HomeArticoliCertificazioni digitali in blockchain, progetto di ricerca congiunta

Certificazioni digitali in blockchain, progetto di ricerca congiunta

Progetto di ricerca congiunta tra Università di Modena e Reggio Emilia, Iqc e Aléa Design nel campo delle certificazioni digitali. Tecnologia Blockchain al servizio di aziende e PA impegnate nel percorso di transizione ecologica con vista sul 2026.

Più di 7 italiani su 10 ritengono che sia diventata urgente la transizione green verso prodotti e metodi di produzione sostenibili; la metà la considera giusta, anche se non applicabile a tutti i settori. E’ quanto emerge dal report ‘FragilItalia’, elaborato da Area Studi Legacoop e Ipsos. Secondo lo studio l’urgenza della transizione green verso prodotti e metodi di produzione ecosostenibili, e nonostante l’aumento dei prezzi che stiamo sperimentando, è avvertita dal 74% degli intervistati. Un fatto, questo, che ha evidenti risvolti culturali e, di conseguenza, anche commerciali. 

Un percorso non più rinviabile
Aziende e PA sono chiamate a cambiamenti rapidi ma estremamente specifici se vogliono restare all’interno dei parametri stabiliti dal PNRR e beneficiare dei fondi e degli incentivi fiscali previsti dal Piano. Una sfida che vale più di 200 miliardi di euro da spendere bene e in fretta, e con il 2026, anno in cui verranno stilati i primi bilanci del percorso di transizione, ormai alle porte. Per raggiungere gli obiettivi fissati, e adeguare i propri prodotti e processi alle rinnovate esigenze di sostenibilità ambientale, il nostro sistema produttivo dovrà necessariamente avvalersi di strumenti pronti, efficaci e affidabili sin da subito. Strumenti in grado di accompagnare le aziende italiane in questo percorso certamente impegnativo ma ormai non più rinviabile.

Certificazioni digitali in blockchain
Un valido aiuto può arrivare dalle certificazioni digitali in Blockchain, grazie alla loro capacità di registrare, rendicontare e riportare tutti i dati relativi ad un qualsiasi processo produttivo e in ogni sua fase: dal consumo energetico di un determinato macchinario, alle diverse azioni nell’ambito della logistica e della distribuzione. Il tutto con la certezza di inalterabilità e immutabilità del dato garantita dalla Blockchain, che allo stato attuale costituisce la tecnologia più avanzata e sicura a nostra disposizione.

Il progetto di ricerca
Ma come funzionano tali certificazioni, quali informazioni devono contenere e quali protocolli adottare, sono le domande a monte di un innovativo progetto di ricerca congiunta, che vede protagoniste Università di Modena e Reggio Emilia, l’avanguardistica Iqc, specializzata proprio nello sviluppo di prodotti e servizi basati sulla tecnologia blockchain come le certificazioni digitali, e Aléa Design, spin-off dell’ateneo emiliano e dedicato alla valutazione dell’impatto energetico e ambientale.
Comunicare la sostenibilità
“Quando parliamo di sostenibilità –  spiega il docente del Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria dell’Università di Modena e Reggio Emilia, Roberto Rosa -, una delle maggiori difficoltà riguarda la quantificazione e la comunicabilità della sostenibilità stessa. All’interno di un modello di studio LCA (Life Cycle Assessment, ovvero Valutazione del Ciclo di Vita), in cui cerchiamo di organizzare e incrociare tutte le evidenze inerenti all’impatto ambientale di un dato processo produttivo, le certificazioni digitali in blockchain ci permettono di integrare dati con il massimo dell’affidabilità e sicurezza. Con la loro capacità di riunire in maniera immediata ed estremamente precisa le informazioni – continua il professor Rosa -, l’utilizzo di tali strumenti ci consente di ottenere report più accurati e in molti casi anche con buon risparmio di tempo. Pertanto – conclude Rosa –  è essenziale individuare i parametri e i protocolli più corretti per strutturare tali certificazioni se non vogliamo che la transizione ecologica rimanga un concetto meramente sulla carta. La collaborazione tra il nostro Ateneo e una realtà di grande esperienza e credibilità come Iqc va letta proprio in questa ottica”.

“La collaborazione con Unimore e Aléa Design  – sottolinea Daniela Gabellini, direttore generale di Iqc –  ha l’obiettivo di migliorare e implementare le certificazioni digitali e portarle a esprimere il loro massimo potenziale. Iqc ha maturato molta esperienza nello sviluppo di questi strumenti, valorizzandone l’efficacia tramite la tecnologia blockchain – continua Gabellini -. Negli ultimi anni abbiamo studiato delle certificazioni espressamente dedicate alla sostenibilità ambientale, che mettiamo a disposizione di aziende e PA con la linea PDt Green”.

ULTIMI ARTICOLI