Torniamo a parlare di generatori di vapore saturo per l’igiene professionale: una soluzione efficacissima e sostenibile, riportata alla ribalta, anche presso l’opinione pubblica, dall’esperienza della pandemia. Per scoprire che in questi anni i produttori hanno sviluppato macchine e tecnologie sempre più evolute e performanti dal ridotto impatto ambientale.
Dobbiamo ammetterlo ancora una volta: c’è voluta la pandemia -e la conseguente affermazione del concetto di sanificazione presso l’opinione pubblica- per riportare all’attenzione, anche nel mondo del cleaning professionale, i generatori di vapore saturo e, più in generale, l’efficacia pulente e igienizzante di questa tecnologia. Una soluzione tecnica che si è sempre dimostrata efficace ed ecosostenibile per risolvere problemi di pulizia, igienizzazione e sanificazione ovunque vi sia un’altissima aspettativa igienica. E che negli ultimi anni, complice anche lo “tsunami” del Covid-19, ha fatto passi da gigante evolvendosi in termini di efficienza e contesti applicativi.
Una vasta gamma di applicazioni
Ecologico, igienico, silenzioso, il vapore non si tira indietro contro lo sporco più difficile. Il suo grande potere pulente ed in alcuni casi “distruggente” alle temperature di esercizio consente l’impiego dei generatori in una vasta gamma di applicazioni. Dall’industria alimentare alla ristorazione e catering e, in generale, tutto il mondo Horeca (in cucina e nelle aree di preparazione e lavorazione di cibi e bevande dà il meglio); dalle spa alle collettività e luoghi ad alta frequentazione, senza dimenticare la sanità, e il mondo del trasporto, del lavaggio mezzi, e molto altro ancora, con applicazioni svariate, che vanno dalla pulizia di catene, cinghie e rulli nelle linee di produzione alla sanificazione di filtri ed impianti di ventilazione, dalla rimozione di grasso e fango alla sanificazione di frigoriferi, alla pulizia di pavimenti, mattonelle e tappeti. Vi sono poi applicazioni ancora più specifiche, come la rimozione delle gomme da masticare da tutti i tipi di pavimentazione, l’eliminazione di batteri, funghi, acari, pidocchi, pulci e zecche, il trattamento di docce, bagni, e così via. Non solo: l’impiego del vapore nella manutenzione delle attrezzature è la scelta ottimale per preservarne l’integrità e la funzionalità nel tempo.
Lo shock termico: la forza della temperatura
L’asso nella manica è l’alta temperatura di emissione (si va all’incirca da 120 a 170 gradi regolandola a seconda delle superfici da trattare). La forte pressione a cui viene emesso il getto aggiunge l’effetto meccanico fornendo immediatamente un insuperabile effetto pulente e sgrassante. Tre i fattori-chiave: temperatura, che è in assoluto quello principale, la “micro” umidità residua, che funge da solvente e trattiene i residui di polvere, e la pressione, che spinge l’efficacia pulente in profondità. Fondamentale in tempi di pandemia, il vapore elimina anche i microrganismi, che vengono letteralmente “vaporizzati” dalle alte temperature.
In combinazione coi prodotti biocidi
Il risultato può essere ancora migliorato se lo si impiega in combinazione con prodotti biocidi: in questo modo risulta essere un potentissimo killer di batteri e virus. In effetti l’efficacia è testata su una pluralità di microrganismi, molti dei quali tra i più comuni nei nostri ambienti: dai famigerati “Sars”, responsabili anche della recente ondata pandemica, al Mycobacterium tuberculosis, oltre a tutte le forme di Clostrydium difficile, Campylobacter, Enterococchi, E-coli, Listeria, H1N1, Salmonella, Staphylococcus aureus. Se ci spostiamo su una scala più grandicella, troviamo il vapore saturo efficace contro cimici, acari, zecche e pidocchi.
Dalle più piccole alle più grandi, una pluralità di soluzioni per ogni esigenza
Anche le tipologie e le varietà di macchine hanno conosciuto una notevole evoluzione: dalle piccole macchine che hanno letteralmente “aperto” il mercato ormai alcuni decenni fa, e che erano esclusiva di pochissime aziende, oggi la situazione si è evoluta e sono numerosi i produttori che offrono questo genere di soluzioni, peraltro sempre più specializzate come modelli e ambiti-nicchie di applicazione.
Scegliere bene. Autonomia…
D’accordo, ma cosa cercare nelle macchine in commercio oggi? La prima cosa da guardare è la potenza della caldaia: espressa in watt, determina la rapidità con cui la caldaia trasforma l’acqua in vapore. Ha ovviamente dirette ripercussioni sui tempi di accensione della macchina e anche sui consumi. La media va da 1000 a 2500 W, superando in certi casi anche i 3000. Importante è anche la capienza, che determina l’autonomia. Più il serbatoio è capiente, maggiore sarà l’autonomia ma anche il tempo di avviamento della macchina. Esistono perciò anche modelli a riempimento continuo, che possono essere ricaricati durante l’esercizio.
Apparecchi di ogni tipo
A seconda delle dimensioni e della finalità vengono suddivisi, a grandi linee, in pistole a vapore, generatori di vapore e generatori “all in one”. Il principio di funzionamento è sempre lo stesso, cambiano le modalità di utilizzo e le funzionalità. Nel primo caso si tratta di apparecchi portatili con una caldaia piuttosto piccola (diciamo fino a 0,5 litri) ideali per la pulizia di superfici più ridotte come piccoli banconi o comuni macchine da grande distribuzione. Per gli ambienti più grandi servono invece soluzioni ad hoc: i modelli differiscono per potenza della caldaia, capienza, pressione del getto, funzionalità extra e accessori. Da ultimo ci sono i modelli “combinati” che associano alla pulizia a vapore anche la fase di aspirazione, combinandole in un’unica passata. In questo modo i residui di polvere e impurità che il vapore ha “staccato” dalla superficie non vengono dispersi ma immediatamente raccolti dalla funzionalità di aspirazione, rendendo tutta l’operazione più semplice, comoda e veloce.
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