HomeNewsletterInfortuni sul lavoro

Infortuni sul lavoro

Datore e Rspp devono essere due persone distinte: lo ribadisce la sentenza n. 16562 del 29 aprile scorso, con cui la Cassazione afferma che il cumulo dei due diversi ruoli è indice di un difetto di organizzazione che ricade sul datore di lavoro, qui condannato per omicidio colposo: il dettato normativo deve essere seguito alla lettera con il massimo scrupolo.

La questione

Il fatto è piuttosto interessante, perché circostanze simili si possono verificare purtroppo in parecchie imprese di pulizia/ servizi integrati/ multiservizi (e di fatto proprio di servizio di pulizia di un impianto si parla): in sintesi, il legale rappresentante di una azienda, avente anche qualifica di Responsabile del servizio di prevenzione e protezione, è stato ritenuto responsabile del reato di omicidio colposo aggravato per aver cagionato la morte di un dipendente in violazione delle norme sulla prevenzione degli infortuni.

La morte durante un’operazione di pulizia

Nella fattispecie l’addetto, incaricato di effettuare la manutenzione e la pulizia di un macchinario mescolatore a pale, perdeva la vita a causa dello schiacciamento del cranio nella coclea di tale impianto. Si consideri che, come ribadito dai giudici, le misure mancanti sul piano della sicurezza non richiedevano alcuno straordinario impegno di spesa, ma rientravano nel normale esercizio dei doveri e poteri organizzativi, formativi, e di ordinaria vigilanza.

La sentenza

Ora: la Cassazione, ribadendo che la dinamica che ha portato alla morte dell’operaio, come già stabilito dai giudici di merito, discendeva da un mancato rispetto di elementari norme di sicurezza, ha stabilito un principio importante: ha rilevato infatti che la qualità di datore di lavoro e quella di Responsabile del servizio di prevenzione e protezione devono risiedere in capo a soggetti diversi, così da non recare confusione nell’ambito dei ruoli decisionali e consultivi nella gerarchia dell’organizzazione e gestione della sicurezza del lavoro.

Datore condannato per omicidio

Secondo i giudici, in particolare, il ruolo dell’Rspp, avente per legge natura consultiva e interlocutoria, deve essere funzionalmente distinto da qualsiasi ruolo decisionale, e specialmente da quello datoriale. In caso contrario si assisterebbe ad una sovrapposizione di funzioni con compiti strutturalmente diversi, che devono cooperare su piani distinti. Sulla base di tali presupposti, la Suprema Corte ha rigettato il ricorso dell’imputato, ritenendolo colpevole del reato a lui ascritto.

Link Sentenza Cassazione

CONTENUTI SUGGERITI