Si può tranquillamente affermare che l’edizione di quest’anno di ISSA Pulire è stata un inno alle nuove soluzioni di pulizia, sanificazione e progettazione di interventi e servizi di igiene nel quadro di un settore in rapida evoluzione.
I trend da osservare
I punti cardinali dell’innovazione li conosciamo bene, anche perché in tutti questi anni
non abbiamo mai smesso di porvi l’accento: l’automazione innanzitutto, con soluzioni robotiche sempre più intelligenti, performanti e autonome, fino a scandagliare le remote frontiere dell’apprendimento profondo; pensiamo solo ai robot-pulitori in grado di
mappare autonomamente gli spazi e di modulare i percorsi sulla base delle esigenze e
delle necessità che di volta in volta emergono in ogni ambito applicativo, grazie ai più
avanzati sensori e sistemi di intelligenza artificiale.
Uomo-macchina e macchina-macchina
Senza contare l’aspetto della collaborazione uomo-macchina. Per questo è stato coniato
il neologismo “cobot”, che sta per robot collaborativi, automi cioè che non sostituiscono, ma collaborano con l’operatore umano: assistenti intelligenti, anch’essi in grado di riconoscere il contesto in cui si trovano e di muoversi in sicurezza ed efficienza. A proposito di rese ed efficienza, una caratteristica dei cobot è proprio quella di migliorare progressivamente il loro operato valorizzando anche l’apporto umano: cosicché la sfida che ci attende non è semplicemente quella di integrare nuove tecnologie, quanto di ripensare tout court l’organizzazione del lavoro. Tutto questo mentre le nuove tendenze dell’IoT ampliano gli scenari della collaborazione macchina-macchina, con apparecchiature sempre più in grado di dialogare fra di loro.
Applicazioni e big data
A questo proposito una gran mano è fornita dalle più recenti applicazioni per la gestione
del dato, altro importante fronte di ricerca innovativa. Non sarebbe possibile, infatti, gestire la sempre più complessa connessione fra uomo, oggetti e strumenti di lavoro senza il supporto dei big data e di programmi studiati per gestirli e per dare loro un significato. Se fino a non molto tempo fa sembravano rappresentare un “accessorio” non essenziale, oggi un numero sempre maggiore di aziende sta scoprendo i dati relativi alle proprie attività e vuole approfondire e capire come usarli al meglio per gestire i propri processi in modo efficace ed efficiente.
Il dato? Un vero tesoro, anche nel cleaning
I dati, lo diciamo da tempo, sono un patrimonio essenziale, perché consentono monitoraggio e tracciabilità costanti e continui dell’attività di chi pulisce, utilissimi specie alla luce del fatto che chi opera nelle pulizie, spesso, si trova a lavorare in una pluralità
di sedi e cantieri a volte anche molto distanti fra loro. Senza contare la possibilità di crearsi uno “storico” da utilizzare a fini statistici e, soprattutto, per l’ottimizzazione del lavoro successivo.
Green economy, ormai un must etico e strategico
Tutto questo con un denominatore comune, che si chiama sostenibilità. Del resto, la stessa catena degli appalti, ma anche delle commesse private, si sta irreversibilmente (e correttamente) orientando in questo senso: sviluppare nuove esperienze di sostenibilità all’interno dell’intera catena del valore può incidere in maniera importante non solo in termini di immagine e di responsabilità sociale ed etica, ma anche sul vantaggio competitivo nei mercati, ottimizzando i costi. Adottando pratiche più sostenibili si possono infatti minimizzare gli scarti di produzione, migliorare la logistica ed efficientare alcuni aspetti della produzione.
Prodotti e attrezzature
Resta naturalmente possibile, e i produttori lo stanno facendo da tempo, intervenire
direttamente sui prodotti, con nuove metodologie che portino alla realizzazione di manufatti maggiormente ecocompatibili e in grado di attrarre platee sempre più numerose di consumatori: pensiamo al trend dei super, iper e ultra-concentrati (che fra l’altro minimizzano i costi di trasporto, e dato il momento sappiamo bene di cosa parliamo…), o delle macchine compatte che, oltre ad essere più maneggevoli e trasportabili, minimizzano l’utilizzo di materie prime (altro tema da non sottovalutare), o ancora alle ricerche sempre più avanzate su ecodesign e packaging eco-friendly anche per le attrezzature, indispensabili compagne del lavoro di tutti i giorni. Ma questi sono solo alcuni degli esempi possibili.
Rivoluzioni in arrivo…
Tutto questo nella consapevolezza che il cammino dell’innovazione non è che all’inizio. Le nuove applicazioni dell’apprendimento profondo sono appena agli esordi, se è vero, come di fatto stiamo vedendo, che strumenti come ChatGpt avranno un impatto dirompente anche sul fronte dei lavori d’ufficio e amministrazione, di progettazione e di comunicazione. Quello a cui stiamo assistendo, c’è da scommetterci, non è ancora nulla rispetto a ciò che ci attende. E in fiera ce ne siamo fatti un’idea.