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INTERVISTA TERZA PAGINA tori del settore del cleaning in Euro- Lei è AD da nemmeno un anno. Io mi sono reso disponibile e questo pa, grazie ad una gamma completa di Un cambio importante è il percorso che abbiamo individua- macchine per la pulizia interna: aspi- “Sì, dovuto al fatto che il momento to. I primi segnali sono incoraggianti”. ratori, monospazzole e lavasciugapa- non era facile e dopo aver tentato di vimenti caratterizzati da robustezza, far gestire l’azienda da manager ester- A che punto siamo? effcienza e semplicità d’utilizzo. A ni, si è deciso che era necessario pren- “Non voglio nasconderle che il 2014 cui si aggiungono i generatori di va- dere in mano direttamente l’azienda. è stato ancora un anno tutt’altro che pore Ghibli Vap, macchine start and go che abbinano alla classica poten- za di aspirazione Ghibli caldaie alta- mente performanti e lavorano nella massima scurezza e comfort”. Tra i fori all’occhiello accennava a quello dello stampaggio interno “Certo. Come dicevo, Ghibli è una delle poche aziende del settore ad avere ancora lo stampaggio in casa. Questo, che era un enorme plus in passato, per molti anni non lo è stato 29 più per una questione di costi, di ge- stione, di personale. Ecco, io vorrei MARZo 2015 che ricominciasse ad esserlo. Anche perché Ghibli ha una storia che nasce proprio dal settore della plastica, e questo va valorizzato in un compar- to che ricorre nella stragrande mag- gioranza dei casi al conto terzi. Far- lo ridiventare un vantaggio signifi- ca giocare sulla flessibilità di poter operare con cambi di produzione e tipologie di stampi totalmente perso- nalizzati e, da un punto di vista eco- nomico, sfruttare i costi più bassi de- terminati dal “saltare” un passaggio. Se gestito bene questo può essere un buon margine che resta in casa. Sen- za contare il fatto che la nostra pro- duzione di plastica è di qualità tan- gibilmente superiore rispetto a quelli che arrivano, ad esempio, dalla Cina. E se per lungo tempo si è cercato di metterla sullo stesso piano, compe- tendo con mercati come quello cine- se, oggi si deve fare un’inversione di tendenza: io non voglio compete- re con la Cina, ma dimostrare che il mio prodotto è migliore. Questo è il vero valore aggiunto, e non è retori- ca: il prodotto italiano fatto in Italia ha una qualità migliore”.
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