Nemmeno l’estate rallenta il processo di revisione della spesa pubblica che il Governo porta avanti con decisione al fine di garantire efficientamento e risparmi nella PA. A questo proposito è uscito in Gazzetta Ufficiale (serie generale n. 173) lo scorso 26 luglio il decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze che definisce, sentita l’Anac, le caratteristiche essenziali delle prestazioni principali (benchmark) che saranno oggetto delle convenzioni Consip. Il 9 agosto, intanto, è scattato l’obbligo per gli Enti Locali (comuni e città metropolitane) di fare ricorso a Consip e ai Soggetti Aggregatori per gli acquisti riconducibili a 5 categorie merceologiche per le quali la spesa annua ammonta a circa 3 miliardi di euro: si tratta di vigilanza armata, guardiania, pulizia immobili, manutenzione immobili e impianti, facility management immobili. Tali categorie, che riguardano in pieno i servizi di pulizia/servizi integrati/ multiservizi, si vanno ad aggiungere alle precedenti 14 categorie di beni e servizi relativi alla spesa sanitaria per cui, si ricorderà, l’obbligo era già scattato in febbraio (vedi Decreto 24 dicembre 2015, pubblicato in GU il 9 febbraio di quest’anno). Infatti il ricorso alle centrali di acquisto era previsto dal decreto Irpef del 2014, e disciplinato poi dal dpcm del 24 dicembre 2015, che ha individuato le 19 categorie merceologiche per la cui acquisizione, al di sopra di determinate soglie, bisogna necessariamente fare riferimento ai soggetti aggregatori. E all’articolo 3 “Entrata in vigore” il decreto recita: “Gli obblighi di cui al presente decreto decorrono, per le amministrazioni statali, centrali e periferiche, ad esclusione degli istituti e scuole di ogni ordine e grado, delle istituzioni educative e delle istituzioni universitarie, nonché’ per le regioni e gli enti regionali, oltre che i loro consorzi e associazioni, e per gli enti del Servizio sanitario nazionale, dalla pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana; per le restanti amministrazioni, dal termine di sei mesi dall’entrata in vigore del medesimo.” Ecco spiegato il motivo per il quale, mentre per le 14 categorie afferenti al SSN l’obbligo è scattato il 9 febbraio, per le restanti 5 tipologie relative agli Enti Locali tale obbligo è “slittato” di 6 mesi, cadendo quindi il 9 di agosto. L’occasione per fare il punto sugli avanzamenti nell’attuazione della spending review è stato il convegno, “Acquisti trasparenti: la P.A. locale semplifica e spende meglio” tenutosi il 26 luglio al Ministero dell’Economia e delle Finanze e concluso dal ministro Pier Carlo Padoan che ha sottolineato come “confronti come questo di oggi sono la dimostrazione che la spending review va avanti e produce risultati”.
Link Decreto 26 luglio
Link decreto pubblicato in febbraio
http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2016/02/09/16A00583/sg