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Ultimo aggiornamento mensile del 2024 per la sorveglianza del West Nile Virus in Europa

L’ultimo aggiornamento mensile della sorveglianza sul virus del Nilo occidentale (WNV) è stato pubblicato dall’ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie)

di Lorenzo Donati

Foto di apertura: un individuo adulto di Culex pipiens https://www.ecdc.europa.eu/en/infectious-disease-topics/related-public-health-topics/disease-vectors/facts/mosquito-factsheets/culex-pipiens

In Italia questa sorveglianza è regolata dal Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi (PNA) 2020-2025 (https://www.statoregioni.it/media/2371/p-1-csr-rep-n-1-15gen2020.pdf) e coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e dal Ministero della Salute che a loro volta trasmettono i dati alla Commissione Europea e all’agenzia europea ECDC. È in capo all’istituto zooprofilattico sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “Giuseppe Caporale” (IZS Teramo), la pubblicazione settimanale dei dati del sistema di sorveglianza tramite un bollettino periodico.

Il virus ha come serbatoio naturale gli uccelli selvatici. Le zanzare del genere Culex sono il principale vettore: se mordono uccelli infetti possono trasmettere il virus con un morso alle persone. La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. I sintomi più comuni sono leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Negli anziani e nelle persone debilitate la sintomatologia può essere più grave. I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette e sono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale. Non esiste una terapia specifica per la febbre West Nile per cui la lotta alle zanzare, a partire da quella antilarvale, è fondamentale per una gestione efficace.

Distribuzione spaziale dei casi umani di infezione da WNV acquisiti localmente in Europa nel 2024 per regioni NUTS3 o GAUL 1, al 4 dicembre 2024 (fonte: : https://www.ecdc.europa.eu/en/infectious-disease-topics/west-nile-virus-infection/surveillance-and-disease-data/monthly-updates

Dall’inizio del 2024, 20 Paesi europei hanno riportato casi umani di infezione da virus West Nile (1436 in totale), nell’ordine: Italia (455), Grecia (217), Spagna (138), Ungheria (111), Albania (106), Romania (99), Turchia (90), Serbia (63), Francia (39), Austria (34), Germania (27), Croazia (20), Bulgaria (16), Rep. Slovacca (6), Slovenia (5), Kosovo* (4), Cipro (2), Rep. Ceca (2) e Macedonia del Nord (2).

L’Italia è il paese nel quale la circolazione del virus e il numero di casi è nettamente più alto che nel resto di Europa. Nella statistica dei decessi (125 in totale) invece si trova al secondo posto: Grecia (34), Italia (21), Romania (20), Spagna (15), Albania (13), Turchia (7), Ungheria (5), Serbia (5), Bulgaria (3), Francia (1), Macedonia del Nord (1).

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