Infiltrazioni mafiose e illegalità negli appalti pubblici: è possibile un percorso comune per contrastare questi fenomeni? Fnip-Confcommercio crede di sì, e con lei tutti gli stakeholder della filiera riuniti nel convegno “Lotta alla mafia e alla corruzione negli appalti pubblici. Un percorso comune?”, organizzato a Milano il 13 marzo scorso. GSA media partner di un evento che per la prima volta ha portato in sala avvocati, imprenditori, associazioni, enti e sindacati.
Straordinario successo, lo scorso venerdì 13 marzo, per il convegno “Lotta alla mafia ed alla corruzione negli appalti pubblici: un percorso comune?”, organizzato da Fnip – Federazione Nazionale delle imprese di pulizia, disinfestazione, servizi e multiservizi e dalla associazione territoriale lombarda Alis, presso la sede milanese di Confcommercio. GSA è stato media partner di un evento di altissimo profilo che, per la prima volta, ha riunito in una stessa sala, la “Orlando” di Palazzo Castiglioni, avvocati, imprenditori, associazioni, enti e sindacati a discutere di un tema tradizionalmente ritenuto appannaggio degli addetti ai lavori. Non solo il mondo del diritto e della giurisprudenza, quindi, ma l’intera filiera dei servizi integrati.
Un “panel” di alto profilo
Non è facile ricordare, nel mondo dei servizi, relatori di livello tanto alto riuniti tutti intorno allo stesso tavolo: dopo i saluti di Nicola Burlin, Presidente Fnip, Lino Enrico Stoppani, Vicepresidente Confcommercio Imprese per l’Italia, Edmondo Bruti Liberati, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano, Marco Granelli, Assessore alla sicurezza del Comune di Milano, Francesco Mariuzzo, Presidente Tar Lombardia, il dibattito è entrato nel vivo. Moderati dal giornalista e scrittore Piero Colaprico hanno dialogato Michele Corradino, Commissario Anac, il sen. Nico D’Ascola, Relatore Ddl corruzione, voto di scambio e falso in bilancio, l’on. Luca Squeri, Presidente Commissione Sicurezza e legalità Confcommercio Imprese per l’Italia, Gianpiero Paolo Cirillo, Presidente di sezione del Consiglio di Stato, Giuseppe Caruso, Presidente di sezione Tar Liguria, Dario Simeoli, Consigliere Tar Lombardia, Ettore Figliolia, Avvocato dello Stato, Domenico Galli, Docente di Diritto amministrativo presso l’Università Lumsa di Roma, e Lorenzo Lentini, Avvocato. Assente, rispetto al programma iniziale, solo il prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca, ma con i suoi buoni motivi: in contemporanea, infatti, il premier Matteo Renzi era in città proprio per un sopralluogo ai cantieri dell’Expo.
Fnip “porta in sala” tutta la filiera
E’ stata proprio questa la forza del convegno, che -diciamolo- ha finalmente infranto una storica barriera, ampliando la platea dei soggetti interessati e dando pubblica evidenza a un tema sinora trattato in modo settoriale in appuntamenti “per specialisti”. Stavolta è andata diversamente: tra gli oltre 200 intervenuti c’erano rappresentanti delle associazioni imprenditoriali, da Fise a Legacoop Servizi, dei sindacati confederali Filcams-Cgil, Fiscascat-Cisl e Uiltrasporti-Uil, delle associazioni dei fabbricanti, come Afidamp, dell’Organismo Nazionale Bilaterale dei Servizi Integrati (Onbsi) e di enti come la Fondazione Scuola Nazionale Servizi e la Fondazione Marco Biagi. E ancora prefetti, presidenti di Tar regionali, consulenti legali, funzionari, amministratori, rappresentanti dell’imprenditoria e del mondo politico.
Nessuno lo aveva mai fatto
Nessuna associazione del comparto, fino ad oggi, aveva affrontato il tema in modo così approfondito e, al contempo, con tanta partecipazione a trecentosessanta gradi. Il rischio, scongiurato grazie all’alto livello e all’ottima organizzazione del convegno, era quello di rivolgersi ai “soliti quattro” addetti ai lavori o, all’opposto, di cadere nell’astrattezza di questioni troppo generali, fumose e poco calate nella prassi. Niente di tutto ciò, anzi. “Prevenzione del rischio di infiltrazione mafiosa e repressione dei fenomeni corruttivi nella più recente legislazione della pubblica amministrazione” era il sottotitolo della giornata, che è stata quanto mai concreta e fattiva. Anche perché, come è noto, è ormai imminente il recepimento delle nuove direttive europee proprio in materia di appalti pubblici.
Un tema non più procrastinabile
Ciò fa sì che il tema non sia più procrastinabile. Da Mose a Roma Capitale, dalle Grandi Opere fino all’Expo milanese ormai alle porte (per non citare che i casi più noti), sono stati moltissimi, solo negli ultimi mesi, gli scandali scoppiati con un comune denominatore: l’illegalità e le infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici. Una realtà con cui, purtroppo, il settore dei servizi si scontra tutti i giorni, e che penalizza i soggetti trasparenti turbando il regolare mercato. E se da un lato è illusorio pensare che la soluzione si trovi dall’oggi al domani, dall’altro non si può negare l’importanza di iniziare a discuterne tutti insieme. In un “percorso comune”, appunto.