HomenewsNuovi studi sulla peste suina africana

Nuovi studi sulla peste suina africana

Peste suina africana: l’EFSA ha diffuso uno studio a dicembre sui metodi di contrasto alla circolazione del virus.

Di Lorenzo Donati

Da nuovi studi dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) emerge che le recinzioni, anche se contribuiscono a controllare la diffusione della peste suina africana (PSA), devono essere utilizzate insieme ad altre misure per ottenere la massima efficacia.

L’ultima analisi condotta evidenzia anche il ruolo potenziale di alcuni insetti nella diffusione del virus ma sottolinea la necessità di ulteriori ricerche nel settore. Da almeno un decennio la presenza del virus della Peste Suina Africana (PSA) è presente sul territorio europeo (in Sardegna da almeno il 1978) causando gravi danni all’economia e alle imprese che si occupano di allevamento di suini. Da inizio 2022 il virus è stato rinvenuto anche nel territorio continentale italiano: in Piemonte.

La PSA è una malattia che colpisce maiali e cinghiali con un elevato tasso di mortalità. Non colpisce l’uomo (anche se si nutrisse di carni di animali infetti) ma può esserne vettore tramite i propri abiti o le calzature. In particolar modo per i cacciatori e gli allevatori, è quindi essenziale per queste categorie seguire le regole diffuse dal Ministero della Salute (non abbandonare/foraggiare i cinghiali, disinfettare abiti e strumenti in uso negli allevamenti, installare delle recinzioni, etc…).

Altre vie di contagio per i suini possono essere scarti animali infetti impiegati come mangime oppure artropodi vettori del virus, come le zecche, che vanno gestite all’interno di piani di controllo degli infestanti direttamente con piani di sorveglianza e interventi di lotta a necessità e indirettamente limitando la presenza di roditori che possono veicolare zecche infette all’interno degli allevamenti.

Se da una parte la densità dei cinghiali è un fattore rilevante anche altri fattori come l’habitat e la presenza di barriere (naturali e artificiali) possono giocare un ruolo importante nel contenimento del patogeno: recinzioni e abbattimenti selettivi di capi infetti sono stati uno strumento fondamentale.

Per informazioni:

https://www.efsa.europa.eu/en/news/african-swine-fever-fences-alone-arent-enough

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