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Lettera al Governo di Fise Anip, Legacoop Servizi e Confcooperative denuncia le criticità della gara Consip per le scuole

Il 15 ottobre è scaduto il termine per la presentazione delle offerte della gara indetta da Consip “per la convenzione relativa all’affidamento dei servizi di pulizia e di altri servizi per il mantenimento del decoro e della funzionalità delle scuole pubbliche italiane di ogni ordine e grado”. In gioco c’è un valore di 1.795.860.000 € di euro divisi in 13 lotti su base geografica. Volumi che fanno di questa la “madre di tutte le gare di pulizia in Italia”. Una grande opportunità per le imprese, ma ci sono delle criticità. Le hanno messe in luce tre delle principali associazioni datoriali (Fise, Legacoop Servizi e Confcooperative), che hanno inviato una lettera a firme congiunte (rispettivamente Claudia Giuliani, Ferdinando Palanti e Massimo Stronati) al Ministro del Lavoro Fornero e al Ministro dell’Istruzione Profumo in cui, premesso che “nel nostro Paese attualmente circa 4.000 istituti scolastici su un totale di quasi 10.000 beneficiano di servizi di pulizia affidati a imprese private, che impiegano oltre 20.000 lavoratori”, e che “il 50 % circa di questi lavoratori, 11.700, provengono da percorsi di inserimento lavorativo ex lsu/lpu”, si manifestano preoccupazioni soprattutto per la chiusura estiva dell’estate prossima, che determinerà un’interruzione degli appalti ora in corso. La questione è questa: l’accordo del 14 giugno 2011, sottoscritto dai Consorzi aggiudicatari dei servizi, dalle rappresentanze sindacali nazionali, dal Ministero della Pubblica Istruzione e dal Ministero del Lavoro, prorogava la durata degli appalti in essere sino “alla conclusione della procedura di gara avviata con Consip”. Ma mentre per gli anni 2011 e 2012 la copertura economica del servizio durante il periodo di sospensione estiva delle attività scolastiche è stata garantita con cassa integrazione in deroga a zero ore, per l’anno scolastico 2012/13 il MIUR ha indicato che manterrà inalterati i fondi, lasciando “scoperti” i 3 mesi di chiusura estiva 2013 delle scuole. In questo modo, però, le imprese aderenti ai Consorzi che gestiscono i servizi, nella plausibile ipotesi che entro giugno 2013 avvenga l’aggiudicazione della gara Consip, si troveranno nelle condizioni di dover licenziare gli occupati in tali appalti entro la stessa data”. Ora, “essendo in vigore la legge di riforma del mercato del lavoro n.92/12, si troveranno quindi a dover corrispondere il cosiddetto contributo di licenziamento previsto  all’art.2 comma 31, che dato l’elevato numero di lavoratori coinvolti nel procedimento di licenziamento collettivo, comporterebbe un esborso assolutamente non sostenibile da parte delle imprese, quantificabile in una cifra superiore ai 30 milioni di euro.” Infatti le aziende aderenti ai Consorzi non sarebbero nelle condizioni di effettuare un passaggio diretto di appalto, con conseguente applicazione dell’art. 4 del CCNL “multiservizi”, essendo la convenzione Consip un accordo quadro e richiedendo alle aziende aggiudicatarie di andare a stipulare singoli contratti direttamente con gli istituti scolastici. Questa attività di stipula dei singoli contratti avverrà quindi successivamente all’aggiudicazione e, ad oggi, non è posto alcun obbligo alle scuole che utilizzano lavoratori ex lsu di sottoscrivere tale contratto con le aziende aggiudicatarie Consip. Non si configurano pertanto le condizioni di un passaggio diretto d’appalto, che consentirebbe alle aziende aderenti ai Consorzi di avvalersi della deroga all’art. 2, comma 34 l.92/12 e, quindi, di non corrispondere il contributo di licenziamento. E ciò vale anche per gli appalti senza lsu, per un totale di oltre 20.000 lavoratori che resteranno a casa, e per cui le imprese dovranno corrispondere gli ammortizzatori Aspi.  L’auspicio delle associazioni è che venga individuata una specifica soluzione ad hoc.

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