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Appalti irregolari: l’INPS entra in gioco

Si chiama MoCoa: un nome dal sapore vagamente “esotico” per indicare, con un acronimo (Monitoraggio Congruità Occupazionale sugli Appalti) uno strumento utile messo a punto dall’Inps e presentato il 12 gennaio scorso in un evento dedicato.

Il sistema, che per i primi tempi sarà ad adesione volontaria (quindi a carattere sperimentale), ma di cui si prevede una prossima entrata a regime, è piuttosto semplice ed ha l’obiettivo di aumentare la trasparenza e la regolarità in un mercato degli appalti -e subappalti- ancora costellato di non poche “zone d’ombra” come i fenomeni di dumping contrattuale e altri fattori che distorcono la concorrenza, spesso a scapito dei lavoratori.

Alla base c’è una funzionalità di “incrocio dati” (data crossing) in grado di “matchare” i dati dei lavoratori impiegati in appalto/subappalto, noti al committente, e quelli poi effettivamente denunciati in UniEmens dagli appaltatori/subappaltatori. In questo modo, con pochi semplici passaggi, le committenze avranno rapidamente la possibilità di verificare la regolarità dei prestatori di servizi e dei subappaltatori in termini di forza lavoro effettivamente dichiarata.

Strumento-chiave è il DoCoa, vale a dire il Documento Congruità Occupazionale Appalti, da cui si possono evincere eventuali incongruenze fra i dati dichiarato e quelli effettivamente registrati. L’applicativo è disponibile all’interno del Portale delle Agevolazioni (procedura ex DiResCo), per tutti i datori di lavoro con Pin/Spid e gli intermediari autorizzati. Sono permessi accesso e operatività anche ai soggetti con Pin/Spid autorizzati dal datore di lavoro attraverso il sito Inps –  Abilitazione accesso MoCoa.

Scendendo ancor più nel dettaglio, il funzionamento è semplice: mensilmente il sistema elabora il DoCoa sulla base delle denunce occupazionali trasmesse. Due le sezioni del documento, disponibile nella sezione Azioni e consultabile solo da soggetti abilitati: Intestazione, in cui si riportano periodo riferimento e   dati relativi al singolo appalto inseriti dal committente; Riepilogativa, in cui appunto si rilevano regolarità o irregolarità-incoerenze. Queste ultime possono riferirsi a codici fiscali dei lavoratori impiegati nell’appalto, totale dei contributi dichiarati e l’importo versato, presenza di situazioni debitorie. Uno strumento che, sebbene non sarà risolutivo, senza dubbio rappresenta un importante passo verso la trasparenza, la regolarità nella concorrenza e l’emersione.

Link presentazione MoCoa

 

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