Le imprese, e non poteva essere diversamente a ben pensarci, avranno una parte attiva nella questione del reddito di cittadinanza. A prevederlo è la Legge di Bilancio per l’anno in corso, e a tale proposito è stato da poco approvato (il 17 gennaio scorso, per l’esattezza) un decreto legge in Consiglio dei Ministri, che entrerà in vigore subito dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, dopodiché scatteranno i 60 giorni per la conversione.
La prima mossa dovrà farla l’aspirante, che si dovrà occupare di sottoscrivere un patto per il lavoro presso i Centri per l’Impiego e le Apl, ossia Agenzie per il Lavoro (previsto, secondo alcuni, anche un doppio canale che metterebbe in gioco Its e Cpia). A quel punto le imprese che assumeranno saranno premiate con degli sgravi contributivi da 5 a 18 mesi, con modalità -come dicevamo-attualmente al vaglio del Ministero: stando al decreto appena pubblicato, si prevedono sgravi fino a 14.040 euro, trattandosi di un massimo di 780 euro mensili. Tutto a patto che le assunzioni producano un aumento nel numero del personale a tempo indeterminato. E in caso di recesso, se non c’è giusta causa o giustificato motivo l’azienda sarà costretta a restituire l’incentivo maggiorato.
Un’opportunità senza dubbio interessante anche per le imprese di pulizia/ servizi integrati/ multiservizi, che come è noto costituiscono in molti casi un’occasione di prima occupazione per molti che aspirano a un posto di lavoro. Sempre secondo la Legge di Bilancio, e il relativo attuativo, se l’impresa, per l’assunzione delle nuove risorse, utilizza agenzie per il lavoro o un ente di formazione, sarà riconosciuto ad entrambi i soggetti (datore e agenzia) un incentivo fiscale del 50%; se invece l’assunzione avverrà tramite centri per l’impiego, tale beneficio spetterà nella sua totalità al datore. Si tratta insomma di una prospettiva interessante anche per le imprese di pulizia/multiservizi/servizi integrati, a patto che si verifichi la condizione senza la quale ogni iniziativa rischia di apparire lettera morta svuotata del proprio senso: ci riferiamo alla ripresa e alla crescita non solo del settore, ma dell’intero sistema-Paese.
