In uno degli ultimi rapporti ISS COVID-19 · n. 20/2020 Rev.2 (e non solo qui) sono ben spiegati i disinfettanti da utilizzare per l’inattivazione di questo virus e viene anche richiesto di utilizzare panni o frange monouso per le pulizie.
Cito testualmente:
…“In ambito ospedaliero…
Il personale addetto alla sanificazione del pavimento e delle superfici (già opportunamente formato) dovrà seguire le seguenti disposizioni:
Equipaggiarsi con sovra camice impermeabile e guanti in gomma. Se le precauzioni di rimozione della biancheria sopra citate sono rispettate, è sufficiente che il personale addetto indossi una mascherina chirurgica.
Rispettare i seguenti elementi per la pulizia di pavimenti e superfici: le superfici devono essere accuratamente pulite con un detergente neutro. In seguito, praticare la disinfezione mediante un disinfettante efficace contro i virus (i prodotti con attività virucida normati dalla ISO EN 14476 sono presidi medico-chirurgici (pmc) o dispositivi medici (dm) a seconda dell’ambito di applicazione e devono essere utilizzati seguendo le istruzioni del produttore). Pulire le superfici con panno, o, per i pavimenti, una frangia monouso impregnata di un prodotto detergente.
Sciacquare con acqua usando un’altra frangia monouso. Lasciare asciugare. Eseguire la corretta procedura di svestizione.
È anche possibile effettuare in un tempo unico l’azione di pulizia e disinfezione impiegando prodotti detergenti – disinfettanti con azione virucida…”
Tutti sappiamo quanta importanza ha utilizzare un panno perfettamente pulito quando si parla di disinfezione ma anche se si parla di “semplice” pulizia risulta fondamentale. Quando usiamo un panno sporco non facciamo altro che trasportare contaminazioni da una parte ad un’altra, quindi le indicazioni dell’ISS di utilizzare dei panni o delle frange monouso è semplice da comprendere: il monouso è sempre nuovo e “più pulito che nuovo” è difficile da trovare.
Si potrebbe aprire un capitolo o scrivere un intero libro su come lavare e disinfettare bene dei panni rilavabili ma poche aziende al mondo sono in grado di farlo per davvero, ho verificato molte volte: basta semplicemente guardare il colore dei panni, delle frange o dell’acqua che circolano in certi ambienti, per non parlare dell’odore che hanno.
Prima di addentrarci nel mondo degli strumenti monouso ci tengo a precisare che nessuno strumento da solo riesce a risolvere il problema della pulizia e della disinfezione. Da più di 25 anni mi occupo di igiene, principalmente nell’ambito della detergenza e dei relativi strumenti. Analizzando quali fossero i risultati che volevo ottenere è stato facile arrivare alla conclusione che il miglior “detersivo” da solo può ben poco contro lo sporco, cosi come il singolo panno.
Bisogna infatti combinare i 3 elementi fondamentali: il detergente (o il disinfettante), lo strumento utilizzato (il panno) e l’operatore (la formazione). Anche l’operatore ha un ruolo fondamentale, direi anzi che riveste “il” ruolo fondamentale: deve essere formato per svolgere al meglio il suo lavoro in base a come e dove deve operare. Non possiamo mandare un operatore abituato a lavorare in condomini e uffici a pulire e sanificare reparti ospedalieri o camere alberghiere se prima non gli sono state date tutte le informazioni necessarie. Non sono necessari anni di formazione ma sicuramente deve conoscere i passaggi minimi fondamentali per la miglior riuscita del suo lavoro. Se poi questi passaggi sono estremamente semplici, ancor meglio.
Semplificare il lavoro dell’operatore significa dargli strumenti facili da utilizzare e con pochi margini di errore. Le procedure dipendono dall’ambiente e le indicazioni ISS citate a inizio articolo ne sono un chiaro esempio.
