La febbre Chikungunya è una malattia acuta virale trasmessa da zanzare solitamente del genere Aedes spp. In Europa, dopo l’epidemia di Chikungunya verificatasi in Emilia-Romagna nel 2007, non sono più stati segnalati casi autoctoni, ma solo casi importati.
In Italia, dal 2010, la sorveglianza epidemiologica dei casi umani di malattia da Chikungunya è regolata dall’annuale circolare del ministero della Salute (che quest’anno vede per la prima volta l’introduzione della sorveglianza della malattia da Zika virus a causa dell’aumentato rischio legato a importazione da zone endemiche).
I dati mostrano che, nei primi mesi del 2014 si è osservato un importante incremento dei casi importati di malattia da Chikungunya segnalati dalle Regioni, rispetto agli anni precedenti (Tabella 1).
Tabella 1. Distribuzione dei casi importati di Chikungunya, Italia 2011-2014*
Anno |
Chikungunya |
2010 |
7 |
2011 |
2 |
2012 |
5 |
2013 |
3 |
2014* |
10 |
*aggiornato al 31 maggio 2014
Dei 10 casi importati segnalati, l’80% aveva storia di viaggio nei Caraibi durante il periodo di incubazione della malattia. Questo incremento, oltre che essere legato a un miglioramento della sorveglianza epidemiologica e delle capacità di laboratorio nelle Regioni italiane (che rende la rilevazione dei casi più efficiente) è, però, anche conseguenza di una maggiore diffusione della malattia al livello globale. Infatti, come riportato dall’Ecdc, nel dicembre 2013 per la prima volta più isole caraibiche – e recentemente anche il Sud America – hanno segnalato focolai epidemici di Chikungunya.
Secondo quanto riportato dalla Pan American Health Organization (Paho) dell’Oms, al 6 giugno 2014, sono stati segnalati focolai epidemici in 17 territori dei Caraibi e del Sud America con più di 130.000 casi sospetti e 4500 casi confermati.
In considerazione dell’inizio della stagione turistica, anche verso i territori interessati dai focolai, si raccomanda di:
per la popolazione generale
- mettere in atto tutte le possibili misure per evitare le punture di zanzara. Per le misure comportamentali da adottare si vedano i “Consigli sulla prevenzione di alcune malattie infettive” (pdf 1,5 Mb) disponibili sul sito del ministero della Salute
- rivolgersi quanto prima al proprio medico curante in caso di sintomi e segni clinici come esordio acuto di febbre >38,5°C e poliartralgia grave (tale da limitare le normali attività quotidiane), in assenza di altre cause, soprattutto se nei 15 giorni precedenti l’insorgenza dei sintomi si è soggiornato in un’area con casi autoctoni di Chikungunya riportati di recente o in passato
per gli operatori sanitari
- porre particolare attenzione alla sorveglianza epidemiologica della Chikungunya per identificare precocemente i casi importati di malattia e intraprendere una serie di misure atte alla riduzione del rischio di trasmissione nel periodo di presenza del vettore sul nostro territorio (15 giugno-30 novembre).
Si sottolinea che le raccomandazioni sopra riportate (eccetto la descrizione degli specifici sintomi e segni della malattia) valgono anche per le altre malattie trasmesse da vettori (come ad esempio la Dengue) endemiche in molte aree interessate attualmente da epidemie di Chikungunya.
Tutte le informazioni relative alla sorveglianza epidemiologica dei casi umani di malattia da Chikungunya e di altre malattie trasmesse da vettori sono disponibili nella circolare del ministero della Salute “Sorveglianza dei casi umani delle malattie trasmesse da vettori con particolare riferimento alla Chikungunya, Dengue, Zika virus e West Nile Disease – 2014” (Ministero della Salute, DGPRE 0016581-17/06/2014-DGPRE-COD_UO-P).
Reparto di Epidemiologia delle malattie infettive, Cnesps-Iss