Sulle coperture vaccinali non c’è un’area del Paese che brilli più delle altre; sull’adesione agli screening oncologici il Sud è molto indietro ma l’effetto covid si fa sentire in tutta Italia. Così come l’emergenza sanitaria ha mostrato quanto le carenze nell’assistenza territoriale e in quella domiciliare accomunino varie aree del nostro territorio. E i pazienti con malattie rare hanno dovuto fare i conti con tagli all’assistenza socio-sanitaria durante il periodo di lockdown.
Questa la fotografia che emerge dall’Osservatorio civico sul federalismo in sanità, giunto alla sua ottava edizione, presentato da Cittadinanzattiva- Tribunale per i diritti del malato nel corso di un webmeeting, il 7 dicembre scorso, alla presenza anche del Ministro della Salute Roberto Speranza.
Il rapporto propone una lettura del nuovo sistema di garanzia dei Lea partendo dai tre assi fondamentali della prevenzione, dell’assistenza ospedaliera e dell’assistenza territoriale e, sulla base di questi, analizza alcune delle più evidenti differenze nella risposta dei sistemi sanitari regionali ai bisogni e aspettative dei cittadini e del territorio di riferimento.
“Così come l’emergenza sanitaria ha portato alla luce l’inadeguatezza dell’assistenza territoriale in troppe aree del nostro Paese, allo stesso modo appare evidente che solo un’idea comunitaria di sanità – che capovolge la relazione fra territorio e ospedale poiché non solo riconosce al primo la stessa centralità dell’ospedale, ma integra quest’ultimo nel territorio e nella comunità e smette di concepirlo come una struttura a sé, autogestita e spesso autoreferenziale – è anche quella in grado di garantire un meccanismo più efficace di lotta alle disuguaglianze”, dichiara Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva. “Una sanità – e una conseguente organizzazione dei servizi sanitari – concepita in tal modo raggiunge le persone laddove sono, propone percorsi che tengono conto dei loro bisogni di salute e delle informazioni di cui dispongono per soddisfarli, garantisce la prossimità e rende possibili, attraverso essa, politiche di accesso facilitato, di prevenzione, di aderenza alle cure che sono presupposto di salute per tutti i cittadini”.
Il Report e l’Abstract sono disponibili a questo link