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Federchimica Assocasa incoraggia la PA …. a sfruttare i vantaggi della sostenibilità

(tratto da “GSA” n.6, Giugno 2010)

 

Sollecitate dalla Comunità Europea e dalle nuove tendenze dei mercati produttivi, le Pubbliche Amministrazioni iniziano ad abbracciare l’idea di essere più verdi. Se n’è parlato all’interno  del Master organizzato da Assocasa durante Forum PA 2010, occasione di incontro e confronto  e formazione per diffondere la buona pratica degli appalti verdi.

 

Ridurre l’impatto sull’ambiente e migliorare la salute e la sicurezza di operatori e ospiti nonché la gestione economica  attraverso gli “acquisti/appalti pubblici sostenibili”.

È questa la sfida lanciata da Federchimica Assocasa, Associazione Nazionale Detergenti e Specialità per l’Industria e per la Casa, in occasione di ForumPA 2010, l’evento che promuove un confronto diretto tra pubbliche amministrazioni centrali e locali, imprese e cittadini sui temi chiave dell’innovazione nel sistema Paese e nei sistemi territoriali.

Si è trattato di quattro giorni di lavori sulle opportunità offerte dalla pulizia sostenibile delle grandi superfici, che hanno visto la significativa partecipazione dei Funzionari Pubblici incaricati, segno del grande interesse che il mondo della P.A. riserva alla Sostenibilità come criterio di acquisto e utilizzo dei prodotti chimici per la detergenza, disinfezione, deodorizzazione e disinfestazione, sebbene ancora non molto conosciuto. Nonostante, infatti, non sia ancora un “must” per la Pubblica Amministrazione, se ne inizia ad apprezzare il vantaggio, con la consapevolezza che è ancora necessario fare molta e costante informazione.

Ciò è coerente con la votazione, tenutasi in questi giorni durante la plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo, di una relazione riguardo le necessità di semplificazione e miglioramento della normativa in tema di appalti pubblici, che, oltre all’aspetto della razionalizzazione della disciplina, fornisce spunti interessanti sul ruolo guida degli appalti pubblici nel promuovere il benessere sociale. Il Parlamento Europeo, infatti, “ribadisce che le autorità pubbliche devono essere incoraggiate e messe in grado di basare gli appalti pubblici su criteri ambientali e sociali”. Dunque “razionalizzazione della normativa”, “appalti verdi”, “appalti socialmente responsabili”: questi i punti cardine che adesso andranno sviluppati dalla Commissione Europea. Gli appalti pubblici possono quindi essere uno strumento utile ad incoraggiare percorsi di sviluppo sostenibile attraverso l’introduzione di criteri ambientali e sociali all’interno dei bandi.

 

La sfida degli appalti pubblici sostenibili: il GPP

È stata la Commissione Europea nel 2003 ad iniziare a parlarne, invitando tutti gli Stati Membri ad adottare dei Piani di Azione nazionali sul Green Public Procurement, per assicurarne la massima diffusione.

Definito dalla Commissione Europea come “… l’approccio in base al quale le Amministrazioni Pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto, incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ambientale, attraverso la ricerca e la scelta dei risultati e delle soluzioni che hanno il minore impatto possibile sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita”, il GPP è uno strumento di politica ambientale volontario che intende favorire lo sviluppo di un mercato di prodotti e servizi a ridotto impatto ambientale attraverso la leva della domanda pubblica. 

Le autorità pubbliche che intraprendono azioni di GPP si impegnano sia a razionalizzare acquisti e consumi sia ad incrementare la qualità sostenibile delle proprie forniture ed affidamenti. I benefici sono rilevanti già solo considerando i volumi di spesa: ogni anno le amministrazioni pubbliche europee spendono l’equivalente del 16% del PIL europeo per l’acquisto di beni, quali attrezzature da ufficio, materiali da costruzione e veicoli da trasporto, o servizi, quali manutenzione degli edifici, servizi di trasporto, servizi di pulizia, lavanderia e ristorazione.

I vantaggi sono ancor più rilevanti se si valuta l’effetto leva che queste pratiche comportano nel sistema produttivo: gli appalti pubblici possono determinare le tendenze della produzione e del consumo e grazie a una domanda di beni “eco-sostenibili” da parte delle pubbliche amministrazioni, si potranno creare o ampliare i mercati di prodotti e servizi a ridotto impatto ambientale e più sicuri, oltre a incentivare le imprese a sviluppare tecnologie sostenibili innovative.

