diverse amministrazioni che utilizzano i codici per la produzione primaria di dati amministrativi e per la raccolta e diffusione di dati statistici. E’ utile sottolineare che, per le finalità amministrative, le Camere di Commercio hanno sviluppato apposite soluzioni per implementare la nuova codifica nel Registro delle Imprese.
Finalità fiscali e statistiche Ai fini fiscali, tutti gli operatori Iva saranno tenuti ad utilizzare i nuovi codici attività negli atti e dichiarazioni presentate alla Agenzia delle Entrate, senza però obbligo di “dichiarazione di variazione” ex artt. 35 e 35 ter del Dpr 633/72 (a meno che il singolo operatore economico decida diversamente). Per le finalità statistiche, da aprile sarà possibile per gli utenti del Portale statistico delle imprese dell’Istat verificare l’attività economica svolta attraverso l’apposito portale, dopo la consueta autenticazione. Attraverso le nuove funzionalità l’utente potrà quindi confermare o meno la proposta di riclassificazione.