Formazione, professionalizzazione, qualificazione, emersione, dignità. Parole-chiave che da anni aleggiano in un settore che, nonostante le glorificazioni dei tempi pandemici, sembra proprio tornato in quel limbo oscuro in cui purtroppo è spesso relegato.
Una svolta fondamentale
D’altra parte, bisogna anche ammettere che di iniziative concrete, a partire dal legislatore e dagli enti formatori (che perlopiù hanno lasciato il campo a più o meno virtuose iniziative private), se ne sono viste ben poche. Adesso però è arrivato il momento di una decisa accelerazione in questo senso. Tutto è pronto, dall’opinione pubblica ai decisori, e non ci sono più scuse. Issa Pulire 2023, a Fiera Milano Rho, è il palcoscenico giusto per presentare un’iniziativa-pilota destinata ad imprimere un’importante svolta nel panorama formativo del settore, lombardo e più in generale nazionale.
L’evento del 10 maggio, destinato a “fare storia”
Il giorno 10 maggio, dalle 11.30 alle 12.30 in Sala LEM, attigua al Padiglione 12, è in calendario la presentazione della creazione della nuova figura professionale di “Addetto alle pulizie” inserita nel quadro regionale degli standard professionali della Lombardia. Va ricordato, a tale proposito, che lo spazio di autonomia che la Costituzione lascia alle regioni in termini di formazione professionale -che trova radice nella necessità di declinare l’offerta formativa sulla scorta delle effettive esigenze del territorio- permette, anzi favorisce l’inserimento nelle proposte formative di figure ad hoc per i vari settori del mercato. E’ molto importante dunque ciò che è avvenuto il 23 marzo scorso, quando su iniziativa di ALIS, Associazione Provinciale Milanese Imprese di pulizia/ servizi integrati/multiservizi aderente a Confcommercio, di SK Spa impresa di servizi ad essa associata e di Issa Pulire Network la Regione Lombardia ha riconosciuto e integrato nel Quadro Regionale degli Standard Professionali la figura professionale di ”Addetto alle Pulizie”.
Una figura strutturata
L’Addetto alle pulizie dunque vivrà finalmente, anche nel tessuto produttivo italiano, una condizione di propria autonomia come soggetto qualificato e con un profilo determinato e riconosciuto. Si innesta in questo la possibilità di accedere alla Programmazione Regionale del Fondo Sociale Europeo e all’assegnazione di voucher aziendali per interventi di Formazione Continua. A dettagliare l’iter e soprattutto le ragioni dell’iniziativa saranno, nel corso dell’evento, Gabriele Cartasegna – Direttore generale CAPAC Politecnico del Commercio e del Turismo, Toni D’Andrea – AD Issa Pulire Network, Nicola Burlin – AD SK spa, Cesare Grassi – Direttore operativo di Fondazione Scuola Nazionale Servizi, formatore certificato CIMS e Andrea Risi – Presidente ALIS.
Il Corso ha un programma di 60 ore, tenuto dal CAPAC con la collaborazione di Issa Pulire Network che rappresenta in esclusiva l’Istituto CIMS in Italia. Al suo superamento, verrà dato al corsista un attestato di certificazione delle competenze rilasciato dalla regione Lombardia, oltre all’attestato CIMS, con validità nazionale ed estera.
La dignità di un lavoro di assoluto valore
Il tema della dignità richiama e anima da sempre molte delle riflessioni che abbiamo fatto in tutti questi anni, soprattutto quando quel valore è riferito ad una categoria professionale, quella degli addetti alle pulizie, che nell’immaginario collettivo è stata sempre stata guardata con sospetto e noncuranza tanto da essere classificata, in qualche estrema circostanza, come un “non lavoro”. Quello degli addetti alle pulizie è un servizio discreto, che si eroga nel silenzio, spesso in solitudine, quando i luoghi di lavoro sono ancora deserti e quando la loro presenza non condiziona alcuna altra attività.
Oltre 600mila addetti h24
I numeri sono imponenti: parliamo di una comunità di oltre 600mila persone che tutti giorni, 24 ore su 24, garantisce a tutti, spesso utenti distratti, condizioni di salubrità e di sicurezza necessarie. Un’attività labour intensive che determina il grado di modernità e di evoluzione sociale e che afferma in modo assoluto il confine della dignità. “Dopo anni di improvvisazioni e forse di consapevoli distrazioni -dice Andrea Risi Presidente ALIS- abbiamo ritenuto necessario dare a questa categoria una posizione propria ed un perimetro di competenze e responsabilità ben definito così da riconoscerlo, in un universo di attività, come un vero lavoro”.