Come possono le Pubbliche Amministrazioni intervenire sul contenimento della spesa pubblica e affrontare le questioni ambientali attraverso gli appalti pubblici?

Il Master Assocasa, realizzato durante ForumPA con la collaborazione di F.A.R.E. – Federazione delle Associazioni Regionali Economi Provveditori della Sanità, ha affrontato i principali aspetti che legano la pulizia sostenibile alle gare d’appalto:

–          la normativa europea in tema di Green Public Procurement e le norme di indirizzo nazionale;

–          i criteri di Sostenibilità da utilizzare negli appalti pubblici;

–          considerare l’intero ciclo di vita dei prodotti/servizi (“life-cicle”), con attenzione alla sicurezza, al corretto uso delle risorse, alla riduzione dei rifiuti, all’innovazione tecnologica e alla rendicontazione dei risultati;

–          migliorare la conoscenza sulla disponibilità di prodotti sostenibili che rispondono non solo a criteri di qualità ed efficacia ma anche di rispetto dell’ambiente e sicurezza.

Dal confronto con i partecipanti ai master si è potuto constatare con particolare sorpresa come spesso non siano conosciuti i vantaggi derivanti dall’applicare criteri di Sostenibilità nella selezione dei fornitori e negli acquisti diretti, compresi quelli riguardanti le operazioni di pulizia e sanificazione degli ambienti. Oltre ad essere considerati prevalentemente un impegno oneroso, manca la percezione di quelli che sono i benefici a lungo termine non solo in tema di sicurezza e protezione ambientale ma anche e soprattutto in termini economici. Non va dimenticato, inoltre, come mostrare sensibilità alla Sostenibilità sia un criterio importante per giudicare anche l’approccio dell’azienda e quindi, in ultima analisi, la sua qualità in termini più ampi.

Assocasa ha infatti voluto illustrare come un efficace sistema di pulizia e di igiene, che tenga conto degli aspetti legati alla Sostenibilità, sia un fattore determinante nel contenimento della spesa pubblica, ad esempio come parte dell’attività preventiva nei confronti delle infezioni all’interno delle strutture sanitarie pubbliche e private che costano al Sistema Sanitario Nazionale oltre 850 milioni di euro l’anno (dati 2005 dell’Istituto Superiore di Sanità).

Se da un lato manca la consapevolezza, dall’altro si coglie un grande interesse rispetto al valore aggiunto frutto della scelta di prodotti sostenibili per la detergenza e la sanificazione, dimostrazione di serietà, qualità e opportunità che consente il contenimento dei costi e un miglioramento continuo della qualità della vita.

Sostenibilità, infatti, non vuol dire solo rispetto per l’ambiente, ma anche maggiore attenzione alla sicurezza degli utilizzatori dei prodotti e degli operai delle fabbriche che li preparano, interessando non solo il contenimento dell’impatto ambientale del singolo prodotto ma anche di tutto il suo ciclo di vita: dalla scelta delle materie prime alla fase di produzione industriale, dall’utilizzo corretto e sicuro sino al suo smaltimento.

Assocasa è da tempo impegnata sul fronte della Sostenibilità socio-ambientale promuovendo in Italia il “Charter A.I.S.E. per la Pulizia Sostenibile”, un programma volontario che ha l’obiettivo di incoraggiare il continuo miglioramento nell’ambito della Sostenibilità per i settori industriali rappresentati dall’A.I.S.E., l’associazione internazionale di produttori di saponi detergenti e prodotti per la manutenzione. Il “Charter A.I.S.E. per la Pulizia Sostenibile” pubblica ogni anno un report ambientale basato su dieci indicatori di performance con lo scopo di dimostrare i progressi realizzati nella logica del “miglioramento continuo” e ottenere una visione globale della performance dell’industria europea sia per i prodotti di uso domestico sia per quelli di uso industriale/professionale.

 

Assocasa e la pulizia sostenibile

Assocasa vuol essere il punto di riferimento per le attività del settore detergenza e sanificazione volte alla promozione dello sviluppo e dell’innovazione, nel rispetto delle esigenze degli utilizzatori finali e dell’ambiente. In questo senso Assocasa, con le sue aziende associate, opera per diffondere informazioni e stimolare la consapevolezza sul corretto utilizzo di detergenti e affini nell’ambito domestico e di lavoro.

