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Benessere sul posto di lavoro: indagine Initial e BVA Doxa

Benessere sul posto di lavoro: una fotografia scattata su oltre 650 manager, operanti in tutta Italia e in diversi contesti lavorativi come Horeca, RSA, palestre, uffici e negozi.

Quando si parla di sicurezza sui posti di lavoro, si parla anche di benessere cioè di come rendere un dipendente motivato e felice, da un punto di vista fisico e psicologico, all’interno di uno spazio condiviso durante le ore lavorative.
Initial ha commissionato a BVA-Doxa una ricerca per approfondire questo aspetto: durante il mese di settembre 2022 sono stati intervistati oltre 650 manager in bar-ristoranti, hotel e alberghi, RSA, palestre/spa, uffici e punti vendita.
Aree di lavoro condivise e igiene, come migliorare?
Per l’80% degli intervistati l’elemento più importante per migliorare igiene, sicurezza e wellbeing sul posto del lavoro è dato dall’avere maggiore igiene delle superfici, insieme a spazi e bagni dotati di comfort, dispenser di saponi e carta per l’igiene delle mani. Una risposta questa che accomuna tutte le aree geografiche. Al secondo posto (47%) troviamo i purificatori d’aria, particolarmente importanti per RSA (60%) e palestre/spa (59%). Al terzo posto vi sono, praticamente a pari merito, l’ammodernamento degli spazi comuni (42%) e la profumazione degli ambienti (40%). In questo caso si rilevano valori significativamente più elevati per RSA (55%) e palestre/spa (47%).
Il wellbeing: importanza e consapevolezza
Il tema del workplace wellbeing è molto importante per il 71% degli intervistati, un dato questo che assume rilevanza ancora più elevata presso hotel (83%), RSA (82%) e palestre/spa (80%). Sembra inoltre che l’attenzione sui temi del wellbeing sia decisamente aumentata (60% molto e 31% abbastanza) in seguito alla pandemia, in particolar modo presso hotel/alberghi (81% molto aumentata).
Igiene negli spazi chiusi: la lezione della pandemia
Per migliorare il benessere sul luogo di lavoro nel corso dell’ultimo anno, gli interventi principali sono stati la purificazione dell’aria (54%), l’ampliamento e la ridefinizione degli spazi (37%), l’ergonomicità delle postazioni (30%), l’introduzione di piante e nuovi elementi d’arredo (27%) e la creazione di zone relax (22%). Se consideriamo le aree geografiche, sia i professionisti di Nord Ovest (54%), Nord Est (51%), Centro (55%) e Sud e Isole (55%), l’intervento più utile è stato quello riferito a migliorare la qualità dell’aria. Emerge dunque in modo evidente come in Italia ci sia una maggiore consapevolezza sull’importanza di trascorrere tempo lavorativo all’interno di spazi con un’alta qualità dell’aria. Infatti, se la maggior parte degli intervistati hanno sentito parlare di inquinamento indoor e sono interessati all’argomento, solo il 5% dichiara di non essere attento alla tematica.
Sicurezza e sostenibilità: due temi vicini agli italiani
Ma se il tema inquinamento indoor è un tabù che pian piano sta cadendo, quali sono gli elementi ritenuti più importanti per migliorare la gradevolezza degli ambienti? Al primo posto l’igiene dei sanitari del bagno (96%) e delle superfici (95%), ma anche l’aria pulita (91%), l’igiene delle apparecchiature (86%), dei cestini (79%) e una maggior frequenza delle disinfezioni (80%). Seguono le cassette di primo soccorso (63%) e la presenza di verde (35%). Grande importanza attribuita alla raccolta differenziata (81%) e, seppur in misura inferiore, alla scelta di prodotti ecologici e certificati (53%) e ad una maggior sensibilizzazione sui temi della sostenibilità (50%), oltre alla scelta di fornitori certificati (52%) e di partner/fornitori con approccio green e sostenibile (42%). Tutte azioni che in alcune aziende tra quelle intervistate risultano già in essere o in programma per il prossimo futuro.
Le conclusioni
La ricerca mostra come il tema del benessere sia sempre più sentito all’interno delle aziende italiane. Soprattutto in questo momento storico post pandemico, gli italiani sono più attenti a vivere in modo migliore gli spazi condivisi e migliorare la qualità del tempo passato fuori casa. Come emerge dai dati, è stata avviata una rivoluzione sul tema dello stare bene e sul vivere al meglio l’ambiente lavorativo, c’è ancora necessità di molta informazione per aumentare questa consapevolezza.

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