Al centro c’è il concetto di “valore”. In altre parole: le imprese di pulizia/multiservizi/servizi integrati generano valore aggiunto per gli ambienti, gli edifici e la qualità della vita di chi ci soggiorna e lavora. Questo non va mai dimenticato, anche perché da questo assunto discendono importanti conseguenze. Ad esempio la professionalizzazione e l’emersione del settore: chi pulisce svolge un servizio importante, anzi indispensabile, e pertanto merita la massima considerazione. A maggior ragione se parliamo del settore pubblico.
A partire da questa riflessione, la guida “Selecting best value”, disponibile online anche in lingua italiana, recentemente messa a punto da Feni e UniEuropa, parte dal concetto di miglior valore per arrivare a come selezionare i fornitori che lo offrono davvero. Lo strumento è utile per i committenti ma anche per le imprese che vogliono lavorare nel modo migliore, offrendo un reale valore aggiunto.
Non sempre, e in Italia lo sappiamo bene, le gare sono predisposte in modo tale da permettere all’amministrazione aggiudicante di ottenere davvero la razionalizzazione della spesa accompagnata da una reale qualità del servizio e affidabilità dell’appaltatore. E non sempre, aggiungiamo noi, sono predisposte per permettere di allargare la platea dei potenziali partecipanti, a discapito (e anche questo è stato dimostrato, sia in sede accademica, sia in sede giudiziaria) della concorrenza e, in ultima analisi, della qualità del servizio e anche della razionalizzazione della spesa. E così, spesso, finisce che tutto si schiaccia sul prezzo, che viene erroneamente ritenuto da molti l’unico criterio realmente oggettivabile. Ma siamo sicuri che sia proprio così? E siamo certi che, alla fine, il risparmio immediato non si traduca in un dispendio molto più cospicuo in seguito?
Si parla tanto di offerta economicamente più vantaggiosa e formule che non considerino soltanto l’elemento prezzo: anche l’Europa, con le Direttive del 2014 recepite in Italia dal Codice 50/16, ci ha imposto di adottare questo criterio (ineludibile per i servizi ad alta intensità di manodopera); e il criterio è estensibile anche al mercato privato che, se in molti casi è più avanzato rispetto al pubblico (si pensi a tutta la branca delle pulizie tecniche e specializzate), spesso si lascia sedurre dai miraggi di risparmio immediato. Ma cosa significa, nel concreto, “selezionare il miglior valore”? La guida, elaborata di concerto con le parti sociali europee del settore, offre un approccio unico alla selezione del miglior valore, valorizzando l’esperienza del settore dei servizi di pulizia.
Ad esempio ci viene spiegato come “Realizzare il miglior valore per i servizi di pulizia”: ovvero come applicare una procedura di appalto, definire le esigenze, calcolare prezzi e costi, gestire contratto, personale, pianificazione operativa e infrastruttura contrattuale. La qualità dei servizi di pulizia dipende principalmente da tre fattori: personale, dirigenza e attrezzature. La sezione intende assistere il committente nell’individuare i corretti criteri di qualità riguardanti i servizi di pulizia nelle fasi di selezione e aggiudicazione degli appalti alle imprese di pulizia. Come applicare una corretta procedura di appalto e calcolare il costo effettivo di un servizio? Come valutare le capacità degli addetti alle pulizie e le condizioni di lavoro che l’impresa offre loro? Come affidarsi a un’impresa che sia veramente in grado di fornire una corretta gestione dei servizi di pulizia, nonché di utilizzare infrastrutture, come le attrezzature e i materiali per la pulizia, adatte alle strutture del committente? Tutte domande a cui la guida offre una risposta, toccando argomenti altrettanto fondamentali come le leggi europee, l’aspetto sociale, l’importanza della professionalizzazione di imprese e operatori. Ma in Italia tutto questo accade? E qui arrivano le dolenti note, almeno in parte: perché se è vero che molto, negli anni, è stato fatto, è altrettanto vero che non sempre la committenza pubblica si è mostrata realmente orientata ad acquistare servizi di qualità: le politiche di tagli lineari prima, e di centralizzazione degli acquisti mediante aggregazione della domanda, al contrario, hanno fatto sì che la vera qualità fosse relegata in secondo piano. Uno scenario che, purtroppo, ben conosciamo.
Sul sito dedicato, www.cleaningbestvalue.eu, è possibile anche ascoltare le opinioni di rappresentanti delle associazioni datoriali e sindacali di diversi paesi europei, che osservano la questione dai vari punti di vista.