La richiesta di equiparare i lavoratori in appalto nelle strutture sanitarie pubbliche al personale sanitario nella somministrazione del vaccino contro il Covid-19 arriva congiuntamente da Assosistema e dai sindacati Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil che scrivono ai Ministri Speranza e Boccia e al Presidente della Conferenza regioni Bonaccini.
L’obiettivo è quello di considerare, nella priorità della campagna vaccinale, anche i lavoratori che operano per le aziende che erogano servizi indispensabili per il sistema sanitario nazionale. Un caso di riferimento, le lavanderie industriali che gestiscono il noleggio del tessile e la relativa sanificazione, la disinfezione, l’approvvigionamento di camici, la fornitura dei dpi necessari e l’intera fase di sterilizzazione dello strumentario chirurgico. Queste aziende rientrano a pieno titolo tra i servizi pubblici essenziali, ai sensi della legge 146/1990, la cui limitazione dell’attività creerebbe enormi problemi all’intero Sistema Sanitario Nazionale.
“Alcune regioni lo stanno già facendo – sottolinea Egidio Paoletti, Presidente di Assosistema Confindustria – ma serve un’uniformità da parte di tutte le regioni altrimenti avremmo delle campagne di vaccinazione disomogenee”.
“In questo anno di sviluppo a diversi fasi del virus abbiamo potuto comprendere l’importanza del lavoro che le lavanderie industriali del sanitario hanno svolto a partire dal febbraio 2020 per aiutare il Sistema Sanitario Nazionale a resistere. – conclude Paoletti – Ci aspettiamo ora una tutela di questi lavoratori e delle rispettive aziende, dal momento che un loro stop potrebbe compromettere seriamente l’attività delle strutture ospedaliere in tutto il Paese”.