Allo stato attuale per esempio vengono normalmente proposti i seguenti strumenti:
– Glossmetro (angolo di incidenza 60°)
E’ uno strumento di misura che consente di valutare il grado di brillantezza presente su pavimenti trattati con film protettivo (marmo, PVC, ceramica, etc.)
– Scala di Bacharach
Consiste in una scala di misurazione dello sporco aderente e del grado di impolveramento presente su una superficie.
– Bassoumetro
E’ uno strumento di misura che consente di valutare il grado di polvere presente sui pavimenti lisci (termoplastici, in pietra, piastrellati, etc) ”; è stato brevettato e corrisponde alla norma francese XP X 50-792, che utilizza delle garze su cui potranno essere valutate le linee di polvere eventualmente presenti sulle superfici.
Gli strumenti di controllo sopra citati dovranno essere periodicamente verificati e tarati conformemente a quanto prescritto dai costruttori.
In base alle diverse esperienze pratiche condotte nell’ambito dell’attività di controllo dei servizi di pulizia e sanificazione ambientale sono emerse alcune criticità.
In merito all’utilizzo dei Dispositivi di misurazione la stessa norma UNI 13549:2003 definisce che fino ad oggi non è stata conseguita alcuna visione esauriente dei dispositivi di misurazione e dei sistemi disponibili che si possono utilizzare facilmente sul posto di lavoro per collaudare le attività dei servizi di pulizia e per fornire una visione oggettiva dei risultati ottenuti. Inoltre viene specificato che il sistema dovrebbe essere in grado di integrare il collaudo visivo mediante metodi di misurazione oggettivi.
Tra gli strumenti di misura impiegati, precedentemente descritti, il Bassoumetro presenta alcuni inconvenienti:
• non è in grado di misurare il grado di polvere in pavimenti non lisci (con venature, vetrificati, bullonati, su moquette);
• non consente una corretta interpretazione del valore rilevato tramite lettura delle linee di impolveramento in quanto a volte le linee si presentano non uniformi, non ben definite o incomplete;
• rileva solo la polvere e non lo sporco aderente.
Un secondo strumento utilizzato per misurare il grado di impolveramento delle superfici sopra pavimento è la scala di “Bacharach” strumento inappropriato a tale scopo in quanto nato in realtà come rilevatore dell’indice di fumosità nelle centrali termiche. La scala di “Bacharach”si compone di 10 cerchi di differenti e progressivamente più concentrate gradazioni di grigio a cui sono attribuiti 10 valori numerici da 0 a 9. Durante il controllo una garza bianca viene applicata sulla superficie oggetto della valutazione assumendo una tonalità di grigio. Attraverso la sovrapposizione della scala di Bacharach sulla garza verrà attribuito un valore da 0 a 9 e successivamente verificato se questo rientra nel livello di conformità previsto.
Quali gli inconvenienti?
• la lettura delle tonalità di grigio è soggettiva;
• le gradazioni di colore variano in presenza della luce che falsa il risultato;
• non vengono valutate polveri di colorazione diversa dalla scala dei grigi, come la polvere rossa che si deposita in seguito a lavori di manutenzione edilizia o polvere di colore verde che può provenire dall’utilizzo di teli chirurgici;
• se la scala si bagna può inscurirsi.
Del terzo strumento di misura, il “Glossmetro”, non abbiamo ancora risultati rilevanti visto che non è stato ancora ampiamente applicato.
I problemi principali sono dunque la mancanza di oggettività dei dati rilevati, l’inapplicabilità degli strumenti, la carenza di un sistema che non indica un numero ben definito di rilevazioni.
Per quanto riguarda la frequenza dei controlli, che è dipendente sia dalle dimensioni della struttura che dalla disponibilità delle risorse dedicate al controllo, dovrebbe essere proporzionale alle aree effettivamente presenti nella struttura sanitaria; ma per le Aziende di dimensioni medio-grandi fare ciò necessiterebbe un incremento di risorse umane impiegate. Le Linee Guida Nazionali suggeriscono di stabilire un piano di monitoraggio a rotazione, in modo tale che, in relazione alla dimensione della struttura, tutte le aree possano essere assoggettate a verifica.
Ulteriore criticità è legata alla valutazione delle inadempienze e del conseguente calcolo delle penalità. Utilizzare un algoritmo laborioso può essere difficilmente applicabile al sistema complesso dell’ospedale, che presenta aree di diversa destinazione ed impiego ed è soggetto all’influenza di diverse variabili che rendono difficoltosa la omogeneizzazione della gestione del controllo del servizio di sanificazione e della relativa determinazione delle penalità. Potrebbe forse essere applicabile ad ambienti a destinazione diversa quali aeroporti, uffici, stabilimenti industriali, che necessitano di uno standard igienico più uniforme rispetto a quanto richiesto da una struttura ospedaliera. Tali eventuali sanzioni devono poter essere calcolate in modo molto chiaro e, soprattutto, in modo facilmente applicabile. Non vi sono evidenze scientifiche su cui sia basata l’applicazione di tale formula a livello nazionale o internazionale. Sarebbe opportuno mantenere le vigenti pratiche di attuazione o semplificare tale modalità.
Infine secondo la norma UNI EN 13549 il sistema deve utilizzare il metodo di campionamento a grappolo. L’utilizzo del campionamento a grappolo non esclude l’uso del campionamento casuale semplice o del campionamento stratificato in modo da permettere di ispezionare tutti gli elementi che sono all’interno delle aree considerate.
Bibliografia
• Finzi G. L’efficienza nel Governo Clinico dell’Outsourcing IX Congresso Nazionale ANMDO. Ottobre 2003, Tirrenia (PI).
• UNI ISO 2859-1: 2007 Procedimenti di campionamento nell’ispezione per attributi – Parte 1: Schemi di campionamento indicizzati secondo il limite di qualità accettabile (AQL) nelle ispezioni lotto per lotto
• UNI ISO 2859-2: 1993 Procedimenti di campionamento nel collaudo per attributi. Piani di campionamento indicizzati secondo la qualità limite (QL) per il collaudo di un lotto isolato.
• La Mura S. Terziarizzazione dei servizi di manutenzione, tipologie e modalità Convegno Nazionale. Ottobre 2005, Ivrea (TO).
• Linee Guida per i sistemi di esecuzione e controllo dei servizi di igiene ambientale per Aziende Ospedaliere ed Aziende Sanitarie Locali. Supplemento al n° de “Il Sole 24 Ore Sanità” Novembre 2004.
• UNI 10685 “Manutenzione – Criteri per la formulazione di un contratto basato sui risultati (global service)”- 1998.
• UNI EN 13549:2003 “Servizi di pulizia – Requisiti di base e raccomandazioni per i sistemi di misurazione della qualità”
• “Capitolato Tipo dei Servizi di igiene Ambientale Integrata in Sanità” GeF “Gestione e Formazione” Numero speciale 1/2006
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Finzi G., Lazzari C.*
*Direzione Medica Ospedaliera
Policlinico S.Orsola Malpighi,Bologna
(tratto da “GSA” n.9, Settembre 2008)