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OCCHIELLO TESTATINA i Un mercato di Pmi (con pochi big molto forti) Per ciò che riguarda la composizione del tessuto imprenditoriale, le Pmi continuano a rappresentare il nerbo del settore. Pur tenendo conto delle oscillazioni fsiologiche tra domanda e offerta, l’Italia si conferma uno dei primi produttori al mondo, insieme a Germania e Stati Uniti. Relativamente alla dimensione delle imprese, il 36% sono piccole imprese con fatturato fno ai 4 milioni di euro, il 52% medie imprese con fatturato dai 4 ai 30 milioni di euro a carattere familiare, che tuttavia operano con successo a livello internazionale, il 12% grandi gruppi, di capitale italiano con fatturato oltre i 30 milioni, alcuni quotati in borsa, in grado di competere con le più importanti multinazionali del settore. L’82% delle aziende è presente nel Nord, il 13% al Centro il 5% al Sud. 10.000 sono gli addetti occupati direttamente dal comparto produttivo e salgono a 30.000 con l’indotto. vimenti e ambienti si mantengono sta- contro i 25.117 del 2013, -6%), all’este- bili, rispetto al 2012, in termini di ton- ro sviluppa quasi il doppio del fatturato nellate prodotte (circa 95mila), men- e cresce (46 milioni contro i 45 dell’an- tre perde l’1% a valore (da 150 milioni no prima: più 2%). In totale, anche qui 45 a circa 148). All’estero vanno poco me- si registra una sostanziale stabilità: si no di 14mila tonnellate, un po’ di più cala dell’1% ma si resta stabilmente so- AGOSTO 2014 dell’anno scorso, per un fatturato che pra quota 70 milioni (quasi 72 nel 2012, cresce del 5%. La buona notizia è che 71.252 nel ’13). A guidare il segmento anche i produttori di detergenti, tradi- è la produzione di carrelli e telai, con zionalmente legati al mercato interno, un volume totale di 33 milioni di euro, si stanno affacciano all’estero e lì stan- in calo del 4% rispetto all’anno prece- no crescendo, compensando le perdi- dente. Aumenta la percentuale di fat- te sul mercato interno. Nel complesso, turato export, con il 77% contro il 74% quasi nessuna variazione sulle tonnel- del 2012, il che signifca che, anche in late prodotte (109mila e passa) e nem- questo segmento, le aziende si stanno meno sul fatturato globale, che si atte- rivolgendo ai mercati stranieri per cer- sta attorno ai 178 milioni di euro. Per- care di tamponare la crisi interna. Car- dono un punto rispetto al 2012 anche i relli e telai offrono dati signifcativi in prodotti per l’igiene personale, mentre tal senso: a fronte di un -7% Italia, infat- balzano in su del 6% gli attivatori biolo- ti, all’estero si perde “solo” il 2%. Il re- gici, soprattutto in virtù di ottime per- cupero del settore attrezzature è dato formance in Italia. In totale, i prodotti soprattutto da tessili (che crescono del chimici (almeno per le aziende prese 5% fuori confne) e accessoristica (ben in esame dall’indagine) restano sostan- 8% in più all’estero), tutte voci che in zialmente stabili, con un valore com- Italia hanno segno meno. plessivo che sfora i 200 milioni di euro (-0,5% rispetto al 2012, senza importan- Fibre e panni in calo ti variazioni di produzione). Perdono molto “Fibre e panni”, con tut- te le voci in calo anche signifcativo in Le attrezzature “reggono il Italia come all’estero. Gli abrasivi (sin- colpo” con l’export tetici e metallici) passano da 8.572.000 17 le aziende prese in esame per il com- euro a 8.335.000, con un calo del 3% parto attrezzature, anch’esso sempre determinato soprattutto da un -22% più rivolto all’estero: se in Italia è in dell’estero. E se gli abrasivi si esporta- calo di quasi 2 milioni di euro (26.715 no meno, un po’ meglio va per i panni
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