“Nessuna multa per le imprese di ristorazione collettiva che dovessero trovarsi a pagare i loro fornitori di merci deperibili oltre i 30 giorni e quelli di altre forniture oltre i 60 giorni”. Ad avanzare la richiesta è il Coordinamento Cooperativo (LEGACOOP SERVIZI, AGCI SERVIZI, FEDERLAVORO E SERVIZI-CONFCOOPERATIVE) cui aderiscono le maggiori imprese di ristorazione e gestione mense italiane.
“Se in sede di conversione in legge del decreto sulle liberalizzazioni non venissero soppressi alcuni commi dell’articolo 62 -sostiene il Coordinamento Cooperativo – i gestori delle mense potrebbero trovarsi nella posizione assurda di vedersi comminare una multa da un minimo di 500 euro ad un massimo di 500mila euro qualora tardassero a saldare i loro fornitori, mentre devono subire senza battere ciglio i ritardi di pagamento da parte dei loro clienti, sia della pubblica amministrazione, sia privati”.
“Come fa lo Stato -si chiede il Coordinamento Cooperativo- a pensare di multare qualcuno che non riceve soldi in tempo proprio dalle strutture pubbliche? Non si tratterebbe solo di un provvedimento iniquo, ma anche irragionevolmente punitivo”.
“L’ammontare dei crediti delle imprese del settore della ristorazione collettiva -continua il Coordinamento- ammonta a circa 700 milioni di euro e per una percentuale significativa di questi il ritardo supera i 300 giorni. La mancanza di liquidità dovuta a questi ritardi costa alle imprese diversi milioni di euro, che corrispondono agli interessi da riconoscere alle banche per i prestiti cui devono avvalersi per far fronte ai pagamenti di salari e stipendi, oltre ai pagamenti ai fornitori”.
“Ad aggravare ulteriormente il quadro -conclude il Coordinamento Cooperativo – c’è purtroppo il timore che, nel 2012, possa ulteriormente peggiorare la situazione dei ritardi di pagamento da parte delle pubbliche amministrazioni”.