A seguito della pubblicazione del Decreto Direttoriale n.12 del 6/6/2018, L’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) ha emanato il 22 giugno scorso la lettera Circolare n. 314 recante le indicazioni operative per il personale ispettivo per la rivalutazione delle sanzioni concernenti le violazioni in materia di salute e sicurezza. L’incremento, dell’1,9% va calcolato sugli importi delle sanzioni attualmente vigenti e si applica alle ammende e alle sanzioni amministrative pecuniarie irrogate per le violazioni commesse successivamente al 1° luglio 2018. Non è previsto alcun arrotondamento, e l’incremento non si applica alle somme aggiuntive di cui all’art. 14 dell’81/08, che occorre versare ai fini della revoca del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale.
Per effetto delle maggiorazioni previste, ad esempio, chi non nomina il Rspp o non effettua una corretta valutazione dei rischi rischia, oltre all’arresto da tre a sei mesi (che resta invariato) un’ammenda che può arrivare a oltre 7mila euro (circa750 euro rispetto a prima), e chi adotta un documento della sicurezza fuorilegge (cioè non allineato con quanto previsto dall’81/08 artt. 17, 28, 29) può arrivare a pagare quasi 4500 euro.
Occhio dunque a ogni superficialità (purtroppo ancora molto frequente nel nostro settore). Da oggi può costare ancora più cara. Al link le nuove tabelle ufficiali dell’Ispettorato del Lavoro.