Ritorniamo al nostro argomento principale: le tipologie di panni monouso. Sono pressoché infinite le combinazioni e le tipologie di panni monouso. La tipologia più semplice e facile da reperire è la carta: tissue. Parlare semplicemente di “carta” è però riduttivo: anche qui troviamo diverse tipologie e diverse qualità, dalla “pura cellulosa” alla riciclata passando per le varie combinazioni miste. Dal punto di vista della pulizia più che la composizione ci interessano le performance: la capacità assorbente o la resistenza prima di sfaldarsi. Nonostante sia il monouso più facile da reperire, la carta semplice, non sempre è la scelta migliore: se dobbiamo pulire o disinfettare una piccola superficie è sicuramente pratica e veloce: penso infatti ai bar o ai piccoli ristoranti che vogliono pulire singoli oggetti ogni volta ma se vogliamo sanificare una stanza di degenza o una camera d’albergo probabilmente ne sprecheremmo troppa per ottenere un risultato ottimale.
Ecco quindi che il mercato ci propone un’altra serie infinita di possibilità monouso: il TNT, tessuto non tessuto. Bisogna precisare per chiarezza che anche la carta si potrebbe definire TNT ma in questo paragrafo intendo riferirmi a panni con composizioni più complesse e consistenze maggiori. Tantissime anche qui le possibili combinazioni di materiali diversi, viene combinata la cellulosa, come viscosa, il poliestere, la microfibra e ultimamente anche materiali alternativi come il bamboo o la canapa. Non mi addentrerò nelle caratteristiche tecniche ma parlerei di caratteristiche pratiche: nella scelta del miglior tipo di TNT dovremo valutare aspetti di resistenza, di assorbenza e di economicità: purtroppo i primi due elementi sono inversamente proporzionali al terzo: un panno economico non riesce ad avere le caratteristiche di assorbenza e resistenza che ci servono per pulire e disinfettare per bene. Mi spiego meglio: disinfettare senza pulire non serve quasi a niente (il quasi è solo per non scrivere un categorico “è inutile”), quindi un panno a bassa o lenta assorbenza che semplicemente “distribuisce” il disinfettante prevede obbligatoriamente che prima sia passato un altro panno che ha svolto l’operazione di pulizia: due costi che sembrano bassi ma sono comunque doppi, con doppia operazione e quindi dispendio di tempo, troppo costoso.
Visto che nelle indicazioni dell’ISS si fa riferimento a deter-disinfettanti (prodotti chimici in grado di pulire e contemporaneamente disinfettare) dovremmo utilizzare panni in grado di fare ugualmente la doppia funzione: pulire e asciugare (in modo progressivo per dare il tempo di azione al disinfettante). Questo comporta l’utilizzo di un panno tecnico che sembra più costoso ma alla fine riduce gli sprechi e i tempi degli operatori. La scelta non è semplice, sono tantissime le proposte del mercato, diventa necessario fare delle prove o affidarsi al proprio fornitore professionale di fiducia, la buona notizia è che esistono davvero (e non mi riferisco solo ai panni).
Negli ultimi anni sono infine usciti sul mercato anche panni monouso già impregnati, cioè panni in TNT che sono già impregnati in fabbrica di detergente o disinfettante o deter-disinfettante. Risultano quindi già pronti all’uso, l’operatore non deve preparare o lavare nulla: semplicemente preleva il panno che ha già il detergente necessario, pulisce le superfici e lo cestina. Anche l’aspetto ecologico ne beneficia, si riducono le quantità di plastica, di prodotto chimico e di acqua necessarie per le pulizie. Le possibilità di scelta si riducono ma cominciano ad essere sempre più diffuse, segno che il mercato si sta evolvendo anche in questa direzione. Parlare di panni monouso già impregnati significa addentrarsi in due mondi molto complessi: quello del prodotto chimico e quello dei tessuti. Non abbiamo a disposizione un intero libro per parlarne quindi per scegliere il prodotto giusto vi invito a riflettere su ognuno degli aspetti citati nei paragrafi precedenti: dobbiamo innanzitutto scegliere il detergente (o il disinfettante) migliore, combinarlo con un tessuto che abbia le caratteristiche di consistenza, resistenza e assorbenza ideali e dare all’operatore la cosa più semplice e più veloce da utilizzare. Il mercato delle pulizie professionali ha già diverse proposte. Quanto costano? Dipende solo dal risultato che volete ottenere, qui costo e risultato sono direttamente proporzionali… ma non solo qui.
di Marco Ascari