(tratto da “GSA” n.7, Luglio 2010)
Giampaolo Ruffo, presidente di AFIDAmP Servizi parla del dopo ISSA Interclean 2010. “I produttori italiani hanno mantenuto a denti stretti le quote di mercato, avviando processi di ristrutturazione e innovazione che, certamente, li ripagheranno dei sacrifici affrontati”.
Maurizio Pedrini
Con Giampaolo Ruffo, presidente di AFIDAMP Servizi e responsabile di Ruffo Srl analizziamo l’andamento del mercato della pulizia professionale che nel 2010 appare in lenta ma confortante ripresa. Dal mese di gennaio, infatti, le aziende italiane stanno registrando una lieve ma significativa crescita degli ordinativi e un recupero dei volumi di vendite. La fiera ISSA Interclean, conclusasi il 29 aprile scorso, ha rafforzato negli operatori l’idea che sia in atto l’attesa inversione di tendenza. Ora il Made in Italy delle tecnologie per l’igiene può davvero guardare al futuro con rinnovata fiducia.
-Allora, possiamo affermare che si intravede finalmente all’orizzonte l’uscita dal tunnel della crisi?
“In effetti, ISSA Interclean è andata molto bene ed ha confermato le impressioni della vigilia, ovvero che questa grande fiera avrebbe potuto segnare l’atteso momento di svolta per il nostro settore, dopo un lungo periodo di sofferenza. Ad Amsterdam ho notato aziende vive, impegnate a produrre macchine per la pulizia innovative e sostenibili. L’impressione è che nel 2009 siano stati fattori congiunturali, non strutturali, a penalizzare il nostro comparto con una serie di circostanze avverse. I produttori italiani hanno mantenuto a denti stretti le quote di mercato, avviando importanti processi di ristrutturazione e innovazione che, certamente, li ripagheranno dei sacrifici affrontati. Adesso il barometro per i fabbricanti e l’intera filiera del cleaning professionale sembra essere tornato a indicare bel tempo, anche se il mercato non si è ancora del tutto stabilizzato e ripreso”.
-Dunque, il Made in Italy ha confermato la sua leadership con una rinnovata capacità di interpretare le esigenze della clientela?
“Ad Amsterdam l’Italia del cleaning professionale ha dimostrato ancora una volta, se mai ve ne fosse stato bisogno, di essere player di fondamentale importanza per lo sviluppo di questo settore a livello mondiale. Il delicato periodo che abbiamo attraversato ha visto le aziende reagire con grande determinazione sul terreno della modernizzazione e dell’efficienza produttiva, migliorando così la propria competitività. Da parte di tutti i nostri espositori ho notato il tentativo di proporre macchine sempre più avanzate e servizi ad elevato valore aggiunto. Gruppi ed aziende come Comac, IPC, Dulevo, RCM, Euromop ed altre si sono presentati assai agguerriti in terra olandese, mettendo in vetrina soluzioni tecnologiche attente ai valori dell’efficienza, della sicurezza, della salute e della sostenibilità ambientale. Questa, del resto, sarà anche la nuova frontiera da perseguire negli anni a venire, sperando che l’attenzione del mercato si sposti dal prezzo alla qualità, permettendoci così di poter lavorare serenamente in tale direzione”.
-Lasciata alle spalle ISSA Interclean,è già tempo di pensare al prossimo Pulire 2011 alla Fiera di Verona. Quale identità avrà questa fiera?
“Sarà una grande edizione, con capannoni nuovi su un’area espositiva ancor più estesa che nel passato. Abbiamo la ferma intenzione di sviluppare un progetto di ampio respiro, rafforzando ulteriormente il legame tra la nostra manifestazione e la città di Verona, che la ospita da sempre. L’intento è che Pulire si inserisca a pieno titolo nel novero degli eventi di eccellenza che danno lustro all’immagine della città di Giulietta e Romeo a livello internazionale. Vogliamo che la sinergia tra il mondo dell’igiene professionale e la Verona capitale del pulito prosegua anche oltre le giornate della fiera, pensando incontri e attività congressuali che ne rafforzino il ruolo e la vocazione”.
– Si può ancora sperare che anche in Italia si compia un’evoluzione culturale positiva, tale da far maturare la domanda interna?
“La speranza c’è sempre: noi siamo impegnati a tutti i livelli a far crescere questa attenzione, che è strettamente connessa allo sviluppo della filiera. Se aumenta la preparazione degli addetti al settore e dei clienti, cresce certamente nel suo complesso anche la cultura del pulito. Personalmente continuo ad essere ottimista perché, come ho sempre affermato, l’igiene è una necessità imprescindibile per qualsiasi società e civiltà evoluta. Il nostro Paese non può certo restare indietro”.
-Come è andata la fiera per Ruffo Srl e qual è il bilancio del primo semestre 2010?
“Sono soddisfatto sia dei risultati conseguiti con la nostra presenza a Issa Interclean 2010, sia dell’andamento aziendale dall’inizio di quest’anno. Le nostre monospazzole, sicuramente all’avanguardia, continuano a darci enormi soddisfazioni. Lavorando con impegno e umiltà, abbiamo aggiunto qualche cliente nuovo che ha dimostrato di saper apprezzare la grande qualità delle nostre macchine. In questo arco di tempo, indubbiamente, alcune cose sono cambiate in meglio. Per esempio, il rafforzamento del dollaro sull’euro, fa si che grazie al cambio favorevole le nostre monospazzole siano più competitive nei Paesi dell’area servita dalla moneta verde: Usa e Paesi Arabi in testa”.
-Guardando al futuro, Il destino della monospazzola sarà quello di essere impiegata solo in alcuni interventi di pulizia e manutenzione su particolari tipologie di superfici?
“Questa macchina, al pari di altre, rappresenta la genesi della pulizia meccanizzata e non se ne potrà mai fare a meno. Certo, è evidente come le piccole lavasciuga uomo a terra abbiano sostituito, per alcuni impieghi, sia la monospazzola che l’aspiraliquidi. Però esistono svariate situazioni in cui la lavasciuga non potrà mai essere adoperata e la monospazzola continuerà a farla da padrona. Noi stiamo lavorando sul terreno dell’innovazione per realizzare una gamma sempre più evoluta di monospazzole eleganti, affidabili, ergonomicamente all’avanguardia, ad un prezzo assolutamente accessibile”.