L’allarme zecche è scattato a Belluno e dintorni, dove si è rilevata una elevata concentrazione di zecche tali da causare già 13 accessi al Pronto Soccorso per Tbe. Triplicati rispetto al numero di casi registrati solo un anno fa nello stesso periodo. I dirigenti della Ulss 1 bellunese raccomandano di fare corretta prevenzione, possibile con un vaccino, gratuito per le persone a rischio che vivono a contatto con la natura e ai turisti che soggiorneranno in vacanza in queste zone.
Anche a Vicenza e provincia, da inizio stagione, si sono osservati al pronto soccorso 115 casi di “morsi” di zecche e nella provincia di Treviso tre casi di altre malattie dipendenti da questo parassita. Dati e episodi che hanno indotto la Regione Veneto a correre ai ripari, offrendo per Belluno e dintorni la gratuità del vaccino contro le zecche alla popolazione a maggior rischio.
La Tbe è una infezione che può manifestarsi in forma più o meno grave in relazione alla capacità del sistema immunitario di rispondere all’attacco del virus con la produzione di anticorpi specifici. La pericolosità della Tbe sta nel fatto che esordisce con sintomi simili a una influenza: febbriciattola, mal di testa, dolori muscolari che compaiono circa 7-14 giorni dopo il morso della zecca. Subdola e aggressiva, le manifestazioni nei casi più gravi possono richiedere anche un ricovero in ospedale.
Intanto l’ Inail pubblica il Manuale Zoonosi trasmesse da zecche, con lo scopo di fare chiarezza sui rischi reali a cui l’uomo, e in particolare il lavoratore che opera in ambienti outdoor, può andare incontro qualora venga punto da una zecca. Inoltre, l’analisi accurata che viene fatta dei microrganismi patogeni che possono essere veicolati dalle zecche contribuisce alla comprensione del perché è necessario adottare comportamenti e procedure specifici, atti ad evitare l’interazione con tali patogeni.