I soci e dipendenti dell’impresa cooperativa emiliana hanno raccolto fondi immediatamente destinati a 11 progetti di sostegno alle realtà sanitarie e sociali delle aree in cui l’azienda opera, da Milano a Bari. A Modena i fondi saranno destinati al potenziamento della Pneumologia dell’Ospedale di Mirandola per il monitoraggio dei pazienti ricoverati.
100.000 Euro per 11 progetti socio-sanitari da Milano a Napoli, da Padova a Bari, da Concordia a Roma. Questo il risultato dell’iniziativa promossa da CPL CONCORDIA tra i dipendenti per aiutare i territori nella Fase 2 della pandemia Covid-19. Anche l’azienda ha deciso di contribuire alla raccolta, integrando l’importo totale donato dai dipendenti con un proprio contributo già definito.
“Da questa emergenza epocale si può uscire solo aiutandosi a vicenda, come persone e come sistema Italia fatto di strutture sanitarie, imprese e realtà sociali”, ha spiegato il Presidente di CPL CONCORDIA Paolo Barbieri. “Per questo, in aggiunta all’Hotel prestato all’AUSL di Modena e ad altre azioni solidali realizzate nel periodo di emergenza,CPL e i suoi lavoratori hanno deciso di proseguire il sostegno immediato ai territori nella ripresa post emergenza Covid con una raccolta fondi interna”.
Ai 1500 dipendenti delle sedi italiane di CPL è stata infatti lanciata la proposta di contribuire con donazioni individuali – detratte dalla busta paga o da permessi convertiti – destinate ai singoli progetti più vicini al territorio di appartenenza, coordinati a livello locale dai responsabili in stretto rapporto con gli enti territoriali, per dare risposte concrete alle necessità del tessuto sanitario e sociale.
I soggetti destinatari dei contributi CPL vanno dalle Terapie intensive degli Ospedali per acquisto dotazioni tecnologiche e dispositivi di protezione dei sanitari, alle realtà impegnate nel sostegno ai disabili e alle famiglie in crisi economica.
Nello specifico, sul territorio di Modena i fondi raccolti andrannoa favore di un progetto di potenziamento della Pneumologia dell’Ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola per il monitoraggio dei pazienti ricoverati, in un’ottica di miglioramento dell’assistenza sia di fronte a un eventuale ritorno dell’emergenza Covid, sia per la gestione di tutte le altre patologie respiratorie, a beneficio dei cittadini del distretto mirandolese.
“In questa situazione, mai vissuta prima a livello nazionale e globale, nessuno può pensare di salvarsi da solo, né come individuo né come impresa”, ha concluso il Presidente Barbieri. “Sentiamo forte il dovere di confermare, nel solco della storia di CPL, la nostra attenzione al territorio con l’attuazione di proposte mirate e concrete per affrontare il futuro impegnativo che ci attende”.
Fonte:Comunicato stampa