Il Veneto tira le somme sulla sperimentazione della “certificazione del credito”, uno strumento finanziario pensato per risolvere il problema dei ritardi nei pagamenti da parte delle amministrazioni pubbliche e dare respiro alle piccole aziende creditrici.
In un anno immessa liquidità per 97 milioni.
“Gran parte dei ritardi nei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni sono determinati dai vincoli del patto di stabilità: il nostro obiettivo è quello di porre rimedio a tale situazione”. Con queste parole Roberto Ciambetti, Assessore al bilancio della Regione Veneto, ha aperto i lavori di un incontro organizzato da Veneto Sviluppo e dall’Anci, per illustrare misure e strumenti volti a velocizzare i pagamenti dei crediti vantati dai fornitori della Pubblica Amministrazione.
Come ha fatto notare il rappresentante dell’ANCI intervenuto al convegno moltissimi comuni veneti, pur avendo conti in regola e bilanci certificati, si vedano costretti a ritardare i pagamenti alle aziende fornitrici, per rispettare le norme di finanza pubblica nazionale che, alla fine, penalizzano i più virtuosi e premiano chi ha speso di più.
Quando la Giunta veneta si è attivata per individuare strumenti utili ad immettere liquidità nel sistema produttivo, la certificazione del credito è parso subito un elemento interessante
In pratica si tratta di un “titolo”, certificato dall’amministrazione debitrice, che un imprenditore può cedere alle banche (o intermediari finanziari autorizzati) per incassare soldi liquidi immediati e gestire così situazioni critiche.
Secondo i dati del Centro Studi della Confartigianato nel 2010 in Italia i tempi medi di pagamento della Pubblica amministrazione nei confronti delle imprese arrivano a 186 giorni, contro i 63 della media dell’Unione Europea, una lentezza che comporta un costo per oneri finanziari alle imprese pari a 2 miliardi e 524 milioni di Euro annui.
Il Veneto è stata una tra le prime Regioni d’Italia ad introdurre questo strumento e i vantaggi sono stati notevoli. Stando ai dati presentati dalla Giunta lo scorso anno nel territorio veneto sono stati certificati crediti per circa 97 milioni di euro con conseguente immissione di liquidità nel sistema produttivo.
“I mancati pagamenti e la dilazione dei tempi – ha detto Ciambetti – determinano anche una pesante perdita di competitività rispetto ai nostri concorrenti del centro-nord Europa, Germania in primo luogo. Introdurre liquidità rappresenta una concreta soluzione in questo periodo di difficoltà economica generale.
Fonte: Forum PA net