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Scatta in maggio la corsa ai fondi della Sabatini

E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (10 marzo, n. 58), il decreto 25 gennaio 2016 recante “Nuova disciplina per la concessione ed erogazione del contributo in relazione a finanziamenti bancari per l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature da parte di piccole e medie imprese”. Parliamo dunque della “Nuova Sabatini ter”, che da quest’anno è stata resa ancora più appetibile da parte delle Piccole e Medie Imprese che desiderano ammodernare le loro dotazioni di beni materiali. Ricordiamo infatti che lo strumento agevolativo definito in breve “Beni strumentali – Nuova Sabatini”, istituito dal decreto-legge “del fare” (art. 2 decreto-legge n. 69/2013), è finalizzato ad accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese e migliorare l’accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese (PMI) per l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature. Il 23 marzo il Mise, con circolare n. 26673, ha pubblicato  fornisce le istruzioni necessarie e definisce gli schemi di domanda e di dichiarazione, nonché l’ulteriore documentazione che l’impresa è tenuta a presentare per poter beneficiare delle agevolazioni previste dalla nuova disciplina, di cui all’articolo 6 del decreto interministeriale 25 gennaio 2016. Le domande potranno essere presentate a partire dal 2 maggio 2016.

Un po’ di storia
In attuazione dell’articolo 2, comma 5, del decreto-legge n. 69 del 2013 e dell’articolo 8, comma 2, del decreto-legge n. 3 del 2015, con decreto interministeriale 25 gennaio 2016 è stata ridefinita la disciplina per la concessione ed erogazione del contributo in relazione a finanziamenti bancari.

Novità!
Fra le novità più rilevanti il fatto che in questa nuova versione la richiesta dei fondi potrà passare in mano alla banca o all’intermediario finanziario a cui l’impresa presenta la richiesta di finanziamento o leasing. Questi si impegnano a propria volta a prenotare le risorse. Inoltre la domanda potrà essere cumulabile, cioè interessare più di un’operazione, e si potrà chiedere ogni mese dal primo al sesto giorno o entro il giorno lavorativo immediatamente successivo. Il cronoprogramma prevede poi che il Ministero dello Sviluppo Economico dia riscontro entro 5 giorni alla banca o all’intermediario i quali, entro la fine del mese successivo, dovranno deliberare il finanziamento. Il contributo concesso dal Mise copre parte degli interessi a carico delle imprese, pari all’ammontare degli interessi, al tasso del 2,75% annuo per cinque anni: lo stanziamento è di 385,8 milioni di euro. Il plafond della Cassa depositi e prestiti a garanzia dei finanziamenti erogati dalle banche è passato da 2,5 miliardi a 5 miliardi di euro.

Investimenti ammissibili
Sono ammissibili (art. 5 comma 2) gli investimenti in beni strumentali che presi singolarmente ovvero nel loro insieme presentano un’autonomia funzionale, non essendo ammesso il finanziamento di componenti o parti di macchinari che non soddisfano il suddetto requisito, fatti salvi gli investimenti in beni strumentali che integrano con nuovi moduli l’impianto o il macchinario preesistente, introducendo una nuova funzionalità nell’ambito del ciclo produttivo dell’impresa. Non sono in ogni caso ammissibili gli investimenti riguardanti gli acquisti di beni che costituiscono mera sostituzione di beni esistenti.

Il funzionamento
Nel dettaglio, la misura prevede il seguente funzionamento:

  • Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) ha costituito un plafond di risorse che le banche aderenti alle convenzioni MiSE-ABI-Cdp o le società di leasing, se in possesso di garanzia rilasciata da una banca aderente alle convenzioni, possono utilizzare per concedere alle PMI, fino al 31 dicembre 2016, finanziamenti di importo compreso tra 20.000 e 2 milioni di Euro a fronte degli investimenti previsti dalla misura;
  • Il MiSE concede un contributo in favore delle PMI, che copre parte degli interessi a carico delle imprese sui finanziamenti bancari di cui al punto 1, in relazione agli investimenti realizzati. Tale contributo è pari all’ammontare degli interessi, calcolati su un piano di ammortamento convenzionale con rate semestrali, al tasso del 2,75% annuo per cinque anni;
  • Le PMI hanno la possibilità di beneficiare della garanzia del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, fino alla misura massima prevista dalla vigente normativa (80% dell’ammontare del finanziamento), sul finanziamento bancario, con priorità di accesso.

Ricordiamo anche che con la Legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015) il plafond di Cdp, inizialmente pari a 2,5 miliardi di euro, è stato incrementato fino a 5 miliardi. Lo stanziamento di bilancio, relativo agli anni 2014-2021, per la corresponsione del contributo a parziale copertura degli interessi sui finanziamenti bancari (inizialmente pari a 191,5 milioni di euro) in base a quanto disposto dalla legge di stabilità 2015 è ora pari a 385,8 milioni di euro. Sulla base delle procedure definite nell’ambito degli strumenti attuativi della misura, la prenotazione delle risorse finanziarie per l’erogazione dei finanziamenti bancari alle PMI avviene con cadenza mensile e si attua con il coordinamento tra Cdp e Ministero. Va detto che finora il plafond della Cdp è stato utilizzato soltanto per metà: sui 5 miliardi stanziati, infatti, solo 2,5 sono stati effettivamente prenotati (circa 11mila le domande ad oggi presentate dalle imprese). Anche per questo si è deciso di dare alle imprese agevolazioni in più, come quella di permettere la prenotazione dei fondi anche da intermediari, come gli istituti bancari. Molti i link utili, che qui riportiamo.

 

Decreto Sabatini pdf

Link pagina Governo Nuova Sabatini

Link Faq del Ministero

Circolare 23 marzo

Fac simile Domanda

Dichiarazione ultimazione investimento

Fac simile dichiarazione prima quota

Fac simile liberatoria

Fac simile quote successive

Oneri info modificati

 

 

 

 

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