Assocasa è per questo impegnata:

  • nel sensibilizzare il mondo delle aziende produttrici alla riduzione dell’impatto ambientale attraverso l’ottimizzazione dei processi di fabbricazione e dei prodotti finiti;
  • nella tutela della salute e sicurezza dell’utilizzatore, che deve essere messo in grado di comprendere la natura, le funzioni e gli usi specifici di detersivi, detergenti e altri prodotti affini;
    • nel dialogo con le Istituzioni, per la condivisione di questi principi.

 

 

BOX – Intervista a Luciano Pizzato, neoeletto Presidente Assocasa

  1. Che valore ha il GPP e cosa vuol dire per la PA servirsi di prodotti eco-sostenibili?

L’efficacia del GPP nel promuovere le condizioni per favorire la diffusione di un modello di produzione e consumo sostenibile si può desumere anche in considerazione del notevolissimo riconoscimento che viene conferito al GPP sia in sede comunitaria sia internazionale come strumento di politica ambientale, industriale ed economica. I prodotti ‘ambientalmente preferibili’ sono per esempio quelli che richiedono un minor consumo di energia, costituiti da materiale riciclato e/o privi di sostanze nocive, di maggior durata o output di processi produttivi meno impattanti, meno voluminosi, di facile riciclabilità. E’ chiaro che orientare la domanda pubblica verso prodotti con queste caratteristiche consente una riduzione dei consumi energetici, specie quelli derivanti da fonti fossili, la parallela riduzione delle emissioni che intervengono nei cambiamenti climatici, la diminuzione della quantità di rifiuti prodotti e del carico sulle risorse naturali.  La Sostenibilità implica però un passo ulteriore non associato al solo rispetto per l’ambiente, ma ad una maggiore attenzione alla sicurezza degli utilizzatori dei prodotti e degli operai delle fabbriche che li preparano. Contenimento dell’impatto ambientale del singolo prodotto, quindi, ma anche di tutto il suo ciclo di vita: dalla scelta delle materie prime alla fase di produzione industriale, dall’utilizzo corretto e sicuro sino al suo smaltimento. E’ questa la base su cui ci auguriamo possa fondarsi il principio degli “appalti verdi” e il Charter si propone proprio come uno strumento, che aderisce a 360° ai criteri della Sostenibilità, potendo quindi divenire un riferimento molto importante per il GPP.

  1. Come può cambiare la domanda di prodotti per la pulizia industriale sulla base del concetto di sviluppo sostenibile?

Credere nella Sostenibilità significa selezionare i fornitori ed effettuare acquisti diretti orientando, per esempio, i criteri di definizione delle gare d’appalto su nuovi concetti. Si tratta di considerare diverse leve di scelta non più identificabili solo con il costo dei prodotti, che incide sui servizi per la detergenza e la sanificazione solo per l’1-1,5%, ma sul costo umano, ambientale e sociale. Le regole chiave delle gare d’appalto dovrebbero tener conto dei pilastri della Sostenibilità e premiare quelle aziende che forniscono prodotti eco-compatibili, applicano rigide misure di sicurezza nelle fasi di produzione e tutelano la salute degli utilizzatori attraverso una chiara etichettatura.

  1. Come è percepita la sostenibilità nella PA?

Da una ricerca commissionata a GfK-Eurisko da Assocasa nel 2009 emergeva che il 40% delle imprese, degli enti e delle Istituzioni tiene oggi conto della Sostenibilità quando acquista beni, prodotti e servizi. L’84% dei responsabili degli acquisti dei prodotti di pulizia nel settore I&I presta infatti molta attenzione a scegliere prodotti che impattano sull’ambiente, sulla salute e sulla sicurezza delle persone. Si è registrata una tendenza in continua crescita, segno dell’importanza che la Sostenibilità sta assumendo non solo tra i fruitori di prodotti professionali, ma anche tra i media e l’opinione pubblica. Alta è anche l’attenzione delle Istituzioni nazionali tanto che, seguendo le indicazioni della Commissione Europea, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha approvato il Piano d’azione nazionale per il GPP con Decreto interministeriale n.135 del 11 aprile 2008.

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