Le motivazioni
Non è un mistero che la centralità del ruolo di chi pulisce sia emersa impietosamente durante la recente situazione venutasi a creare in conseguenza della pandemia Covid 2019: una condizione emergenziale, improvvisa e imprevedibile, che ha indotto le aziende a riorganizzare gli spazi e le attività con specifica attenzione alla sanificazione e pulizia degli ambienti; tali operazioni richiedono l’intervento di professionisti del settore adeguatamente formati e preparati. L’esigenza nasce anche dalle situazioni legate agli infortuni dei dipendenti: è importante, pertanto, che i servizi inerenti tale professione vengano svolti da soggetti qualificati: in tal senso la certificazione delle competenze permette di qualificare l’attività.
Di cosa si occupa l’Addetto alle pulizie
Si entra poi nel dettaglio della proposta formativa, con la disamina degli ambiti di attività. Nello specifico, l’Addetto alle pulizie si occupa di: mantenere le condizioni di igiene e sicurezza negli ambienti civili e di lavoro; sanificare e disinfettare gli ambienti; conferire i rifiuti. Non basta: per fare ciò, è necessario prevedere espressamente l’impiego di materiali, prodotti, macchinari e attrezzature specifici. L’addetto, inoltre, nello svolgimento delle sue mansioni, assicura: criteri di sostenibilità; criteri di qualità e controllo; criteri di sicurezza personale, svolgendo la propria attività al servizio di clienti pubblici e privati. Generalmente svolge la propria attività in ambienti civili e industriali di lavoro, comunità, stabilimenti, centri sportivi, ambienti sanitari.
Il profilo professionale
Per ciò che concerne l’inquadramento professionale, l’Addetto è un profilo del settore industriale, domestico, commerciale, lavorativo. Gestisce l’insieme delle attività finalizzate alla gestione di interventi di pulizia ordinaria e straordinaria e di sanificazione, e può lavorare in squadra o singolarmente. Più tecnicamente, sotto il profilo del “framework” europeo delle qualificazioni (Eqf), siamo a livello 3. Per l’Istat si colloca sotto i seguenti profili: 8.1.4.3.0 Personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia di uffici ed esercizi commerciali; 6.1.5.1.0 Operai addetti ai servizi di igiene e pulizia. Se poi passiamo ai Codici di Attività economiche (Ateco), la classificazione richiama i codici 81.10.00 (Servizi integrati di gestione agli edifici), 81.21.00 (Pulizia generale non specializzata di edifici), 81.29.99 (Altre attività di pulizia).
Conoscenze e competenze-chiave
Il livello 3 Eqf prevede poi una serie di competenze. Nel caso dell’Addetto alle pulizie si parla in primo luogo di realizzare le attività di pulizia e sanificazione sulla base di conoscenze tra le quali annoveriamo elementi di igiene ambientale e di igiene personale, caratteristiche degli ambienti di contesto (forme di sporco e tipologie di superfici), tipologia di pulizia: manuale e meccanica, elementi di sicurezza, prevenzione e protezione negli ambienti, elementi di igiene, sicurezza, prevenzione e protezione per la pulizia dei piani alti, elementi di valutazione dei rischi e misure di protezione delle superfici.
Saper conoscere i prodotti e le classificazioni
Molto importante è la conoscenza della classificazione dei prodotti: simbologia, segnaletica, rischio, stoccaggio, etichettatura, conservazione, e delle caratteristiche delle attrezzature e dei macchinari. Non può mancare la conoscenza delle specifiche del servizio di pulizia e relativa organizzazione, di elementi di eco-sostenibilità ed eco-compatibilità e di elementi di gestione del magazzino.
La abilità richieste
Oltre alle conoscenze e alle competenze, sappiamo che i percorsi formativi prevedono anche una serie di abilità. Qui troviamo, oltre alle altre, l’applicazione di tecniche di pulizia degli ambienti, di tecniche e procedure di sanificazione degli ambienti, di procedure di sicurezza e prevenzione. inoltre l’utilizzo di dispositivi di protezione individuali, di prodotti chimici per le pulizie (detergenti, disinfettanti, solventi, disincrostanti, cere), di attrezzature e macchinari per la pulizia degli ambienti, di scale, trabattelli e dispositivi antisdrucciolo, il tutto con grande attenzione all’ecosostenibilità.
La gestione dei rifiuti
Fra le altre competenze richieste c’è quella legata alla raccolta e al conferimento di rifiuti. In questo caso occorre conoscere elementi di igiene ambientale, normative vigenti di settore, tipologia di classificazione e composizione dei rifiuti, tipologia di raccolta differenziata, selezione e conferimento dei rifiuti (urbani e assimilati, speciali, pericolosi, tossici e nocivi) ed elementi di sicurezza e prevenzione negli ambienti di lavoro. Fra le abilità si annoverano: applicare norme tecniche per l’impiego, la conservazione e il conferimento dei prodotti chimici; applicare modalità di raccolta differenziata, selezione e conferimento dei rifiuti, l’utilizzo corretto dei dpi. Inoltre, saper applicare procedure di sanificazione degli ambienti, utilizzare materiali e apparecchiature adeguate nonché prodotti per la pulizia e sanificazione dei locali.